Luca Cerchione a Radio Serie A: “Osimhen? Potrebbero aprirsi tanti scenari per lui. Noa Lang è ad un passo dal Napoli, Beukema spinge per l’azzurro. Bisogna fidarsi di Conte!”

Luca cerchione Sportitalia

A Radio TV Serie A, programma radiofonico in onda su RDS, è intervenuto il giornalista Luca Cerchione, direttore dell’emittente radiofonica 1 Station Radio. Di seguito, un estratto delle dichiarazioni.

Luca Cerchione a Radio Serie A: “Osimhen? Potrebbero aprirsi tanti scenari per lui. Noa Lang è ad un passo dal Napoli, Beukema spinge per l’azzurro. Bisogna fidarsi di Conte!”

Partiamo dalla questione Osimhen, è una situazione che si ripete sempre, qual è la situazione più probabile? Una partenza o un ritiro da separato in casa. 

“Allora Fabio, bisogna dire che la squadra che più si è avvicinato ad Osimhen è l’Al Hilal di Simone Inzaghi che ha pareggiato la clausola rescissoria del Napoli. Il nigeriano resta il tasto dolente per i campani, lo è stato anche la passata stagione. Prima c’era con gli arabi un accordo totale con gli azzurri prima del Mondiale per Club. Pare che alcuni più maliziosi fossero convinti che il numero 9 avesse preso tempo per andare in ferie e saltare la competizione. A me risulta che lui sia rimasto ad attendere sviluppi anche dal fronte Premier League, visto che il suo sogno resterebbe quello di giocare in Premier League. Sullo sfondo c’è il Galatasaray che non arriva alla cifra totale della clausola di 75 di milioni di euro. Ma avrebbe accontentato il ragazzo per l’ingaggio, circa 18 milioni di euro. Ricordiamo che se non viene venduto, il nigeriano si dovrebbe presentare al ritiro di Dimaro, attenzione a qualsiasi tipologia di scenario. Quindi questa è una situazione in divenire però dobbiamo considerare che qualora non si dovesse trovare l’accordo per la sua cessione, Osimhen dovrebbe presentarsi al ritiro di Dimaro con il Napoli. E lì potrebbero aprirsi degli scenari, ma l’obiettivo primario degli azzurri e del nigeriano è quello di separarsi definitivamente”.

Luca, hai parlato di scenari e quali di questi potrebbero aprirsi nel caso in cui Osimhen partecipasse al ritiro del Napoli?

“Beh, Fabio io non sono così convinto che se Osimhen riuscisse ad avviare la stagione con il Napoli e faccia i due ritiri, poi si troverebbe effettivamente come separato in casa. Ricordiamo che Conte l’anno scorso spesso aveva detto che sul nigeriano non aveva margine di movimento lo scorso anno, in virtù del fatto che il club aveva già scelto di cederlo. Chissà se nel caso il ragazzo andasse e partecipasse al ritiro di Dimaro, sia lui che Conte provare a stringersi la mano e firmare un patto di non belligeranza. Ricordiamo che il Napoli può estendere unilateralmente il contratto del ragazzo, aumentando però l’ingaggio di Osimhen. Si passerebbe dai 10 netti a stagione ai 12+3 di bonus quindi per un totale potenzialmente di 15, che non penso dispiacciano così tanto al ragazzo. Però forse stiamo andando troppo in avanti, aspettiamo qualcosa da qui fino a metà luglio”.

La prospettiva che hai aperto da ovviamente l’acquolina in bocca ai tifosi azzurri e a Conte nel caso di permanenza. Però nel caso in cui non si apra questo scenario, il Napoli rischia di dover accettare cifre al ribasso, in Italia o verso l’estero?

“Chiaro che il Napoli ad oggi non accetta cifre inferiori alla clausola rescissoria, che ricordiamo sia valida solo per l’estero, chissà però se a mercato ben inoltrato può essere che ci sia un ribasso. Ciò che però il Napoli chiede a chi ha sondato il ragazzo in Serie A, tra cui la Juventus è di un’offerta molto più alta rispetto alla clausola rescissoria. Quindi mi viene da dedurre che se il Napoli dovesse accettare un’offerta al ribasso non lo farebbe in Italia. I bianconeri erano interessati, sappiamo cosa è successo poi con Giuntoli, ma i campani non vogliono rinforzare una diretta concorrente. Le percentuali di una permanenza in Serie A di Osimhen sono quindi davvero remote e basse”.

A che punto siamo per Darwin Nunez?

“Allora la pista Nunez rappresenta il sogno per l’attacco dei partenopei. Il problema che il Liverpool non scende sotto ai 60 milioni di euro, e il Napoli però vorrebbe chiudere fra i 45 e 55 milioni di euro. I campani hanno già il bene stare del giocatore uruguaiano ma ricordiamo che in questi casi club come il Liverpool non si fanno prendere per la gola da tali situazioni. Il Napoli è vicino anche a Lorenzo Lucca che non va sottovalutato perché richiesto da Conte, quindi fare un attacco del genere considerando anche Lukaku richiederebbe un forte sforzo economico. Per l’italiano, l’Udinese non scende sotto ai 40 milioni e in un contesto del genere se vendi Osimhen, la probabilità di fare anche Nunez si alza in maniera esponenziale”.

Noa Lang del PSV Eindhoven sembra vicino al Napoli, giusto?

“Sicuramente ad oggi Noa Lang è il giocatore più vicino a vestire la maglia del Napoli. Anche perché la differenza fra domanda e offerta fra i due club dista solo di 3 milioni. Il PSV vuole 30 milioni di base fissa, mentre gli azzurri offrono 28 milioni più 2 di bonus difficilmente raggiungibili. Con il giocatore c’è un accordo totale che si appresterebbe vicino ai 3 milioni di euro a stagione per 5 anni, e l’olandese spinge per trasferirsi al Napoli. Lang aveva già aperto al club azzurro a gennaio, quando c’era da sostituire Kvaratskhelia. Tuttavia il PSV suppone che l’offerta debba essere di 30 milioni e non 28+2 con bonus difficilmente raggiungibili. Si parla di vittoria Scudetto e della UEFA Champions League, nonostante il Napoli parti con i migliori presupposti per la prossima stagione, ma il PSV vuole essere sicuro di prendere quei 30 milioni”.

Si parla di Beukema per la difesa, resta l’obiettivo numero uno per gli azzurri?

“Per la difesa, Beukema rimane il difensore più vicino a vestire la maglia del Napoli. Tra i due club c’è una differenza fra domanda e offerta di 5 milioni, 30 offerti dal Napoli e 35 chiesti dal Bologna. In questo caso la volontà del giocatore può essere fondamentale, in virtù del fatto da come ho saputo che martedì scorso c’è stato un incontro fra il ragazzo e il club azzurro. L’olandese chiede la cessione al Bologna per vivere questa grande chance per la propria carriera. Abbiamo saputo che nel week-end c’è stato una chiamata fra il padre del difensore e la dirigenza felsinea per lasciarlo andare definitivamente. Spinge molto Antonio Conte che vorrebbe la difesa al completo prima del ritiro di Dimaro e quindi lavorare con la difesa totale già da luglio”.

Per le certezze, il Napoli punta ancora su Meret, pensi sia una soluzione di continuità o legata al fatto di non aver trovato un altro portiere?

“Sicuramente Meret ha meritato il rinnovo del contratto, ricordiamo che è l’unico portiere del Napoli nella storia ad aver vinto 2 scudetti. Più volte è stato onesto verso gli azzurri. Dal 1 febbraio poteva accordarsi con chiunque e andare via a zero, ma ha sempre aspettato il club campano per rimanere dimostrando il suo attaccamento alla maglia. Il Napoli si è guardato intorno, probabilmente la deduzione che è stata fatta, è legata al fatto che un qualcosa di migliore rispetto a Meret era difficile almeno in questa finestra di mercato da trovare. Quindi il suo rinnovo non è propedeutico alla cessione, siamo chiari. Il problema è legato al secondo portiere, che il Napoli deve acquistare. Caprile è stato riscattato dal Cagliari. L’idea di Conte condivisa con il club era quella di Milinkovic-Savic. Il Torino però non vuole trattare al di sotto della sua clausola rescissoria che si attesta sui 19 milioni di euro. Cifra ritenuta eccessiva dal Napoli, una cifra che potrebbe trovare la sua quadra in caso in cui il Torino accetti il dilazionamento del pagamento. La storia ci ha dimostrato che però Meret ha dato il meglio di sé quando partiva con i gradi del titolare e dell’unico a disposizione dell’allenatore. L’unica volta che si è giocato il posto, ricordiamo con Ospina, non ha mai dimostrato serenità. Sicuramente lui, Conte e il suo staff si sono parlati, ma nel caso in cui venga Milinkovic-Savic sarà perché il tecnico ha offerto la stabilità emotiva di cui avrà bisogno proprio Meret”.

Per chiudere passiamo al tifometro, qual è l’aspettativa del tifo azzurro in attesa della stagione 2025/26?

“Io vedo una grossa dicotomia fra il tifoso da bar e quello da social. Mi sembra che il tifoso da social non sia sereno perché dopo il grande colpo di De Bruyne, la permanenza di Conte e l’ottimo Marianucci, si aspettava un grande colpo in attacco. Visto che si inizia a parlare concretamente di Lucca, leggo attraverso i social un po’ di preoccupazione. Io ricordo ai tifosi azzurri che sono tutti uniti che Conte sia uno dei migliori allenatore in circolazione che bisogna di fidarsi del tecnico a 360 gradi. Lucca è un calciatore richiesto da Conte e bisogna dare adito a questo ragazzo nel dimostrare le sue qualità. Quando invece incontro tifosi per strada che mi chiedono cose riguardanti il Napoli, i tifosi sono tutti sereni e non si pone il problema di prendere tizio piuttosto che caio. Credo che lo schermo dei social spesso aiuti il tifoso a sfogarsi. Il termometro della piazza è abbastanza positiva, la garanzia Antonio Conte e De Laurentiis che ha svoltato per accontentare il tecnico ha svoltato il modus operandi. Quando mai il patron avrebbe mai preso un’attaccante di 32 anni, il presidente si fida di Conte mette i propri soldi e tira acqua anche al proprio mulino. Ci troviamo di fronte ad un uomo che ha regalato 2 scudetti ma anche una stabilità economica e societaria che mancava anche durante l’età di Maradona. Le vittorie di epoche maradoniana sono costate poi tanto agli azzurri”.

 

 

Fortunato Condinno

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