A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Galia, allenatore ed ex compagno di squadra di Conte alla Juve. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Ieri, la Nazionale è riuscita a raggiungere il pareggio all’ultimo minuto contro la Croazia. Pareggio che le permetterà di disputare gli ottavi. Tuttavia, si denota molta meno qualità rispetto al passato. È d’accordo?
“Sicuramente sì. Bisogna anche considerare che abbiamo una squadra moto giovane. Ci sono giocatori che hanno giocato poco a livello internazionale e che pagano questo fattore in questi incontri. Spalletti lo sa, lo si vede da come corre e corregge durante la gara. Sono problematiche a cui si può sopperire, ma c’è bisogno di tempo. Vedo che le altre squadre, da questo punto di vista, hanno qualcosa in più di noi. Giocatori con maggiore esperienza, come Barella, danno qualcosa in più”
Non vede una nuova generazione di difensori italiani quasi tutti proiettati ad un assetto a tre?
“So che gli ultimi veri difensori sono stati Bonucci e Chiellini. Adesso siamo abituati a giocare con la palla, ma non siamo mai pronti ad andare prima degli altri, a capire le situazioni in area di rigore. Siamo migliorati con i piedi, ma siamo tornati un pochino indietro dal punto di vista difensivo. Ci sono delle annate in cui i ragazzi sono già pronti ed altre in cui questo non accade. Nei top club del nostro campionato, d’altronde, non ci sono molti centrali italiani. Bisogna farli giocare, ci crediamo poco, soprattutto in Under 21. Calafiori gioca al Bologna, mentre dell’Inter ci sono Bastoni e Dimarco. Sono giovani ed hanno possibilità di crescere. Bisogna essere pronti e prepararti ad incontrare attaccanti che nel nostro campionato non affronti con regolarità”
Buongiorno rientra tra i nuovi prospetti della difesa azzurra. Un giocatore che interessa molto al Napoli…
“E’ un giocatore richiesto dal tecnico, che gioca da diversi anni nel nostro campionato e per cui è giunto il momento di fare il salto definitivo. Ricordo l’ultimo giocatore sfornato dal Toro, Belotti, che non sfruttò il momento per fare il salto definitivo lontano da Torino”
Sia Juventus che Napoli approcceranno alla nuova stagione con una nuova guida tecnica. In Italia, si può vincere al primo anno?
“Si può vincere se hai anche fortuna. Se sai come lavorare, sai cosa deve essere determinante per vincere subito. Conte è più preparato da questo punto di vista, anche se resta determinante l’approccio di un tecnico su una squadra, su una società. Non è così semplice, ma se tutte le carte andassero al loro posto, potrebbe anche succedere”
Nella presentazione di domani, Conte professerà calma o fisserà fin da subito gli obiettivi?
“Vincere subito sarebbe il massimo. Vorrà essere determinante, far capire di cambiare subito il trend e tornare nelle coppe europee, puntando anche ai primissimi posti in campionato. Conte sa cosa ci vuole per essere lì avanti fino alla fine. Certo, a parole è sempre facile. Tuttavia, Antonio è sempre stato determinante. Conosce bene il nostro campionato, la realtà di Napoli, caratterizzata da un tifo incredibile che potrà essere il dodicesimo giocatore. La scelta di Conte rispecchia la necessità del presidente di tornare a puntare al successo nell’immediato. Necessità che richiede decisioni importanti”
Una di queste decisioni potrebbe riguardare Federico Chiesa. Sarebbe il giocatore giusto per il Napoli?
“Federico è un giocatore che a me piace perché può spaccare la partita. Il problema è che non mi piace caratterialmente. A volte, gioca un po’ per sé stesso e meno per la squadra. Vedo questo nelle partite, vedo che potrebbe migliorare sotto altri aspetti. Se un giocatore del genere, però, vuole lasciare la Juve per andare al Napoli, vuol dire che non trova gli stimoli giusti per rimanere”
A cura di Antonio Magliocca
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Antonio Magliocca