Un Napoli molto prevedibile deve fare i conti con l’ennesima sconfitta sonora incassata stagione. La sconfitta contro l’Atalanta per 0-3 è la resa dei conti per la rincorsa Champions, difficile da raggiungere a priori visto l’andamento. Oggi il quinto posto Champions è un discorso che riguarda esclusivamente Roma ed Atalanta.
Un Napoli molto prevedibile cade sotto i colpi dell’Atalanta
L’Atalanta parte forte ed un pallone recuperato a centrocampo fa partite il contropiede, il tiro di Miranchuk col destro si stampa sul palo. Il Napoli prova a costruire, spesso provando la classica giocata sul lato destro del campo, alternando dei lanci in profondità per Osimhen. Il nigeriano è stato fermato per tutta la partita da Hien ed è riuscito soltanto negli ultimi minuti a trovare una conclusione pulita verso lo specchio della porta. Il Napoli ormai subisce almeno un gol a partita e quello di Miranchuk in avvio era stato soltanto un avviso, anche se l’ennesimo gol subito dagli azzurri, a difesa schierata, lascia senza parole.
Un cross di Zappacosta per Hateboer, da quinto a quinto, attraversa tutta la difesa, sponda di testa dell’olandese per Scamacca, Rrahmani cade a terra e Pasalic in qualche modo serve Miranchuk. Nel Napoli non c’è reazione se non ancora un tentativo di palla lunga per Osimhen. Proprio quando si pensava il primo tempo potesse chiudersi sullo 0-1, c’è la conclusione di Scamacca nata dell’errore di Juan Jesus: l’ex Sassuolo va in doppia cifra nonostante le sole 15 presenze da titolare.
L’Editoriale – Koopmeiners per acuire il rimpianto per il Napoli
Nella ripresa i cambi e l’inserimento, col passare del tempo, di più uomini offensivi restituisce al Napoli solo l’impressione di poter rientrare in partita, anche se il pizzico di sfortuna con il doppio palo non manca mai. Il Napoli è fragile in difesa e molto confusionario in attacco anche se prova a creare qualcosa in più degli avversari in termini numerici. L’Atalanta ha ottenuto il massimo risultato senza dover fare nemmeno chissà quanta fatica e nel finale il gol di Koopmeiners era un qualcosa di ampiamente intuibile, nonostante la volontà di Gasperini di gestirlo e farlo iniziare dalla panchina. Il tocco col mancino verso l’angolino ed un rimpianto che si acuisce per il Napoli: due strade che nella scorsa estate si sono sfiorate.
L’Editoriale – Il quinto posto è affare tra Roma ed Atalanta
Negli ultimi anni le due squadre hanno sempre messo in campo, da un lato la qualità di gioco e dell’altro lato maggiore fisicità e aggressività. Quando dagli azzurri non viene messo praticamente niente in campo, nemmeno in termini di intensità ed un atteggiamento lontano da chi ha la consapevolezza di non poter più sbagliare, l’Atalanta ha la strada spianata oltre i suoi meriti. Sarà difficile pensare come una squadra, che non ha più niente per essere chiamata tale, con tanti calciatori con le valige pronte in attesa del futuro, possa avere la voglia e l’entusiasmo di lottare per un posto anche per competizioni europei inferiori alla Champions.
In fin dei conti ciò che si semina si raccoglie ed è l’epilogo giusto della stagione del Napoli virtualmente ormai già chiusa. Servirà una rifondazione totale, sia in campo che fuori, ma soprattutto nel rivedere certe convinzioni del presidente De Laurentiis per non rischiare di non essere competitivi in poco tempo.
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Davide D'Alessio