A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alberto Fontana, ex portiere, tra le altre, di Napoli e Atalanta. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Quali sono le chance della Dea contro il Bayer?
“L’Atalanta è una realtà bellissima, una società che tutti gli anni cambia ma continua a rimanere tra le prime otto in Italia. Credo siano in poche nel nostro campionato. Ha una identità ben definita, cambia poco tra trasferta e casa. Sarà una partita difficile, contro i campioni di Germania che sono imbattuti da cinquanta partite. Anche i bergamaschi, però, possono far male al Leverkusen. Percentuali sul 51% Bayer e 49% Atalanta? Si, magari li gufiamo anche un po’ così”
Crede che Gasperini abbia dato tutto all’Atalanta?
“Sono convinto che, quando i matrimoni funzionano così bene, separarsi non sarebbe bellissimo. Sono un po’ romantico. Vedere Gasperini sulla panchina della Dea per altri tre o quattro anni sarebbe un bene”
Se il Gasp dovesse andare via dall’Atalanta, non troverebbe una nuova Atalanta altrove, così come il club un nuovo Gasp…
“Ne sono convinto, ed è questo che mi spaventa. È una società che funziona, come si evince dalla valorizzazione di De Ketelaere. Quando le cose funzionano così bene, è un peccato romperle. Magari, uno stimolo nuovo può indurre il tecnico a cambiare, ma sono convinto rimarrà a Bergamo!”
Se Gian Piero rimanesse a Bergamo, chi guiderebbe il Napoli?
“Secondo me, Pioli! È una figura importante, che a Milano ha vinto uno scudetto ed ha fatto benissimo. È un allenatore importante e con il Napoli potrebbe essere un ottimo matrimonio. Non è una notizia, ma una mia considerazione”
Cosa può portare un giovane Manna al Napoli?
“Il Napoli ha una struttura di giocatori molto importante. Guardando la rosa, faccio fatica a spiegarmi questa stagione. Ho una mia idea: quando un allenatore arriva e vuole rivoluzionare una macchina perfetta, non opera nel migliore dei modi. Stravolgere un meccanismo ottimale è stato il grande problema degli azzurri. Se dovessero essere rimessi a posto, i partenopei, il prossimo anno, potrebbero anche rilanciarsi per lo scudetto”
Ha mai creduto all’ipotesi Conte per il Napoli?
“Ci ho pensato. Anzi, se devo pensare a due allenatori che istintivamente vedo a Napoli, cito proprio Pioli e Conte. Sono due allenatori, però, molto diversi. Antonio pretenderebbe carta bianca totale. Stefano è molto più mediatore e, anche con qualche innesto, sarebbe in grado di ripartire a pieni giri. Sarebbe importante anche trovare un allenatore in grado di lavorare e affiancarsi ad un presidente come De Laurentiis”
Un limite per il salentino potrebbe essere la tendenza del patron ad intervenire in primo piano?
“E’ una caratteristica che mi fa pensare ad una maggiore idoneità di Pioli. Conte, tuttavia, è un top. Dove va lui, si vince e si creano dei cicli”
Oggi, scade il termine per il prestito di Oaktree e, dunque, si potrebbe concretizzare il passaggio alla società americana. La sfera tecnica potrebbe risentire delle evoluzioni sul piano finanziario?
“Sul breve credo di no. Se ho ben capito, il prestito che scadrà sarà di tipo personale, non relativo al club. A prescindere da ciò, certo è che un organigramma così importante ha bisogno di certezze. Nell’arco di qualche mese, pertanto, bisognerà poterle avere. Parliamo di un club vincente, che ha fatto numeri importanti. Alla lunga, è una situazione che non aiuta”
Pellissier è riuscito ad acquistare il marchio del Chievo. Quanto fa bene questa storia al calcio italiano?
“Il Chievo è stato una favola. Sono contento per Sergio che è riuscito a salvaguardare questa realtà. Sono storie che fanno bene al calcio. Per anni, il Chievo è stato una realtà atipica ma bellissima del nostro calcio. Per ritornare a certi livelli serve tempo e programmazione. Un uomo di calcio come Sergio, però, sarà in grado di concretizzare questa programmazione”
Il Bari si giocherà la permanenza in B contro la Ternana. Il campionato dei pugliesi è stato deludente, ma anche questo club è di proprietà della famiglia De Laurentiis, che ha vissuto dispiaceri ulteriori nella piazza azzurra. Crede che la presenza dei De Laurentiis in due club in difficoltà sia una coincidenza o un fattore delle criticità gestionali?
“Credo sia una coincidenza. Sono molto dispiaciuto per il Bari. È una città che vive di calcio. L’anno scorso, era a due minuti dalla A. La Serie B è un campionato tremendo. Quando cominci a scivolare, ti ritrovi in situazioni difficili da gestire. Mi auguro di cuore che possa rimanere in B, anche se il risultato dell’andata premia la Ternana. Tornare in B non sarebbe facile. Non nego di essere stupito dal campionato dei pugliesi”
A cura di Antonio Magliocca
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Antonio Magliocca