Dal Santiago Bernabeu il Napoli esce sconfitto, ma non demerita

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Il Napoli di Walter Mazzarri perde 4-2 al Santiago Bernabeu. Gli azzurri, però, non escono ridimensionati dalla sfida contro il Real Madrid.

Dal Santiago Bernabeu il Napoli esce sconfitto, ma non demerita

Nei primi minuti prevale una fase di studio. I ritmi non sono elevati e le squadre non vanno mai oltre la trequarti.

Sorprendere le difese ben schierate pare difficile, se non in contropiede o grazie ad una giocata individuale.

Giocata che arriva puntuale al decimo minuto. Kvaratskhelia, dal vertice destro dell’area di rigore, taglia tutta la difesa e pesca Di Lorenzo al lato opposto. Il capitano azzurro suggerisce per Simeone che appoggia debolmente, ma la respinta di Lunin arriva con la palla già entrata.

È un gol che ha il merito di sbloccare la gara. Dopo soltanto un minuto, dalla stessa zona dalla quale Kvara suggeriva per Di Lorenzo pochi secondi prima (ma al lato opposto del campo), Rodrygo pesca un destro a giro straordinario. La sfera si infila sotto l’incrocio ed i Blancos raggiungono gli azzurri dopo un sol giro di lancette. A dare il via all’azione una ruleta di Brahim Diaz che, a centrocampo, si libera con una magia della marcatura di Anguissa.

Al minuto 22 un lancio di precisione chirurgica di Alaba taglia tutto il campo e, dai trentacinque metri, raggiunge Bellinghan all’altezza dell’area piccola. Il talento inglese anticipa Meret e, di testa, infila in rete il vantaggio dei padroni di casa.

La responsabilità della retroguardia azzurra è evidente in entrambi i gol subiti. In occasione del pareggio, il Napoli si è fatto trovare colpevolmente (e inspiegabilmente) scoperto al calcio d’inizio. Sul gol di Bellinghan, invece, la responsabilità è di Natan, insufficiente in fase di marcatura.

Alla mezz’ora una ripartenza dei Blancos, in un pericoloso due contro due, rischia di punire gli uomini di Mazzarri. La palla giunge a Brahim Diaz che, però, conclude al lato.

Il primo tempo prosegue senza lampi o particolari sussulti. Le squadre tornano a manovrare con possessi prolungati, senza però trovare lo spazio per fare male all’avversario. Ciononostante, è il Real Madrid a dare l’impressione di maggiore pericolosità. Il Napoli soffre un giro palla compassato, e che risente di una staticità che riduce le alternative ai portatori di palla.

Gli ultimi tentativi dei partenopei avvengono nel recupero. A provarci, inizialmente, è Zielinski dal limite. Ma la conclusione è deviata e termina sulla parte alta della rete. Successivamente, Di Lorenzo si inserisce dalla destra e prova un cross basso su cui ad intervenire è Simeone, ma l’argentino non arriva a concludere in rete.

Dal Santiago Bernabeu il Napoli esce sconfitto, ma non demerita

Nella ripresa il Napoli affida il compito di riprende gli avversari anche – e soprattutto – ad Osimhen, entrato al posto di Simeone all’intervallo. A raccogliere l’onere, però, è Anguissa. Dalla destra Di Lorenzo effettua uno scavetto dolce per Anguissa, inseritosi lungo la linea. Il camerunense priva il cross che viene ribattuto. Sulla respinta, il centrocampista azzurro scarica un missile terra-aria che, seppur da posizione defilata, sorprende Lunin.

Il Napoli pareggia subito i conti e si prepara a fronteggiare le folate offensive degli avversari. Il Real aumenta la pressione sin da subito, costringendo i partenopei negli ultimi trenta metri.

Al 52′ gli azzurri hanno la grande occasione di portarsi avanti. Anguissa Aruba palla a metà campo e il Napoli si ritrova in un tre contro due che, però, viene sprecato da Kvara. Il settantasette, in area di rigore e con una buona libertà di conclusione, preferisce suggerire per Osimhen, verso il centro. Il passaggio è impreciso e consente alla difesa di riparare.

Al 62′ un cross di Mendy attraversa tutta l’area senza che un difensore azzurro possa intervenire. Ci arriva Valverde che, di coscia, manca il bersaglio sparando alto sopra la traversa.

Al 68′ Politano invita per Osimhen nello spazio che, a tu per tu con Lunin, insacca il tre a due. Il nigeriano, però, era in posizione di fuorigioco.

Col trascorrere dei minuti la spinta del Madrid si attenua, e per larghi tratti è il Napoli a cercare di colpire i padroni di casa.

Il Real va vicino al vantaggio al minuti 77. Dopo un calcio d’angolo, gli uomini di Ancelotti rispediscono la sfera in area. Bellinghan prova un colpo di testa su cui interviene Meret. Successivamente ci prova Alaba in rovesciata, ma pecca di precisione.

Un minuto dopo è Joselu, dalla stessa posizione, a tentare la conclusione acrobatica. Anche in questo caso la palla finisce sopra la traversa.

Al 79′ è ancora Real. Un lancio che taglia tutto il campo trova ancora l’inserimento di Bellinghan. Stoppa perfetto e conclusione rasoterra che viene intercettata dal portiere azzurro. Sulla ribattuta di testa è impreciso, ancora, Joselu.

Nell’ultimo quarto d’ora il ritmo del Real torna ad alzarsi. Il Napoli pare essere sulle gambe e soffrire la pressione degli avversari.

A sei dalla fine il Real riesce a capitalizzare lo sforzo. Nico Paz, dai venti metri, si libera di un avversario e tenta il tiro dalla distanza. Non è un pallone irresistibile, ma Meret buca l’intervento e contribuisce al gol del sorpasso.

Il Napoli prova a cercare il pareggio ma le energie scarseggiano. Nel recupero arriva anche la rete del quattro a due di Joselu, su cross d’esterno di Jude Bellingham. Termina con una docnfitta immeritata la sfida del Bernabeu.

Gennaro Albolino

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