Pagelle Serie A 2024-25: Napoli 9, Atalanta ed Inter 7.5, Milan e Lazio…

Conte Napoli Pillon

Pagelle Serie A 2024-25:

Giungiamo al termine del campionato 2024-2025 e per tante società è tempo di tracciare una linea, valutando così l’andamento dei  club. Tante sorprese, partendo dal Napoli campione d’Italia, tante delusioni, Lazio e Milan su tutte. Tiriamo dunque le somme, stilando le nostre pagelle con rispettivi promossi, bocciati e rimandati…

ATALANTA 7.5
Forse troppo spesso sottovalutiamo la dimensione atalantina e, abituati ai continui piazzamenti europei ottenuti, lasciamo passare inosservato un terzo posto conquistato in totale tranquillità senza mai entrare nella bagarre europea. L’eliminazione per mano del Club Brugge ai sedicesimi della Champions League avrebbe potuto rimettere in corsa la dea nella lotta per il titolo, distante al termine soltanto 8 punti. Pesa qualche punto perso di troppo in casa, complici anche i numerosi infortuni nella seconda parte di stagione.

BOLOGNA 6.5
Un discreto nono posto, un girone di Champions League migliorabile, ma la straordinaria conquista della Coppa Italia. Al di là di qualche alto e basso e un buon calcio espresso, ciò che rimarrà nelle menti dei bolognesi è indubbiamente la conquista, dopo ben 51 anni, di un trofeo.

CAGLIARI 6.5
Ingaggiare Davide Nicola ad agosto è solitamente sinonimo di salvezza, nonostante sia risaputo che l’impatto a stagione in corso del tecnico è molto più impattante che dall’inizio. Ben 5 punti sulla zona retrocessione, quindicesimo posto e permanenza in Serie A ottenuta vincendo per 3-0 il match decisivo, ma soprattutto mai realmente in discussione. Cinismo.

COMO 7
Campionato chiuso in crescendo, senza mai lasciare punti o prestazioni contro nessuno. Bisogna ammettere di quanto abbiano fatto la differenza le disponibilità economiche, specie nel mercato di gennaio. Fabregàs ed il suo calcio son stati sensazionali, proprio come il contributo di Diao e Nico Pàz.

EMPOLI 4,5
La stagione dell’Empoli racchiude due gironi completamenti diversi: uno straordinario d’andata ed uno catastrofico di ritorno. Brutta sconfitta casalinga decisiva all’ultima giornata contro un Verona già salvo. Male D’Aversa, mercato inesistente. Esposito, Fazzini, Ismajili e Fazzini gli unici promossi.

FIORENTINA 6,5
Abitudinale, ormai, Conference League conquistata soltanto all’ultima gara in un rocambolesco 3-2 ad Udine. Campionato anonimo, anonimo percorso nelle coppe, stagione decisamente anonima: l’unico ruolo da protagonista se lo prende Kean con le 19 reti siglate

GENOA 6,5
Parte male Gilardino, rimedia Vieira. Non dimenticando le partenze estive (Martinèz, Retegui, Gudmunsson, Dragusin per citarne alcuni) e dunque con una rosa completamente ridimensionata, la salvezza ottenuta in assoluta tranquillità è un ottimo risultato. Menzione d’onore all’atteggiamento nell’ultime gara (Napoli, Atalanta, Bologna), tutt’altro che balnare: come invece hanno optato alcune compagini in prossimità del termine della stagione.

HELLAS VERONA 6,5
Situazione analoga a quella del Genoa: rosa ridimensionata, ma salvezza ottenuta serenamente, lasciando alle proprie spalle il trambusto delle squadre in lotta per non retrocedere e qualche problema societario. Zanetti affidabile, Coppola e Suslov da scoprire.

INTER 7,5
In lotta fino al termine su tre fronti contemporaneamente e campionato “perso” soltanto per un punto, o se preferiamo per un rigore al 90′ siglato da Pedro nella penultima gara.
Migliore rosa sulla carta tra le 20 del torneo. Deludono tanto Taremi e Zielinski. Inzaghi pecca in qualche scelta e gestione, specie nei secondi tempi. Tanti infortuni, troppe le gare stagionali.

JUVENTUS 5,5
Una risicata qualificazione in Champions League ottenuta all’ultima gara contro il Venezia salva la Vecchia Signora da una grave insufficienza. Importanti investimenti estivi e le tante aspettative dalla neo coppia Giuntoli-Motta lasciavano immaginare quantomeno una presenza costante tra le prime della classe. Eliminazioni dalle coppe rivedibili e, certamente, gestibili diversamente.
Pragmatico Tudor. Deludono Vlahovìc, Nico e Douglas Luiz. Yildiz chiude in crescendo. Pesa l’assenza per gran parte della stagione di Bremer.

LAZIO 5
Sembrano un dejavù le ultime stagioni dei biancocelesti: fuori dalle coppe europee (quest’anno contro un modestissimo Bodo Glimt) per provare ad ottenere un posto prestigioso in Europa. Niente Champions League, niente Europa League, niente Conference League. Quarta al termine del girone d’andata, sprofonda clamorosamente al settimo posto; perdendo addirittura l’opportunità di accedere alla Conference League alla 38esima giornata. Gestione rivedibile da parte di Baroni, che tuttavia ha dato prova di riuscire a mettere in difficoltà chiunque nel corso della stagione (chiedere al Napoli e Conte per credere).

LECCE 6,5
Con le unghie e con i denti Giampaolo ottiene una salvezza che sembrava improbabile soltanto qualche settimana fa. La vittoria, in inferiorità numerica, nell’ultima contro Lazio è un capolavoro di determinazione ed abnegazione totale alla causa. Rosa indubbiamente da rinfoltire in vista del prossimo anno.

MILAN 4,5
Umiliante nono posto, umiliante sconfitta in finale di Coppa Italia, umiliante eliminazione dalla Champions League, unico barlume la conquista della Supercoppa in Arabia. Confusione dirigenziale che si riversa anche sul campo attraverso scelte completamente sbagliate. Un importante mercato invernale non offusca il deludente campionato, prima di Fonseca, poi del connazionale Coinceao.
Leao, Theo e Maignan spesso inesistenti. Rejinders l’unico degno del blasone del club.

MONZA 2
Il solo Galliani e l’estrema professionalità di Nesta non evitano una terribile retrocessione al Monza. Dall’inizio alla fine mai competitiva, a tratti addirittura fuoriluogo. Bisognerà necessariamente ricostruire, ci sarà indubbiamente bisogno di farlo partendo da zero. Pessina e Mota gli unici degni di giocare in Serie A. Difesa completamente da rifondare.

NAPOLI 9
Decimo posto nella passata stagione, 0-0 contro il Modena nella prima casalinga e sconfitta per 3-0 nella prima uscita lontano dal Maradona. Vedendo le premesse nessuno si aspettava un finale di stagione simile, che vede il Napoli laurearsi per la quarta volta nella propria storia campione d’Italia. Tanti demeriti delle a, qualche rischio di troppo nel rush finale, ma anche la migliore difesa ed un cinismo letale. Trascinano Antonio Conte, Scotto McTominay e Romelu Lukaku.

PARMA 6,5
Rosa ricca di talenti inesplosi definitivamente, fastidiosissima sopratutto contro i top club. Molto bene Chivu, dispiace per l’inizio altalenante di Fabio Pecchia che lasciava presagire un campionato analogo a quello del Frosinone lo scorso anno. Attenzione a Bernabè, Bonny e Pellegrino, ma soprattutto al giovanissimo Leoni.

ROMA 6,5
Vedendo la disorganizzazione e la confusione generale durante la gestione De Rossi prima, e Jurìc poi, nessuno si aspettava un finale simile. La scena se la prende interamente, e giustamente, un infinito Claudio Ranieri. Un pò di rammarico per la mancata qualificazione in Champions League resta…

TORINO 6
Campionato monotono, svolge il suo banale e minimo compitino e le ultime giornata decide di andare in vacanza. Lontano dalla zona retrocessione, lontano dalle zone europee, mai in lotta per nulla. Comprensibili, dopo anni, le contestazioni della tifoseria alla società granata.

UDINESE 6
Analogo ai piemontesi del Torino, anche il campionato estremamente in ombra dell’Udinese. Buon avvio di Runjaìc, finale in netto calo. Bilancio complessivo che tuttavia registra un notevole miglioramento rispetto allo scorso campionato. Da sottolineare la stagione di Lucca, ormai pronto per il grande salto.

VENEZIA 5,5
La rosa meno attrezzata del campionato, che retrocede in maniera dignitosissima perdendo l’ultima gara contro la Juventus. Straordinario lavoro di Di Francesco che infonde il suo credo ed il suo calcio fin dal primo momento. Pecca forse a tratti di cinismo e di cattiveria, fin troppo “bella” a tratti. Tanti, tantissimi, calciatori da tenere sott’occhio…

 

a cura di Emanuele Cantisani

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