C’è una Roma con Mourinho ed una senza. Daniele De Rossi l’ha trasformata con umiltà, mettendo i calciatori in campo nel miglior modo possibile di esprimere le proprie caratteristiche. I giallorossi sono passati dal nono posto dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan al quinto posto attuale. Sei vittorie su sette in campionato e almeno due gol segnati in ogni partita, compreso l’unica sconfitta per 2-4 contro l’Inter. Infatti la Roma ha segnato 20 gol in sette partite mentre nelle precedenti venti partite con Mourinho, i giallorossi avevano trovato l’appuntamento con il gol per 32 volte. A questo va aggiunto il passaggio del turno in Europa League contro il Feeyenord.
In caso di eventuale quinto posto Champions, ma questo dipende dal ranking ed appunto dal cammino delle italiane in Europa, ad oggi i giallorossi sarebbero in Champions e comunque il distacco dal quarto posto, occupato dal Bologna, è di 4 punti. Si è passati da una squadra che nell’ultimo triennio non ha mai dato la percezione di poter rientrare nelle prime quattro ad essere una delle serie candidate da temere, per le avversarie, in poche settimane.
Roma, la trasformazione con De Rossi
L’ultima esempio è la recente vittoria contro il Monza per 1-4 all’U-Power Stadium. I miglioramenti in fase offensiva sia in fase di costruzione (tanti uomini ad attaccare l’area avversaria con inserimenti, terzini più avanti rispetto ai centrali con lo stesso Mancini spesso a progredire palla al piede) che in fase realizzativa. Uno dei calciatori più rivitalizzati è Lorenzo Pellegrini: 5 gol, 3 assist e tanta libertà di poter tentare delle giocate di qualità. Ma gli stessi Dybala e Lukaku stanno ritrovando una certa continuità, con il belga che in alcune circostanze magari può perdere un po’ di lucidità per il lavoro di sacrificio e protezione palla che fa per la squadra.
De Rossi, i miglioramenti e non solo
Non solo i miglioramenti apportati alla squadra ma anche una giusta dose di umiltà che non guasta mai. Anche nel prendersi responsabilità delle proprie scelte senza scaricarle su altri come nel post-partita di Frosinone-Roma ed un primo tempo sofferto nonostante lo 0-3 finale: “Nel primo tempo ho fatto un po’ di casino cambiando le caratteristiche di chi giocava dietro la punta, oggi ho messo un giocatore più offensivo come Azmoun e ho sbagliato, quello che mi piace è stato il secondo tempo, dobbiamo farlo in tutte le partite”.
E dopo tante vittorie, forse, questa settimana potrebbe rappresentare uno degli ostacoli più grossi di questi ultimi mesi. L’affascinante doppia sfida europea con il Brighton di De Zerbi e nel mezzo la Fiorentina e poi verso il finale di stagione non mancheranno tre scontri d’alta classifica ravvicinati contro Napoli, Juventus ed Atalanta. Non sarà semplice ma di certo la Roma potrà affrontarli con entusiasmo e delle consapevolezze di gioco ritrovato. Sappiamo quanto il futuro di un allenatore sia sempre legato ai risultati, ma ad oggi i Friedkin potrebbero farci più di un pensiero nel proseguire con Daniele De Rossi.
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Davide D'Alessio