Pareggio a reti bianche nella sfida dell’Olimpico tra Lazio e Napoli. Poche occasioni e molta copertura, vincono le retroguardie e le assenze.
Sterilità e poche idee a Roma, scialbo pareggio tra Lazio e Napoli
Nel primo quarto d’ora le squadre si dividono il possesso. Un fraseggio verticale, rapido, ma che non conduce mai ad occasioni concrete. Un approccio di intensità ma privo di conclusioni verso la porta.
Il primo tiro è della Lazio, al tredicesimo. La condizione palla di Luis Alberto, sulla trequarti, culmina con l’appoggio a Isaksen che, all’altezza della lunetta, tenta la conclusione di prima. Palla alta e nessun pericolo per Gollini.
Gli azzurri denotano una certa pochezza offensiva. Il solo Politano a supporto di Raspadori – tra l’altro spesso costretto ad un gioco di sponda – non gioca a favore della produttività della manovra offensiva. La squadra di Sarri, invece, pare peccare di precisione negli ultimi venti metri, pur arrivando con linearità sulla trequarti. Anche la compattezza degli ospiti, e l’attenzione in marcatura, impedisce ai biancocelesti di insidiare le maglie a difesa dell’area.
Al minuto 34 i padroni di casa protestano per un possibile fallo in area. Un cross di Isaksen è indirizzato a Castellanos che, saltato per colpire di testa, lamenta uno sbilanciamento di Ostigard. L’attaccante laziale, però, accentua il contatto ed il direttore di gara decide – giustamente – di proseguire.
A pochi minuti dal termine è ancora Isaksen a calciare in porta, ma l’esterno impiega più potenza che precisione.
Termina un primo tempo privo di occasioni ed in cui hanno prevalso prudenza e tatticismi. Soprattutto, sono le assenze delle due squadre che sembrano aver determinato la pochezza dei primi quarantacinque, costringendo le contendenti a stravolgere moduli e piani gara, al di là del peso di uno scontro diretto. Il Napoli, in particolare, termina la prima metà senza aver mai calciato verso la porta difesa da Provedel. Segnale lampante delle difficoltà degli uomini di Mazzarri nella costruzione offensiva.
Sterilità e poche idee a Roma, scialbo pareggio tra Lazio e Napoli
Il secondo tempo si apre con la giocata immaginifica di Castellanos. Un lancio dalla retroguardia innesca la punta che, tagliando in area, stoppa la palla di petto e insacca in rovesciata. Sarebbe il classico gol della domenica se non fosse che il direttore di gara frena gli entusiasmi per evidente posizione di fuorigioco.
Al 49′ è Demme il primo ammonito della gara per un fallo in ritardo su Felipe Anderson. Dieci minuti più tardi è proprio il tedesco ad uscire dal campo per lasciare spazio a Gaetano.
La ripresa segue la falsa riga dei primi quarantacinque. Lazio e Napoli faticano a produrre occasioni ed i tiri verso la porta latitano. Copertura attenta e scarsità di idee concorrono alla pari nel determinare l’insufficienza offensiva.
Al 65′ è Cataldi a provare a scuotere i suoi. La sua è una conclusione mancina, rasoterra, ma lontana – seppur di poco – dal palo sinistro.
Soltanto al 65′ il Napoli riesce ad effettuare la prima, vera, conclusione verso la porta. Su respinta della difesa biancoceleste, Gaetano tenta una volée di destro che si spegne lontana dai pali.
Al 71′ Pellegrini fa il suo ingresso in campo al posto di Lazzari.
L’occasione divorata dalla Lazio, ad un quarto d’ora esatto dalla fine, è incredibile. Guendouzi dipinge per Isaksen, sfruttando un corridoio libero e lanciando l’esterno in area. Il danese suggerisce al centro per Taty che, a questo punto, dovrebbe soltanto appoggiare in rete. La palla, però, è leggermente arretrata e Castellanos prova un colpo di tacco troppo debole. Un giro di lancette più tardi è proprio il francese a lasciare spazio a Vecino.
A dieci minuti dal termine esordisce Ngonge in luogo di Raspadori ed entra Mazzocchi per Mario Rui.
Al minuto 83 Zielinski si incarica della battuta di una punizione dal limite, ma la sfera termina al lato. Pochi secondi dopo esordisce Dendoncker per Zielinski ed entra Lindstrom per Politano. Per la Lazio entrano Pedro e Rovella per Isaksen e Cataldi, appena ammonito.
La spinta dei padroni di casa, nel finale, si fa insistente. Il Napoli si barrica nella propria trequarti provando a chiudere ogni spazio. Tuttavia, il forcing degli uomini di Sarri, nonostante qualche sofferenza in area, non sortisce effetti. Il Napoli riesce a strappare un pareggio a reti bianche pur non avendo mai tirato in porta.
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Gennaro Albolino