Il Napoli ha concluso la sua stagione nella notte di Barcellona. Il volto del presidente De Laurentiis a fine gara rispecchia, forse per la prima volta in questa sciaguratissima annata, quello di tutti i sostenitori partenopei. A parere di chi scrive, restano ora 10 amichevoli in cui non dovrà comunque mancare il massimo impegno. Qualcuno parla di ciclo concluso e di rivoluzione, ma quando è iniziato precisamente? Poi c’è il partito del titolo vinto “per caso”, i miei preferiti a dirla tutta, perché dotati di una straordinaria ironia. L’unica pre-occupazione da porsi ora riguarda il futuro, che dista soltanto pochi mesi e impone alla SSC Napoli di correre ai ripari o alle armi.
L’allenatore, il difensore, il sostituto di Osimhen e il d.s. Basta che il Napoli faccia in fretta e bene
Victor Osimhen dirà addio al Napoli tra poco tempo, è bene ribadirlo per risvegliarci da un presunto torpore che aveva investito l’ambiente in occasione della cessione di Kim. “Poco tempo” è chiaro o serve precisare esattamente il giorno e l’ora? Aurelio De Laurentiis è persona acuta ed esperta, troppo per inciampare due volte nello stesso ostacolo. Lo ripetiamo nelle nostre menti sperando si avveri, un piccolo rituale ossessivo che ci aiuta a mitigare l’ansia. Il direttore sportivo è l’altra nota dolente della gestione 2023/24.
Mauro Meluso è sicuramente un professionista che non ha bisogno di consigli nel suo campo, a lui vanno i migliori auguri per un soddisfacente prosieguo di carriera all’ombra del Vesuvio. Se così non dovesse essere le parti si separeranno, ricordandosi di mettere al primo posto il bene del Napoli. Il mercato mi annoia e ci saranno mesi per discutere su questo o quel profilo, per adesso ogni tifoso (compreso il sottoscritto) immagina la squadra ideale per rilanciarsi nella prossima stagione. Il tempismo è una virtù e come tale va coltivata ed esercitata, l’attimo da cogliere è questo. Cancelliamo e ripartiamo, noi saremo sempre e comunque al fianco della maglia azzurra.
Leggi anche