Domenico Maietta, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Empoli e Verona, è intervenuto a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, affermando che il secondo gol subito dal Napoli contro il Frosinone, è un errore di marcatura. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Napoli, Maietta: “Il secondo gol del Frosinone è un errore di marcatura. Ormai, in area non si marca più, si gioca sempre a zona”
“In relazione ai gol subiti contro Monza e Frosinone, qual è il problema della retroguardia azzurra? Per me è molto semplice, essendo stato un difensore. Secondo me, è un errore individuale. Ormai, in area non si marca più, si gioca sempre a zona. Anche quando ci sono calci d’angolo o punizioni laterali. Lo si fa per paura del Var e, dunque, di commettere fallo. Il secondo gol dei ciociari, infatti, è stato un errore di marcatura del Napoli. È la cosa che mi infastidisce di più, non considerando la prima realizzazione di Cheddira, successiva ad un errore in costruzione. Ovvero vedere un difensore che si fa anticipare in marcatura. Non c’è più l’uomo contro uomo, l’attaccarsi alla maglia. Quella malizia non c’è più, proprio per timore che venga chiamato fallo. Pensiamo anche ai rigori che vengono fischiati per fallo di mano. Due anni fa, a Coverciano si cercava di aiutare a comprendere la volontarietà e la non volontarietà. La seconda, però, sembra non esistere più”.
Napoli, Maietta: “Bisogna cambiare mentalità. Quest’anno è mancato soprattutto il finalizzare, il nove azzurro è stato studiato”
“Come si può dare una scossa a questo Napoli? Bisogna cambiare mentalità. Tuttavia, riattaccare il cervello all’annata della scorsa stagione, dopo le difficoltà di tutto questo campionato, è difficile. Quel che è mancato al Napoli, soprattutto, è stato il finalizzatore. Il nove azzurro, che è stato protagonista nella stagione del trionfo, è stato studiato. Difatti, la squadra crea tanto ma capitalizza poco. L’importante è che adesso si faccia quadra. La nostra fortuna è che avremo cinque squadre in Champions e otto in Europa. Il distacco sembra tantissimo, ma non è così. Se vado a vedere le rivali, hanno tanti scontri diretti. Sono dieci punti di distacco, ma prendiamo ad esempio il Bologna. I felsinei devono giocare contro la Juventus e la Roma. L’Atalanta avrà gli impegni delle coppe. Si dice che chi gioca ogni tre giorni sia più stanco. In realtà le coppe possono mettere benzina nelle gambe. C’è ancora speranza per la Champions? È difficile dirlo. Ci sono sei partite importantissime. Ci saranno gli scontro diretti contro Bologna e Roma. Con l’esito di queste gare, si potrà delineare il futuro. Va menzionata anche la Lazio, a quota 49 punti”.
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Davide D'Alessio