L’Editoriale – Napoli-Inter, gli azzurri dicono definitivamente addio allo Scudetto. Rendimento casalingo da zona salvezza e difesa da incubo, Sommer fa la differenza

Napoli addio Scudetto

Il Napoli crolla ancora una volta al Maradona 0-3 contro l’Inter e dice definitivamente addio alle possibilità di rientrare in lotta per lo Scudetto.

L’Editoriale – Napoli-Inter, gli azzurri dicono definitivamente addio allo Scudetto

Anche se in realtà, in questi mesi, non ha mai avuto e dato la percezione di essere sceso in campo come tale. Così come a Madrid, anche contro i nerazzurri il passivo probabilmente è troppo ampio ed al netto di errori arbitrali visibili, soprattutto sul fallo di Lautaro su Lobotka più che il potenziale rigore su Osimhen; errori che se ci sono è doveroso sottolinearli ma il Napoli, nonostante qualcosa di positivo, non può nascondersi dietro agli episodi soltanto.

Nel primo tempo gli azzurri ci hanno provato maggiormente, con le due squadre che si sono quasi divisi i momenti della partita. Un botta e risposta, attacca una poi l’altra. Nel bel mezzo c’è anche un po’ di sfortuna quando il pallone tirato da Politano si stampa sulla traversa, ma la differenza, soprattutto nelle individualità, alla lunga è stata lampante. Gli uomini di Mazzarri subiscono il goal nel momento peggiore in cui lo potessero subire, verso la fine del primo tempo con un gran goal di Calhanoglu al volo da fuori area.

L’Editoriale – Napoli-Inter, Sommer fa la differenza

Uno dei protagonisti della partita è indubbiamente Sommer, dove di partita in partita fa capire il perché l’Inter l’abbia corteggiato e atteso a lungo. Meritevole di elogio anche la tempistica nella cessione di Onana, dopo una buona stagione in nerazzurro in contrapposizione a quello che sta accadendo al camerunense al Manchester United. Il portiere svizzero fa la differenza e si rende protagonista con tanti interventi che soprattutto in partite di questo tipo ti permettono non solo di restare in gioco o anche difendere il minimo vantaggio sugli avversari, a seconda dei casi, ma anche poi chiudere le partite.

La parata sul tiro di Elmas dopo pochi minuti dall’inizio, quella sempre sul macedone nella ripresa e poi su Kvaratskhelia. E proprio quando il Napoli sfiora il pareggio con il georgiano, l’Inter trova il raddoppio con Barella che salta i difensori come se fossero dei birilli. Nel finale c’è spazio anche per Thuram, tap-in vincente sul pallone messo in mezzo da Cuadrado. L’Inter si dimostra una squadra solida e compatta e conferma il primato in classifica a +2 sulla Juventus.

L’Editoriale – Napoli, incubo rendimento casalingo e difesa da incubo

Il rendimento del Napoli in casa fa letteralmente venire i brividi, da zona salvezza con un sedicesimo posto e soli sette punti ovvero due vittorie, un pareggio e cinque sconfitte al Maradona. Gli azzurri in casa giocano un campionato, in trasferta un altro visto che sarebbero solo dietro l’Inter. La difesa è un colabrodo, non va ed il problema non sono soltanto le assenze. Un discorso più ampio che oltre alla qualità del reparto in sé, si trascina anche le macerie della gestione Garcia durata fin troppo.

Non ci sono grossi sincronismi collaudati e difensivamente la squadra poteva essere preparata e costruita meglio (sul mercato). Così come la preparazione atletica, con una squadra che non riesce ad essere continua all’interno di una singola partita, figuriamoci per più partite consecutive. Se la difesa balla, anche l’attacco non è più lo stesso dell’anno scorso. Le stelle che hanno trovato riscontri in Italia e in Europa, Osimhen e Kvaratskhelia, sono parenti lontani di quelli ammirati nella passata stagione. L’unico a rendersi maggiormente pericoloso in avanti è Politano.

Il Napoli sta pagando tutti gli errori commessi in estate e prolungati fino a novembre, con il ritardo anche nel cambiare allenatore quando c’era più tempo a disposizione per provare a rimettere in sesto la squadra. A Mazzarri è stato affidato un compito non semplice, dovendo comunque subentrare a ridosso di tante partite di livello e poco tempo per prepararle. Qualche piccolo miglioramento c’è anche, pur se minimo, ma abbassare lo sguardo sul petto per pensare di poter conquistare l’obiettivo minimo della qualificazione Champions, non basterà. Il Napoli, con i giusti accorgimenti, avrebbe potuto anche provare a ripetersi. Ciò non è stato fatto e seppure, sulla carta, resta la migliore squadra dopo l’Inter non basterà cullarsi su questo per esseri sicuri del piazzamento, vista l’involuzione attuale.

L’Editoriale – Napoli, salvare il salvabile per lavorare già alla prossima stagione

Allora il Napoli ed i propri calciatori devono lavorare sodo e rimettersi in discussione per centrare il quarto posto e raggiungere l’obiettivo alla portata, quello della qualificazione agli ottavi in Champions. Poi per provare a festeggiare nuovamente ci sono due opportunità: Coppa Italia e Supercoppa. Anche quelle per i motivi sopraelencati, tra cui anche l’aggiunta delle assenze per la Coppa d’Africa per la seconda competizione citata, rendono queste possibilità altrettanto difficili con possibilità di sfruttarle soltanto in caso di arrivo ad esse in una condizione ottimale.

Dunque salvare il salvabile per poi iniziare a lavorare per la prossima stagione. Partendo nella ricerca di un allenatore (che sia una prima scelta) e rifondare buona parte della squadra per aggiungere nuovi stimoli. Il Milan dell’anno scorso, la stessa Inter che nonostante tanti cambiamenti lotta per lo Scudetto ed è la favorita numero uno, ed il Napoli di quest’anno sono l’esempio di come non bisogna non aver paura di cambiare pur dopo un successo. Ammesso sempre che sia una paura e non una mancanza nel voler fare determinati accorgimenti.

Davide D’Alessio

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