La prima gioia di Ngonge e poco altro, col Genoa finisce tra i fischi

Ngonge Genoa

La prima rete in azzurro di Ngonge salva il Napoli dalla sconfitta, ma il pareggio contro il Genoa è l’ennesimo passo falso dei partenopei.

La prima gioia di Ngonge e poco altro, col Genoa finisce tra i fischi

Il Napoli avrebbe l’occasione di sbloccarla già nei primissimi minuti. Prima Simeone, su suggerimento dalla destra di Politano, cicca la palla da ottima posizione; poi, Kvaratskhelia si disimpegna nelle solite ubriacanti sterzate, con buona visione della porta la conclusione è centrale.

Al settimo rispondono gli ospiti. Martin effettua un cross tagliente dalla corsia mancina. Retegui svetta e dà una frustata al pallone su cui Meret riesce ad opporrsi di riflesso.

Al 14′ è Anguissa a scaldare i guantoni di Martinez. Il camerunense tenta la conclusione al volo, di mancino, dal limite dell’area. Il portiere rossoblù si distende sulla sinistra e devia al lato.

Le squadre dimostrano gradevole dinamismo. Le azioni sono rapide e spesso condotte sino all’area avversaria. Anche se è il Napoli a gestire maggiormente palla e tempi, il Genoa si mostra particolarmente insidioso in ripartenza. Gli uomini di Gilardino, in contropiede, si ritrovano spesso in un pericoloso due contro due, seppur mai sfruttato concretamente.

Al minuto 27 è ancora Martin per Retegui. L’esterno rientra e crossa per la punta Italo argentina che, anche questa volta, riesce a girare ottimamente verso la porta. Meret deve nuovamente disimpegnarsi in una reazione che disinneschi il pericolo ospite.

I ritmi si abbassano nell’ultimo quarto d’ora, le squadre riducono velocità e non riescono a trovare i corridoi tra le linee con la stessa frequenza della prima mezz’ora. Il Genoa, però, continua a vantare una certa brillantezza, provando con continuità gli scambi di prima e riuscendo a vincere un’ottima percentuale di contrasti.

Il primo tempo, nonostante le occasioni, si conclude con un pareggio a reti bianche che rispecchia quanto accaduto sul terreno di gioco.

La prima gioia di Ngonge e poco altro, col Genoa finisce tra i fischi

Il secondo tempo è cominciato da due minuti ed il Genoa passa subito in vantaggio. L’azione comincia dal portiere, con un passaggio diretto verso il centrocampo che favorisce Retegui. l’Italia argentino scarica su Messias che chiude il triangolo, ma la punta non trova spazio per concludere. La sfera arriva al limite dove Frendrup scarica un mancino potente e vincente.

Al 59′ escono Politano e Traorè per Ngonge e Lindstrom.

La spinta del Napoli cresce col trascorrere dei minuti. A salire in cattedra è soprattutto Kvaratskhelia, che spesso semina il panico tra le maglie della difesa genoana.

Al 65′ entra Olivera in sostituzione di Mazzocchi.

Nonostante lo svantaggio ed una ritrovata vivacità, il primo, vero, brivido per i rossoblù arriva al 74′. Sugli sviluppi da angolo è Anguissa a svettare più in alto di tutti, ma il suo colpo di testa termina alto sopra la traversa.

Un minuto dopo entra Raspadori per Simeone. Nel Genoa escono Retegui e Messias per favorire Ekuban e Malinovskyi. A otto dalla fine entra anche Vitinha in sostituzione di Gudmundsson.

Al minuto 87 un’azione concitata degli azzurri favorisce Kvaratskhelia che, all’altezza dei venti metri e da posizione centrale, prova la conclusione di prima. Martinez riesce a deviare in angolo.

Gli sforzi vengono premiati al novantesimo. Ancora in pressione, il Napoli riesce a trovare la rete del pareggio con Ngonge. Olivera, dalla sinistra, effettua un cross profondo per Lindstrom che, indietreggiando, suggerisce al centro dell’area per Ngonge. Il belga, spalle alla porta, dimostra gran senso del gol e gira in rete spiazzando il portiere ospite.

Gilardino, nel finale, si affida a Strootman e Cittadini per Sabelli e Badelj.

Negli ultimi minuti il Napoli è aggressivo e veemente nella manovra. L’assalto però non produce ulteriori effetti e la gara termina sul punteggio di uno a uno tra i fischi del Maradona. Gli azzurri sono al nono posto, a pari punti con il Torino, decimo in classifica.

Gennaro Albolino

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