L’Editoriale – Sassuolo-Napoli, una partita senza storia. A Reggio Emilia, una squadra più vicina a quella vista contro il Barcellona che a Cagliari

Sassuolo-Napoli, una partita senza storia

Il Napoli contro il Sassuolo ha fatto vedere la migliore versione di se stesso in questa stagione. Un aspetto che va oltre le difficoltà dell’avversario e senza possibilità di smentita visto che fino ad oggi, tranne le prime due giornate di campionato, il Napoli ha iniziato una crisi senza fine. Una squadra apparsa convinta dei propri mezzi prima con l’atteggiamento e l’approccio giusto alla partita e poi anche attraverso il modo di stare in campo: baricentro alto, tanti uomini ad attaccare l’area di rigore a turno tra gli inserimenti, esterni, centrocampisti ed anche difensori come in occasione del gol di Rrahmani. Senza rinunciare ad alternare anche dei palloni giocati in verticale per Osimhen.

L’Editoriale – Sassuolo-Napoli, una partita senza storia

Eppure nel miglior primo tempo della stagione, a testimonianza di come sia una stagione particolare sotto tutti i punti di vista, il Napoli passa in svantaggio anche quando non l’avrebbe meritato affatto, con la conclusione ad effetto di Racic. Così come è stato positivo l’approccio, lo è stata la capacità di non disunirsi davanti all’ennesimo colpo subito in stagione e continuare a fare la propria partita.

Infatti il Napoli la ribalta nel giro di due minuti con Rrahmani ed Osimhen e chiude il primo tempo sul 3-1 con la doppietta del nigeriano che nasce da una riaggressione forte, alta ed immediata senza lasciare nemmeno il tempo di far riorganizzare gli avversari, dopo uno dei tanti disimpegni di giornata sbagliati dai neroverdi. Nella ripresa non solo gestione, il Napoli prova a farne quanti più possibile con un fame differente vista contro il Cagliari e ritrova anche Kvaratskhelia. Il georgiano fa l’assist per la tripletta di Osimhen e trova anche la doppietta con un doppio abbraccio liberatorio che certifica il momento duro che sta vivendo la squadra.

L’Editoriale – A Reggio Emilia, una squadra più vicina a quella vista contro il Barcellona

A Reggio Emilia, una squadra propositiva più vicina a quella vista contro al Barcellona che a Cagliari. Una prestazione da cui ripartire sia per gioco che come concetto di squadra: se all’Unipol Domus sarà difficilmente dimenticabili le occasioni sprecate prima dell’1-1, al Mapei il fine è stato quello di pensare al bene della squadra anche quando magari si sarebbe potuto tentare la giocata personale. Il treno Champions, con l’eventuale conferma del quinto posto, potrebbe essere ancora raggiungibile, avendo tre scontri diretti al Maradona. Il grande ostacolo è che difficilmente gli azzurri possono permettersi passi falsi e questo vale anche per qualsiasi altro piazzamento europeo. Nel frattempo il Napoli è imbattuto da quattro partite e la continuità è l’unica arma concreta da far propria per dare un senso al finale di stagione.

Davide D’Alessio

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