Fulvio Collovati ad Angelo Tortora racconta il Napoli dalla telenovela Osimhen sino alle notti europee.
Collovati: “L’Inter parte da Campione uscente ma il Napoli ha dimostrato di saper vincere”
1-Lei che è stato un Campione del Mondo, che emozione si prova a calcare palcoscenici simili?Ha militato in club illustri e poi la Nazionale.
“Sono emozioni difficili descrivere a parole. Noi nell’82 e stiamo parlando di 42 anni fa abbiamo vinto il Campionato del Mondo e quindi abbiamo esaltato un paese intero. In quel momento li’ non c’erano divisioni tra Nord e Sud e tutta l’Italia ha festeggiato. Ci siamo resi protagonisti di un’impresa che a distanza di tanti anni la gente ne parla ancora. Era l’epoca dei Maradona, dei Zico, dei Rumenigge, gente di spessore umano e calcistico”.
2-Possiamo dire Inter favorita soprattutto perché è Campione uscente ma il Napoli come outsider visto anche come si è sbarazzato del “Como alla spagnola” di Fabregas?
“Il Napoli due anni fa è stato Campione d’Italia, lo scorso anno decimo in classifica. È stata una delusione per tutti i tifosi, per gli addetti ai lavori, per i giocatori stessi, per la società, tre allenatori sono stati cambiati. Quest’anno Adl non doveva assolutamente sbagliare per cui ha puntato su un numero uno e poi non è detto che sei tale devi per forza vincere lo Scudetto. L’Inter parte da Campione uscente ma il Napoli ha dimostrato di saper vincere match ostici come questi col Como, Parma che si sono rivelate complicate perché in Serie A non ci sono partite facili e per me i partenopei lotteranno per vincere il tricolore”.
Collovati: “Lukaku è un calciatore importante che gioca molto per la squadra”
3-Romelu Lukaku, tre gol e tre assist, ma è proprio vero che con Conte trattasi di un altro big-rom?
“Lukaku è un calciatore importante. Il belga difficilmente diventa capocannoniere del campionato perché non è uno che fa trenta reti e poi magari quest’anno succede. Parliamo di un interprete del suo ruolo che gioca molto per la squadra, fa assist e lui ha fatto fare gol a Kvaratskhelia, McTominay e soprattutto per via di tutto ciò Conte lo ha voluto fortemente. La squadra gioca bene se c’è lui, perché a volte il difensore o il centrocampista è in difficoltà, butti la palla avanti lui la difende, fa salire la squadra e facilita l’inserimento dei centrocampisti. Una volte c’erano i numeri dieci che oggi non esistono più: i Maradona, i Platinì, Zola, erano i cosiddetti assist-man che nel calcio di oggi mancano, però ci sono i centravanti che giocano al servizio della squadra, il falso nueve, io preferisco il nove che riempie l’area di rigore”.
4-Quindi per il calcio di Conte è più idoneo Lukaku di Osimhen?
“Osimhen è una via di mezzo tra goleador e molto forte di testa specie quando si issa al settimo cielo per colpire, attacca molto più la profondità di Lukaku e gioca meno per i compagni. Sono diversi però è un giocatore importante e non a caso vale più di 100 milioni di euro”.
Collovati: “I giocatori che ha voluto Conte hanno scelto l’Italia soprattutto per l’allenatore leccese”
5-David Neres,si ha la sensazione che l’ex Ayax e Benfica voglia essere utilizzato da Conte più come spaccapartite:deve migliorare la fase difensiva ma in ottica prospettica c’è lo vedrebbe titolare?
“Certo però visto che ci sono tanti centrocampisti tipo McTominay,Kvaratskhelia che fa’ la seconda punta,Politano è più utile perché fa’ anche la fase difensiva. Per cui quello che vuole Conte nel 3-5-2 o nel 3-4-2-1 Neres diventerà un calciatore importante però deve capire che in Italia è importante aiutare anche in fase difensiva,lui è un dribblomane come il 77 georgiano e ti può risolvere parecchie partire in fase offensiva”.
6-Billy Gilmour, vice Lobotka ma può stargli anche accanto ma ha una folta concorrenza nella zona nevralgica del campo: Oppure Conte si inventa qualcosa o sarà dura la titolarità per l’ex Brighton, non crede?
“È vero che il Napoli non ha le coppe, ci sono calciatori che hanno poco spazio, la realtà è questa. I giocatori che ha voluto Conte hanno scelto l’Italia e soprattutto il Napoli e non la Premier League che è il campionato più importante, tutti vorrebbero giocare in Inghilterra ma sono da noi e questo è tutto merito di Antonio Conte (soprattutto il suo) e per Napoli che è una piazza meravigliosa. Il cammino è lungo in Serie A ma saranno determinanti anche loro, arriverà il momento tra infortuni ed altro che ci sarà bisogno anche di altri”.
A cura di Sabato Peluso
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