ESCLUSIVA – Danilo Quarto: “Sono contrario alla gestione di De Laurentiis. Cerignola? Un’esperienza fantastica”

Ai microfoni de “Il Sogno nel Cuore” è intervenuto per un’intervista esclusiva Danilo Quarto, ex presidente, imprenditore ed agente calcistico. Intervistato dal nostro Emanuele Cantisani ha parlato delle sue esperienze, delle sue vittorie e dei suoi obiettivi futuri.

Danilo Quarto: “Sono contrario alla gestione di De Laurentiis. Cerignola? Un’esperienza fantastica”

Cerignola – “Portare il Cerignola dopo 85 anni in Serie C era una missione. Avevo questo obiettivo prefissato. Risollevando così quantomeno sportivamente una città spesso conosciuta solo per fatti extra calcistici. Sono stato il primo ed unico presidente non cerignolano della storia, un’enorme soddisfazione per me. Vincere un campionato è sempre difficile, vincerne cinque di fila lo è ancora di più. Ma soprattutto vincere il girone H di Serie D è stato un vero e proprio inferno. Ho allestito una rosa di 23 giocatori che avrebbero potuto giocare serenamente titolari in ogni altra squadre di Serie D, ma sopratutto prima di esser grandi atleti erano grandi uomini. E’ stata un’annata piena di sacrifici ma abbiamo reso il nostro popolo orgoglioso e fiero di noi. Son rimasto molto legato ai colori gialloblu, ho un tatuaggio sulle vene del braccio sinistro dedicato al Cerignola”

De Laurentiis – “Ormai è poco amato, sia dai tifosi napoletani che da quelli baresi. Son stato contrario fin da subito al suo acquisto del Bari e per questo ho litigato anche con l’intera tifoseria. Son stato  mainsponsor della squadra pugliese in passato e tengo particolarmente a questo club. Sono un vecchio romantico del calcio, prediligo i presidenti che seguono la squadra da vicino. Per star vicino al Cerignola prendevo anche 200 voli aerei all’anno, è la dimostrazione di quanto ci tenessi. La famiglia De Laurentiis hanno acquistato una squadra con oltre 100 anni di storia, ci vuole rispetto. Il Bari non può esser la succursale del Napoli, la gestione è stata pessima. Lo stesso Napoli è riuscito a vincere lo scudetto grazie e soprattutto al lavoro di Spalletti, che ha valorizzato tantissimi giocatori mediocri. L’estate precedente il presidente aveva venduto 10 calciatori importanti, proprio come quest’anno al Bari… basti pensare ai vari Caprile, Folorunsho e Cheddira. Nel calcio ci vuole la programmazione per vincere i campionati…”

Agente – “Nella vita faccio anche altro, ma ho dedicato tantissimo del mio tempo al calcio. Ho acquisito nel 2009 il tesserino federale per poter lavorare come agente calcistico, appena mi era passata un pò la voglia di esser il presidente di un club di Serie D o Serie C. Mi diverte tanto il ruolo d’agente ora, ho già oltre 60 calciatori sia in Italia che in Europa. Non voglio speculare su questi ragazzi, voglio solamente aiutare loro e le loro famiglie”

Erick Belè e Phil Foden – “Sto seguendo un 2007 brasiliano del Palmeiras, Erick Belè e non esagero se dico che potrebbe diventar un crack mondiale. Dissi la stessa cosa di Phil Foden, appena 14enne lo proposi a quattro società italiane, tutte me lo bocciarono per la sua fragilità fisica…”

Settori Giovanili e Nazionale Italiana – “In Italia purtroppo siamo arrivati tardi rispetto all’Inghilterra e alla Spagna alla creazione delle rose u23 in Serie C, ma la loro importanza è evidente. Bisognerebbe rifondare i settori giovanili. Recentemente ho partecipato ad un meeting con degli emissari arabi e in vista dell’Europeo si fa fatica a trovare un campione nella nostra rosa. Forse lo è solamente Donnarumma, nel ruolo in cui siamo maggiormente coperti ed è il più individuale rispetto agli altri. Si dovrebbe lavorare più sulla tecnica e meno sulla tattica, vorrei rivedere i numeri 10 di una volta…”

 

 

 

 

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