Napoli, De Rienzo: “Squadra impronosticabile che ha dei cali di concentrazione importanti, a cui si aggiunge qualche carenza tattica”

Kvaratskhelia Napoli Verona

Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia ha parlato della partita tra Napoli e Barcellona, che andrà in scena domani a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Napoli, De Rienzo: “Squadra impronosticabile che ha dei cali di concentrazione importanti, a cui si aggiunge qualche carenza tattica”

Sensazioni sulla gara tra Napoli e Barcellona?
“Credo che questo Napoli sia un po’ come quello di Benitez: impronosticabile. Ci arrivano, però, indizi positivi dalle assenze del Barcellona. Oltre Pedri, Torres non si è allenato e anche questa potrebbe essere una defezione che può definire in maniera positiva la gara degli azzurri. Il Napoli può sperare, naturalmente. All’andata il Napoli ha pareggiato, ma il Barca è stato molto più pericoloso. Ricordando una partita non ottimale, i partenopei devono rimanere con i piedi per terra”
Non giocare al Camp Nou può essere un vantaggio?
“Mi sono documentata sul Montjuïc e, oggettivamente, credo sia comunque uno stadio storico. Ho visto qualche gara dei blaugrana nella nuova casa. Diciamo che non si potrà sperare non ci sia la solita grinta. La situazione cambia poco e non farà troppa differenza”
Al Napoli serve solo la rabbia, per andare a vincere a Barcellona, o serve anche altro?
“E’ una delle domande che vorrei fare a Calzona nella conferenza stampa. Ovvero, quale debba essere l’arma vincente di questa squadra. Abbiamo spesso sottolineato i punti deboli di questo Napoli, come la retroguardia o le difficoltà realizzative. L’arma vincente può essere la rabbia? Allora dovrà essere canalizzata nel modo giusto. Con un Napoli impronosticabile come questo serve poter determinare anche questo”
Quale potrebbe essere la formazione del Napoli?
“Credo che Calzona si affiderà alla formazione che gli darà maggiore sicurezza. In difesa credo ad un Olivera in vantaggio su Mario Rui. A centrocampo non si può fare a meno di Anguissa e Lobotka, con Traorè a completare il reparto. In attacco credo ci saranno i soliti Kvaratskhelia, Politano e Osimhen”
Di chi è la colpa del gol subìto contr il Torino?
“Come nel caso di Juan Jesus a Cagliari, non credo ci sia una colpa. Il Napoli ha dei cali di concentrazione importanti, a cui si aggiunge qualche carenza tattica a cui Mazzarri cercava di porre rimedio. Ciò detto, è una stagione storta per cui non sarebbe opportuno giudicare il lavoro di un tecnico. Non c’è sostegno, non ci sono delle basi. Come si fa a dire sia colpa di Calzona o di qualche azzurro? Basti pensare anche al gol subìto dalla Juventus, su calcio piazzato, contro l’Atalanta. Allegri lavora con i bianconeri da due anni, ormai… Sono situazioni estemporanee, ma anche dei limiti tattici di un calcio che paga la transizione da marcatura a uomo a marcatura a zona”
Lo scudetto del Napoli crede sia stato programmato o soltanto casuale?
“Si prova sempre a vincere, ma non penso sia un caso. Se penso a quando De Laurentiis, la scorsa estate, affermava di voler vincere il tricolore, credo che nella testa del patron ci fosse quella aspirazione. Bisogna anche considerare che, se il Napoli avesse avuto un momento di difficoltà nei risultati, con contendenti in grado di garantire maggiore continuità, non so se avrebbe vinto lo scudetto… Va considerato, infatti, quanto sia complicato l’ambiente Napoli, anche guardando alla gestione di certi momenti. De Laurentiis è anche quello che dice cose pesanti all’allenatore che gli sta facendo vincere lo scudetto dopo la sconfitta contro il Milan”

Pasquale Caldarelli

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