Lazio – Napoli è terminata in pareggio ma sarebbe una partita da non far vedere nelle scuole calcio. Nessuna emozione, se non il gesto tecnico di Castellanos. C’è un dato, preoccupante, che è tra i 5 momenti di Lazio – Napoli. Un dato che ha fatto tornare gli azzurri indietro di 12 anni. Se invece tornassimo indietro di qualche mese, il Napoli attuale non sembra la stessa squadra che ha vinto uno Scudetto.
È COME…UNA PARTITA A SCACCHI
Biancocelesti e azzurri si sono studiati dal primo momento. A tratti sembrava quasi che non si fosse giocato per vincere, ma per non perdere. Nessuna delle due ha rischiato di gettarsi in avanti, di creare qualcosa di diverso che avrebbe, di conseguenza, sbilanciato una delle due squadre. È vero, si giocano entrambe il posto in Champions ma sono attualmente settima e nona in classifica: di punti persi ce ne sono già tanti, e giocare per non vincere è da autolesionisti.
L’IMPOSSIBILITÀ DI LEGARE IL GIOCO
In campo con Politano e Zielinski dietro a Raspadori, il Napoli deve fare i conti con numerose assenze. Come quelle di Kvaratskhelia, Simeone ed Osimhen. Raspadori, lasciato praticamente solo, è riuscito a creare una sola palla gol non sfruttata da nessun calciatore alle sue spalle. Tra il centrocampo e l’attacco c’è stata un’enorme difficoltà a legare il gioco.
DATO PREOCCUPANTE
Non si lega il gioco e non si tira in porta. Opta, al termine del match, ha riportato una statistica inquietante: dal ritorno in Serie A, questa è la terza volta che il Napoli termina una partita con zero tiri in porta. Le precedenti gare dove il Napoli non era riuscito ad arrivare in porta, risalgono al 2011 contro il Milan e al 2012 contro la Juventus. Ed in panchina c’era Mazzarri. Un ritorno al passato di 12 anni.
ESORDIO PER NGONGE E DENDONCKER
In un momento di massima emergenza, c’è spazio anche per Ngonge e Dendoncker, due nuovi acquisti. Ngonge è entrato al minuto 80 ed a fargli spazio è stato Raspadori: esordio assoluto in maglia azzurra per il belga. A far spazio a Dendoncker è stato invece Zielinski, al minuto 84: per lui esordio assoluto con la maglia azzurra e nel massimo campionato italiano.
IL FUORIGIOCO CHE SALVA IL NAPOLI
È partito qualche centimetro avanti rispetto alla linea difensiva azzurra, e per questo il goal è stato giustamente annullato. Ma il Taty Castellanos, si è inventato un “golazo” in rovesciata, sul quale Gollini poteva fare davvero poco. È l’unico vero lampo della partita, perché la difesa azzurra con Ostigard, Rrahmani e Juan Jesus ha alzato un muro quasi invalicabile. Aiutati, ovviamente, dall’assetto tattico del centrocampo (molto basso).
A cura di Antonio Magliocca
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Antonio Magliocca