Iacopo Mirabella, speaker di Radio Romanista, è intervenuto a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, spiegando le differenze di comunicazione tra De Rossi e Mourinho. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Roma, Mirabella: “I giallorossi devono ancora recuperare dalle fatiche europee, anche se De Rossi è stato molto bravo nella gestione degli uomini”
“Dopo la gara contro il Brighton e il buon momento della Roma, cosa si aspetta dalla sfida contro il Sassuolo?
Intanto i tre punti. La gara con la Fiorentina non ha permesso alla Roma di conquistare tre punti fondamentali per la corsa Champions, con un Bologna strepitoso che sembra non volersi fermare. I giallorossi devono ancora recuperare al meglio le fatiche europee, anche se De Rossi è stato molto bravo nella gestione degli uomini. È una Roma carica, in salute. Bisognerà valutare qualche uomo. Lukaku potrebbe esserci, e si stanno valutando le condizioni anche di Paulo Dybala. Probabile formazione della Roma?
Svilar sarà difeso da Karsdorp, Mancini, Llorente e Angelino. A centrocampo Paredes, Cristante e Pellegrini. In attacco un grande punto interrogativo. O sarà il classico tridente El Shaarawy, Dybala e Lukaku, oppure ci sarà Baldanzi al posto di Dybala e Azmoun in luogo di Lukaku”.
De Rossi, Mirabella: “Sottolinea sempre la forza dei propri uomini ed i calciatori hanno avuto grande rispetto. Comunicazione opposta rispetto a quella di Mourinho”
“Come giudica la comunicazione della Roma? Il tema della comunicazione è sempre molto delicato. Josè Mourinho era un maestro della comunicazione, ma Daniele De Rossi è molto diverso. Possiamo azzardare che la sua comunicazione sia opposta. Mentre Mourinho cercava di tirare fuori il meglio dai suoi uomini, anche attaccandoli, De Rossi sottolinea sempre la forza dei propri uomini. Tende sempre ad esaltare tutti i giocatori. Cito, ad esempio, le parole spese su Celik, quando ha affermato che un giocatore scarso non può fare certe partite. Per quanto riguarda la sua partecipazione alla partita, è veramente quel qualcosa in più. È sempre lì a dettare quel che devono fare, ha una partecipazione incredibile ed è un qualcosa che i giocatori percepiscono. La paura era che non riuscissero a distinguere l’amicizia dal ruolo. In quel momento rischi di mantenere un rapporto sbagliato, invece i calciatori hanno avuto grande rispetto del De Rossi allenatore”.
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Davide D'Alessio