Conte, Lanzafame: “Il lavoro che fa lui sul campo lo fanno in pochi, ti fa esprimere il massimo delle tue capacità”

Conte Modulo

Davide Lanzafame, allenatore del Borgaro, ex calciatore del Bari allenato da Antonio Conte nel 2008/2009 ha parlato del lavoro che il tecnico svolge per migliorare la squadra, e tanto altro a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Conte, Lanzafame: “Il lavoro che fa lui sul campo lo fanno in pochi, ti fa esprimere il massimo delle tue capacità”

Non era meglio quando si giocava?
“È innegabile, è inutile negare l’evidenza. È tutto un altro mestiere, molto più prestante. Il giocatore, bene o male, sfoga in campo. L’allenatore accumula. Ma si migliora anche questo aspetto”
Ha avuto modo di giocare per Antonio Conte, soprattutto al Bari, dove ha ottenuto la promozione. Potrebbe realmente essere interessato al Napoli?
“Perché no? Lasciò un’intervista dove disse che Roma e Napoli erano due piazze dove avrebbe voluto lavorare. Penso che De Laurentiis abbia voglia di tornare a competere per le prime posizioni e credo che Conte sia la prima scelta”
È un tecnico che vuole avere ampi poteri sul mercato?
“Penso sia risaputo che il mister voglia dei calciatori con qualità ben precise per proporre il suo tipo di calcio. È normale, ci sono allenatori che hanno vinto e che cercano di farsi comprare i giocatori più idonei”
Qual è il segreto di Conte? Cosa riesce a dare?
“Intanto, tatticamente e nella preparazione delle partite è un allenatore forte. Il lavoro che fa lui sul campo lo fanno in pochi. La qualità migliore è quella di portare al massimo la rosa che ha a disposizione. In questo senso, ti fa esprimere il massimo delle tue capacità. Penso lo abbia dimostrato durante tutta la sua carriera”
Qualora dovesse arrivare al Napoli, quali sarebbero gli azzurri sui quali punterebbe forte?
“Non rispondo con i nomi, diventerebbe complesso. Secondo me, però, al mister piacciono i calciatori di gamba, che possano esprimere un calcio di intensità ed alti ritmi. Predilige anche una certa solidità difensiva”
Chi vede favorito per la corsa Champions?
“Io direi che Inter, Milan e Juventus sono già certe di un posto. Per quanto riguarda il quarto posto, vedo una lotta a due tra Bologna e Roma. L’Atalanta, con la sconfitta di Cagliari, non dico abbia compromesso il percorso, ma lo ha reso in salita. I punti iniziano ad essere tanti dal quarto posto. Sarà da vedere se il quinto posto decreterà la qualificazione in Champions, consentendo a questo punto anche ai bergamaschi di qualificarsi. Napoli? Dirò la verità, non penso che il Napoli arriverà in Champions. Non ha continuità. Qualche mese, forse, avrei risposto diversamente. Col cambio di allenatore mi aspettavo qualcosina in più. Quando si cambiano tanti allenatori, è complicato anche per gli stessi tecnici lavorare. Ovviamente, auguro al Napoli di arrivarci quanto prima”
Quali sono i motivi del crollo bianconero nel girone di ritorno?
“Devo dire quello che penso. Nella lunga distanza sono usciti i valori tecnici. L’Inter ha undici titolari anche tra le riserve. La Juve è un po’ strettina, ha avuto anche degli infortuni. Anche dal punto di vista del gioco c’è stata una differenza tra le due squadre. Sarebbe stato importante ovviare alle criticità, pur vincendo diverse gare per uno a zero. Parlo da tifoso, ovviamente, ma la stagione dei bianconeri può dirsi in linea con le aspettative”
Crede sia giusto continuare con Allegri anche la prossima stagione, oppure opterebbe per un cambio con Thiago Motta?
“Nonostante quel periodo di stop, Allegri ha allenato la Juve per tanti anni. Ci sta che si scelga di andare per due strade differenti. Nessuno ignora i meriti di Max, ed i grandi trofei in bacheca. Qualora arrivasse Motta, ci sarebbero richieste totalmente differenti. Si ripartirebbe da zero. Se rimanesse Allegri, invece, servirebbero degli innesti in estate, pur garantendo maggiore continuità tecnica”
Disputare o meno le coppe, può incidere sulla decisione di Conte?
“Assolutamente sì. Penso che il mister voglia fare almeno l’Europa League. Penso, però, che sia ancora più importante avere un progetto serio ed un mercato importante. Il mister è esigente da questo punto di vista ed è giusto che richieda quel che ritiene necessario”
Chi sarà l’attaccante dell’Italia agli Europei?
“Sarà tra quelli chiamati nello stage in America. Penso che nella scala di valori dell’allenatore ci sia Retegui al primo posto, Scamacca al secondo ed uno tra Lucca e Immobile successivamente. Lucca è un ragazzo che sta crescendo, Ciro è l’usato sicuro. Il biancoceleste è un attaccante di qualità, nonostante qualche difficoltà in questa stagione. Nel calcio si dimentica subito il passato di un giocatore. Fossi nel c.t., uno come Immobile lo vorrei sempre nella mia rosa. Sarà Luciano, però, a prendere le decisioni”

Pasquale Caldarelli

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