Manuel Guardasole: “Lukaku è in crescita. Conte è un allenatore di un’intelligenza sopraffina”
La convince finora il gioco espresso dai ragazzi allenati da mister Conte?
“Il Napoli è in crescita, non dobbiamo mai dimenticare che dopo un’annata disastrosa è cambiato l’allenatore, la squadra è stata rinforzata ma ripartiva col morale a pezzi e non a caso a Verona era ricaduta nel solito errore della scorsa stagione. Poi Conte ha cambiato modulo, dopo un’estate intera al lavoro sul 3-4-2-1 puro. Ha avuto il coraggio di cambiare modulo, fare un lavoro diverso, registrare prima la difesa e poi lavorare sulla fase di possesso, dove bene o male, avendo calciatori di qualità, crei comunque palle gol. Per questi motivi ad oggi il gioco espresso dalla squadra di Conte, sebbene non sia sugli standard a cui il Napoli ci ha abituato negli ultimi anni, non lo condanno o mi sento di criticarlo. Conte è alla prima stagione di un ciclo con tante novità dal punto di vista tattico, di approccio e lettura delle partite (ad esempio la capacità di saper soffrire e difendere il risultato anche senza palla, è una novità a cui questa squadra non era abituata. Appena abbassava il ritmo, subiva l’avversario. Era ‘condannata’ a giocare e tener palla). Insomma, è un modo diverso di giocare, non migliore o peggiore del passato: solo profondamente diverso”
“Io credo che Conte sia un allenatore di un’intelligenza sopraffina, è entrato in questo gruppo in punta di piedi: lo spogliatoio conta, e Conte lo sa bene. Ad oggi Kvara gode di una fiducia che si è meritato, ed è un titolare del Napoli. Il mercato, il futuro, il rinnovo… son chiacchiere. In campo dà comunque un contributo di livello. E molti sottovalutano il lavoro che a Napoli ha imparato a fase in fase di non possesso. David Neres, calciatore di grande qualità e impatto sulle partite, è sempre stato discontinuo nella sua carriera e poco avvezzo a ‘rincorrere’ gli avversari. Insomma, in questo momento Kvara-Politano fanno un lavoro imprescindibile per Conte. Certo è, che se Conte riuscirà a trasformare anche David Neres in un ‘uomo squadra’ che si sacrifica, corre all’indietro ed è sempre con la testa nella partita, trova un 12º di gran livello. Ad oggi credo lo preferisca come carta ‘fresca’ da giocarsi a gara in corso per mettere in difficoltà le stanche difese avversarie”