A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mauro Milanese, ex calciatore, tra le altre, di Inter, Torino e Napoli, parlando del duello tra Bremer-Osimhen e tanto altro. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Inter, Milanese: “Ha dimostrato, con il suo gioco e la continuità di risultati, la sua forza”
“Sono ormai quindici le lunghezze che dividono l’Inter dalle inseguitrici. Il campionato può definirsi già chiuso?Credo di sì. L’Inter ha dimostrato, con il suo gioco e la continuità di risultati, la sua forza. Anche dietro, inoltre, fanno fatica a mantenere il ritmo. Penso che adesso la squadra di Inzaghi possa approfittare di questo largo vantaggio, sfruttando il turnover e concentrarsi anche sulla Champions. Che percorso profetizzi per la Champions dei nerazzurri? C’è un ritorno difficile. In quell’ambiente lì, a Madrid, l’Altetico non darà vita facile ai nerazzurri. I Colchoneros creano un’atmosfera sempre difficile, sono una squadra preparata e che spesso è arrivata in fondo. L’Inter, però, ha un grande entusiasmo e non va dimenticato avrà due risultati su tre”.
Torino, Milanese: “E’ una squadra a cui è difficile fare gol. Il Napoli arriverà con un’altra testa rispetto all’andata”
“All’andata, Torino e Napoli si sono affrontate con una condizione mentale agli antipodi. Che gara si aspetta al ritorno? Il Napoli arriverà con un’altra testa, un altro entusiasmo. Gli azzurri hanno vinto contro i bianconeri, pur concedendo tante occasioni. Quel che conta, però, è il risultato finale. Ci si auspica che la squadra possa riacquisire compattezza con Calzona. I partenopei possono vendicare il risultato dell’andata. Quali possono essere le insidie del Torino di Juric? E’ una squadra a cui è difficile fare gol. Tuttavia, essendo più propenso a difendere, una volta che prende gol riscontra qualche difficoltà a ribaltare il risultato. I valori, però, suggeriscono un Napoli favorito nella sfida di domenica”.
Di Lorenzo, Milanese: “Quest’anno mi sarei aspettato qualcosa in più. Lo scorso anno aveva un pizzico di cattiveria in più, nei contrasto e nelle scivolate”
“Tra Mazzocchi, Mario Rui e Olivera chi merita di più la titolarità sulla fascia sinistra? Come forza e gamba, forse, Mazzocchi si è distinto di più. Anche Mario Rui, però, ha fatto molto bene, dimostrando qualità e continuità nel ruolo. Penso, dunque, che, se starà bene, sarà il portoghese a giocare, con Mazzocchi pronto a sopperire ad eventuali defezioni. L’ex Salernitana, inoltre, può anche essere impiegato sulla corsia destra. Si aspettava qualcosa di diverso da Di Lorenzo in questa stagione? Mi ha sempre sorpreso in positivo, distinguendosi sia in Nazionale che al Napoli, dove ha conquistato la fascia da capitano. Lo scorso anno aveva un pizzico di cattiveria in più, nei contrasti e nelle scivolate. Era un giocatore che faceva la differenza e, forse, mi sarei aspettato qualcosa in più. Natan, la prossima stagione, può dimostrare il suo valore? Napoli è una piazza difficile. Non puoi sbagliare tantissime chance, la piazza mette pressione. Il brasiliano, in futuro, avrà bisogno di ottime e convincenti prestazioni per dimostrare tutto il proprio valore”.
Duello Osimhen-Bremer, Milanese: “Il brasiliano ha giocato sulla velocità, cercando anche di anticipare le mosse dell’attaccante. Anche grazie a questo abbiamo visto una grande partita, ma va riconosciuto come a Victor sia bastata mezza palla sporca per creare pericoli”
“Chi non vorrebbe affrontare: Kvaratskhelia o Osimhen? Tutti e due (ride n.d.r). Osimhen è un calciatore che riesce a tenere botta nei contrasti, ma sa essere anche devastante a campo aperto. Kvaratskhelia ti può fregare nello stretto, essendo meno potente sul lungo. Devi fare un lavoro sempre preventivo, prima che riceva palla. In certe giornate anche lui può essere devastante. Bremer, nel duello contro Osimhen, ha ricordato molto proprio Mauro Milanese… Lui ha lavorato di testa, fidandosi delle proprie capacità. Il brasiliano ha giocato sulla velocità, anche cercando di anticipare le mosse della punta azzurra. Se non lo si marca così, con un contatto anche costante e spigoloso, si rischia di subire un giocatore come Osimhen. Anche grazie a questo duello abbiamo visto una grande partita, riuscendo a limitare le potenzialità del nigeriano. Va però riconosciuto come a Victor sia bastata mezza palla sporca per creare pericoli”.
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Davide D'Alessio