Il Napoli ha messo in campo una prestazione estremamente convincente contro la Fiorentina, conquistando 3 punti vitali per la corsa scudetto e riproponendo scelte tattiche. Una di queste è rappresentata dall’adozione del doppio play, schierando simultaneamente Lobotka e Billy Gilmour. Lo scozzese era riuscito a ritagliarsi un pò di spazio con l’assenza del compagno di reparto ex Celta, ma con continuità sta diventando una soluzione che si rivela molto di più della soluzione all’emergenza. L’infortunio di Frank Anguissa non fa le fortune del Napoli, ma il bicchiere sembra mezzo pieno.
Gilmour-Lobotka fanno girare il Napoli. Tra qualche settimana sarà problema o abbondanza?
Gilmour e Lobotka danno alla manovra del Napoli una scintilla diversa, palleggio e verticalizzazioni al momento giusto e al servizio di un Romelu Lukaku in crescita. Eppure la titolarità dello scozzese coincide con l’infortunio di Frank Anguissa, cosa che al suo rientro sarà un problema o segno di abbondanza? La soluzione tattica adottata nelle ultime gare è una freccia in più nell’arco di Antonio Conte, ma il Napoli non può poggiare le proprie basi su un assolutismo ideologico: Billy Gilmour si è preso il centrocampo azzurro, guai a cambiare.
Questo accade sia perchè “nel calcio tutto è opinabile” (come più volte ribadito dal tecnico leccese), sia perchè all’ombra del Vesuvio si oscilla tra l’ansia che accompagna ogni cambiamento e il rapido consolidamento degli stessi come abitudini. Il mantra del 4-3-3 ne è un esempio, invocato come rimedio paramedico per qualsiasi mal di testa. Antonio Conte ha sempre cercato un gruppo camaleontico, allontanandosi in prima persona dai dogmi. Insomma il Napoli sta per tornare una squadra normale, non si allunga la coperta nè si tradisce la fiducia data agli interpreti attuali. Chi meriterà scenderà in campo, partita dopo partita, in una dinamica che non è di semplice competizione ma di miglioramento costante. Perchè alla fine del viaggio “saranno calciatori migliori”, vero mister?
Leggi anche