ESCLUSIVA – Peppe Cannella: “Osimhen? Fare muro contro muro non servirà a nulla…”

resa Calzona

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Peppe Cannella, mediatore calcistico. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Il Napoli ha preso il miglior tecnico in circolazione: Antonio Conte.
“Questo dice il passato di Conte. Negli ultimi anni è stato un po’ fuori, ma in Italia ha lasciato il segno. È il curriculum di un vincente e, sotto questo punto di vista, il club ha ingaggiato uno dei migliori”

È giusto nutrire aspettative immediate o crede bisognerà sfruttare appieno il triennio di Conte?
“Andando per step, Conte ed il suo staff dovranno capire anzitutto le intenzioni di chi sta manifestando l’idea di andare via. Vanno prima risolte queste problematiche, scaturite dall’ultima stagione. Poi, ci sarà da programmare, considerando che la squadra non disputerà alcuna competizione europea. Dovranno essere fissati degli obiettivi, in primis riconquistare posizioni importanti di classifica. Successivamente, costruire una rosa che possa tornare a competere per grandi obiettivi. La proprietà, dall’ultimo anno, ha tratto delle indicazioni importanti sulla tenuta ed i malumori della squadra, ed era fondamentale prendere un allenatore che sapesse mettere la sua immagine, oltre che garantire le qualità di un vincente. Sarà lui a dover sbrogliare la matassa Kvaratskheia, Di Lorenzo. La società si farà da parte e lascerà al tecnico ed al direttore la gestione di queste problematiche”

C’è la possibilità che Osimhen resti a Napoli?
“A livello di contratto è abbastanza coperto. Il Napoli, in tempi non sospetti, si è tutelato sulla continuità contrattuale, ed è nella posizione di poter accettare determinate offerte. Naturalmente, molto dipenderà dal giocatore. Qualora manifestasse la volontà di andar via, fare muro contro muro non servirà a nulla”

Chi considera incedibile tra gli azzurri?
“La stragrande maggioranza di questa rosa, al di là degli investimenti della scorsa estate, è di grande valore. Naturalmente, però, tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Se un giocatore manifesta la volontà di andar via, ci sono i presupposti per poterlo cedere a buon prezzo e reinvestire. De Laurentiis, con la scelta di Conte, si è messo a dormire su due guanciali d’oro in tal senso”

Natan, Cajuste e Lindstrom: ha intravisto delle qualità nei calciatori acquistati dal Napoli la scorsa estate? Che stagione è stata per loro?
“Le aspettative erano tante. Magari, ci si aspettava un crack come seppe esserlo Kvaratskhelia. L’annata ha bruciato un po’ tutti. Quando una squadra non gira ed una stagione è insoddisfacente, la qualità dei singoli ne risente. Sono tutti ingiudicabili. Di Lindstrom cosa volete che vi dica? Non ho mai visto una giocata incredibile, ma l’arrivo di Conte può garantire un cambio di passo per tutti. È come quanto accaduto a De Ketelaere al Milan”

Per Lindstrom un prestito alla De Ketelaere potrebbe essere la giusta soluzione?
“Il Napoli di quest’anno non ha la fretta di imporsi nelle diverse competizioni. Può anche avere l’aspettativa di vederlo all’opera con presupposti diversi, un nuovo tecnico e senza pressioni. De Ketelaere ha sfruttato un contesto peculiare, con Gasperini che ha sempre saputo valorizzare i giovani talenti. Non è detto che possa accadere lo stesso per Lindstrom. Personalmente, non ritengo opportuno girarlo in prestito”

Vincenzo Italiano pare possa approdare al Bologna. Il club felsineo può ripetersi nella prossima stagione?
“Gente come Sartori, Corvino, Angelozzi appartengono alla mia generazione. Facevo il direttore sportivo negli anni in cui il calcio italiano offriva il miglior campionato al mondo e la nostra Nazionale vinceva i Mondiali. In tempi non sospetti, quando si parlava di italiano al Napoli e di Motta lontano da Bologna, dissi che Sartori avrebbe potuto scegliere proprio Vincenzo. La scelta di un allenatore, d’altronde, può basarsi anche sulla conoscenza di che tipo di calciatore sia stato quel tecnico, e Italiano arrivò al Chievo proprio con Sartori. Un direttore come Sartori sa essere una grande spalla anche per i suoi allenatori. Andare al Bologna, per Italiano, sarebbe la scelta migliore. Avremmo potuto vederlo a Napoli, ma non avrebbe potuto contare sulla giusta serenità per proporre il suo calcio. A Bologna può far bene”

La scelta Fonseca per il Milan la convince?
“Alla Roma non ha fatto male. Stiamo parlando di parecchi anni fa, in cui il calcio italiano era, forse, più competitivo. Quando si va a vagliare un allenatore si analizza la rosa e la sua competitività, il tipo di calcio che può fare. Il gioco di Fonseca, soprattutto in fase offensiva, può dirsi simile a quello di Pioli. Condivido questa scelta, dunque. Il Fonseca di oggi ha anche maggiore esperienza di quello giallorosso”

 

A cura di Antonio Magliocca

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