Giovanni Di Lorenzo è il nome più chiacchierato della rosa del Napoli negli ultimi giorni. Le ultime dichiarazioni del suo procuratore Mario Giuffredi hanno suscitato reazioni contrastanti tra i tifosi e una pronta risposta da parte della società. Aurelio De Laurentiis sta programmando la nuova stagione e sarà necessario definirne i punti fermi. Serve chiarezza e rispetto, per Di Lorenzo e per la stessa SSC Napoli, legata al numero 22 da un contratto. Aspetto questo quasi secondario nel calcio di oggi, in cui la volontà dei calciatori di viaggiare altrove e le spinte dei procuratori mettono in scacco i club.
Di Lorenzo è uomo libero (ma non troppo). Il Napoli detta le condizioni
Mario Giuffredi fa semplicemente il suo lavoro, è vero, cosa che gli consente di curare gli interessi dei suoi assistiti. Anche certe dichiarazioni fanno parte del gioco del calcio, soprattutto in sede di trattative. Partiamo da un aspetto fondamentale: Giovanni Di Lorenzo ha un contratto fino al 30/06/2028 con il Napoli. Normalmente i contratti vengono stilati per essere onorati e questo in casa De Laurentiis è particolarmente vero. Inutile anche tirare in ballo quanto la figura del terzino ex Empoli sia diventata importante all’interno dello spogliatoio azzurro, essendo pur sempre il capitano del terzo scudetto.
Nel calcio però non tutto è sempre rose e fiori ed i matrimoni finiscono, salvo clamorose eccezioni. L’interesse per Di Lorenzo è forte e questo certamente pesa sul momento attuale. Il Napoli ha sempre portato avanti la sua filosofia contro tutto e tutti, anche a costo di risultare impopolare. Nessuno è incedibile, uno vale uno e la società decide se e come concludere i rapporti. Lato tifoseria non si chiede molto, anzi, ci si aspetta soltanto che il diretto interessato scenda in campo e faccia il capitano. Non si pretendono uscite improvvise sui social certo, ma un faccia a faccia con il proprio agente ed il club che possa portare ad una soluzione. Napoli deve abbandonare gli abiti masochistici della città tradita, ma dona tanto e chiede rispetto.
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Vittorio Castiello