Sul prato fangoso del Mapei Stadium arriva la prima vittoria di Calzona sulla panchina azzurra. Questa volta sono più i gol (6) che i “5 momenti” da raccontare. Finalmente, oltre al risultato, si è vista una squadra armoniosa che sa (e vuole) giocare a calcio: con “ordine e disciplina”.
PER NEROVERDI…BUIO TOTALE
C’è da considerare, come in ogni partita, l’avversario. Con potenziali e lacune. Tra le fila del Sassuolo, le lacune superano di gran lunga le potenzialità. Una squadra che si è presentata con un nuovo allenatore per il match contro il Napoli: Bigica (dalla Primavera) per sostituire l’esonerato Dionisi. Neroverdi che non vincono dal 6 gennaio, match contro la Fiorentina. La zona retrocessione si è avvicinata notevolmente: per non essere risucchiati, i neroverdi hanno affidato la propria panchina a Ballardini. L’esperienza in prima squadra di Bigica (ex calciatore anche del Napoli) è durata appena 90 minuti.
LA PARTITA DI TRAORE’
L’ex Sassuolo Traorè, che ben aveva figurato anche nei match scorsi con la maglia azzurra, fa una partita straordinaria. Nessun gol e nessun assist, ma la sua presenza a centrocampo è a dir poco decisiva. Con i suoi movimenti, sia in fase di possesso che in fase di non possesso, ha fatto saltare anche i pochi schemi del Sassuolo. Imprevedibile nelle scelte, bravissimo nella gestione del pallone: l’ivoriano ha concluso il match con 43 passaggi tentati, di cui 43 riusciti. Una precisione dei passaggi del 100%.
SOLO NAPOLI… POI IL GOL DEL SASSUOLO
Solo Napoli nei primi 15 minuti di gioco: dominio sul campo evidente, manca soltanto il gol. Una vecchia legge (non scritta) del calcio, recita: “gol sbagliato, gol subito”. Ed ecco la punizione, per il gol non segnato dagli azzurri, di Račić. Direttamente da casa sua con un tiro al volo che si insacca nell’angolino alla sinistra di Meret. Il portiere azzurro ha visto il pallone in ritardo ed è stato svantaggiato dal suo stesso posizionamento: troppo rivolto verso la destra della porta, piuttosto che al centro. Nel primo dei due tiri in porta del Sassuolo, è arrivato il gol: poi (ancora) solo Napoli!
IL FESTIVAL DEL GOL
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei. Sei gol voluti, costruiti e realizzati. Il primo, quello di Rrahmani, rievoca vecchi ricordi della passata stagione. Per l’azione, per i movimenti senza palla per aprire gli spazi, per il gesto tecnico di Anguissa. Poi si prende la scena Osimhen, con due gol in soli 10 minuti. Ad inizio secondo tempo, chiude definitivamente la partita segnando il gol della tripletta. L’assist è di Kvaratskhelia e da quel momento, è il georgiano a salire sul palcoscenico da protagonista. Realizza una doppietta, ma il primo dei due gol è sensazionale: di diritto entra tra i migliori gol realizzati dal georgiano con la maglia azzurra.
IL RITORNO DEI PRINCIPI DI GIOCO
Oltre al risultato schiacciante, ciò che c’è da evidenziare è la prestazione. Si sono (finalmente) rivisti i principi di gioco: ordine in campo, coesione tra i reparti, pressing alto e ordinato, movimenti senza palla fatti con i tempi giusti. Con l’identità di gioco di Calzona, si vince e si convince. Adesso serve continuità!
A cura di Antonio Magliocca
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Antonio Magliocca