Il campionato di Serie A è diventato ormai un mix tra un dramma e una commedia, tantissimi fattori lo rendono praticamente un relitto in fondo al mare. Il massimo livello di competizione calcistica nazionale assume i contorni di una parodia che, a lungo termine, smetterà anche di far sorridere. Lotta salvezza, gestione arbitrale e l’episodio principe della 28° giornata sono i punti chiave che andiamo di seguito ad esaminare. Cara vecchia Serie A…quanto è cambiato in pochi anni.
Serie A: chi scende e chi risale nella lotta salvezza
La lotta per la permanenza in Serie A è il punto principale da cui partire. Prendiamo ad esempio la classifica finale della stagione 2019/20 e diamo un’occhiata alle tre retrocesse. Lecce, Brescia e Spal salutarono per retrocedere in cadetteria: il computo totale fu rispettivamente di 35, 25 e 20 punti. La classifica attuale colloca invece nel fanalino di coda Frosinone, Sassuolo e Salernitana con 24, 23 e 14 punti. Per i campani pare sia solo questione di aritmetica, l’ennesima sconfitta sul campo del Cagliari (che guadagna a sua volta punti preziosi), suona come il rintocco finale dell’avventura granata in Serie A. Il Frosinone è in lenta discesa e il rigore sbagliato da Kaio Jorge nello scontro diretto contro il Sassuolo pesa come un macigno. L’Empoli perde nella Milano rossonera ma non precipita, Davide Nicola sta dando il suo apporto e può ben sperare. Resta l’Udinese, impegnata questa sera contro la Lazio, ma apparentemente “troppo dotata” per poter retrocedere.
Lecce-Hellas Verona non esiste, c’è solo D’Aversa-Henry
L’Hellas Verona si impone con un solo gol di scarto sul campo del Lecce e guadagna posizioni per la permanenza nella prossima Serie A. La partita però non si inquadra nel solo gol di Folorunsho, ma negli avvenimenti che seguono il fischio finale. Il tecnico dei salentini Roberto d (esonerato proprio questa mattina) inizia un duro confronto con l’attaccante Thomas Henry, rifilando una testata al calciatore scaligero. Bene ma non benissimo insomma, ci restano le immagini tragicomiche del lunch match al Via del Mare.
Serie A e arbitri: è tutto nelle vostre mani, nel bene e nel male
La questione relativa agli arbitri è molto complessa e coinvolge argomenti quasi politici più che prettamente sportivi. In Serie A si fischia troppo e male e la cosa ormai ha stufato tutti. Nelle ultime 24h si è parlato tantissimo della bellezza portata in campo da Liverpool e Manchester City, derivante anche dall’atteggiamento dei 22 in campo che non si perdono in quisquilie con il direttore di gara. C’è il fallo, c’è la protesta ma dura un battito di ciglia. Torino-Napoli, Fiorentina-Roma e Lazio-Milan del turno precedente sono esempi eccellenti di come non dovrebbe essere una partita di calcio. Perché lo spettacolo non c’è più, svilito dall’utilizzo di cartellini, messi in alcuni casi nel taschino sbagliato.
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