Benoit Cauet, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Torino e Inter ha parlato di un Napoli motivato e tanto altro a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Napoli, Cauet: “Ora è più motivato, cattivo. Non sarà una squadra bella come lo scorso anno, ma sicuramente determinata”
L’Inter è in procinto di conquistare la seconda stella?
“E’ già lanciata per poterla vincere. Tutte le premesse sono positive, anche se restano ancora tante partite. Per come gioca, non vedo come l’Inter possa perdere questo scudetto. C’è fiducia, gioco, vedo poche cose che possano disturbare questa squadra”
Cosa deve temere l’Inter per la sfida di Madrid?
“Sono due grandi squadre che si affrontano. Nella prima partita i nerazzurri hanno giocato molto bene ma non hanno concretizzato le tante opportunità. La squadra di Inzaghi, a Madrid, dovrà basarsi sulla propria consapevolezza. Ci sarà uno stadio di fuoco, ma i nerazzurri non dovranno temere nulla, e dovranno sfruttare ogni occasione”
Mbappé sta brillando in quella che rischia di essere l’ultima Champions con il Psg…
“Non so se sarà l’ultimo anno, ma ieri sera si è fatto trovare pronto, come sempre nei momenti importanti. Quest’anno può essere positivo per la stagione europea dei parigini. La squadra ha giocato bene in una gara e un ambiente difficile come quello della Real Sociedad. È un Psg molto organizzato, con buona proposta di gioco. In un simile contesto, un Mbappé più finalizzatore può esprimersi al meglio”
Potrebbe essere Osimhen l’uomo giusto per il Psg?
“Osimhen conosce già la Ligue 1. È un super giocatore, anche se quest’anno ha avuto delle difficoltà. Può essere un’alternativa a Mbappé, anche se si sono fatti altri nomi, come Leao. Ha una clausola elevata, ma il ciclo a Napoli, ormai, è concluso”
Il nigeriano, dopo l’esperienza in Italia, può essere la svolta per il Psg?
“Non so se possa definirsi la svolta, Mbappè resta il giocatore che ha fatto la storia del club. Osimhen potrebbe fare molto bene, realizzare tanti gol. La punta azzurra potrebbe beneficiare del lavoro di Luis Enrique, un grande allenatore, ha garantito un gioco e una identità alla squadra, e il nigeriano può dare continuità ai parigini. Bisogna considerare anche che nel campionato francese, ad oggi, c’è poca competitività. Basti pensare alla distanza siderale del Marsiglia dalla vetta o alle attuali chance di qualificazione europea del Brest”
Quali insidie può nascondere il Torino di Juric per gli azzurri?
“L’insidie sono riscontrabili in una squadra difficile da affrontare, che gioco uomo contro uomo e non molla mai. Nelle ultime partite, però, ho rivisto un Napoli che ritorna ad una logica di gioco usuale. Forse, dopo sei mesi i giocatori hanno capito che il campionato era già andato e che l’obiettivo fosse rientrare tra le prime quattro. È fondamentale mettere da parte quanto di straordinario fatto lo scorso anno. Oggi, mi sembra un Napoli più motivato, cattivo. Non sarà una squadra bella come lo scorso anno, ma sicuramente determinata”
Juric non sarà presente al Maradona in virtù dell’espulsione maturata contro la Fiorentina, a causa di frasi definite violente. È un allenatore sanguigno e dell’ex Verona va preso anche questo.
“Fa parte del carattere di una persona. Tuttavia, non mi sembra sia stata una costante. Alcune gare possono determinare una pressione diversa ed una gestione più complicata. E’ un allenatore che tiene alla propria squadra, che ci mette passione, ma non credo ci sia un problema sotto questo punto di vista”.
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Pasquale Caldarelli