Jeda Neves: “Totti un fenomeno. Allegri e Ballardini…”

Ai microfoni di IlSognoNelCuore è intervenuto in esclusiva Jeda Neves, attaccante brasiliano ex di Cagliari e Lecce tra le tante. Intervistato dal nostro Emanuele Cantisani, ha parlato della sua carriera, dal Brasile all’Italia e dalla Serie B alla Serie A.

Jeda Neves: “Totti: un fenomeno. Allegri e Ballardini due allenatori top!”

 

Raccontaci del tuo trasferimento dal Brasile all’Italia…

“Trasferendomi in Italia per inseguire il mio sogno ho fatto un grande sacrificio: allontanarmi dalla mia famiglia. Tuttavia speravo che questo sarebbe potuto esser un aiuto economicamente anche per loro. In Brasile non c’erano sono osservatori o procuratori, era molto difficile emergere lì. In Sud America ho trascorso una bellissima infanzia, avevo l’opportunità di giocare sempre a calcio e questo mi rendeva felice. Non mi è mai stato imposto nulla da nessuno, fin da giovane ho sempre preso tutte le decisioni da solo e ho sempre voluto “vincere” nella vita. Dal Brasile all’Italia non è stato semplice, ma non ho mai avuto dubbi e paure: erano super determinato a proseguire per la mia strada e ad inseguire i miei sogni”

Appena arrivato in Italia ben 6 mesi di stop per la terribile vicenda del passaporto.

“E’ stata una vicenda che mi ha spiazzato tanto. Mi erano state dette e promesse determinate cose, non ero un esperto di documentazione. Ho commesso un’ingenuità a livello burocratico, ho poche responsabilità. La società del Vicenza mi ha sempre tutelato e mi ha dato una grandissima mano nell’affrontare questa situazione. Ho capito in quel momento che non tutte le persone nel mondo del calcio mi aiutavano perché mi volevano bene, bensì solo per tutelare i loro interessi”

Vicenza, Palermo, Piacenza, Catania e poi il Crotone di Gasperini. 

“Son state tutte bellissime esperienze e son tutte bellissime piazze. Stavo finalmente iniziando ad esser un giocatore affidabile e a rendere con maggior continuità in quel periodo. A Palermo avevamo una squadra fortissima e siamo riusciti a vincere anche il campionato di Serie B, ricordo una festa incredibile in quella occasione. A Piacenza son stato condizionato da un brutto infortunio, ma ho avuto la fortuna di incontrare Iachini, allenatore importantissimo per la mia crescita e per la proseguimento della mia carriera.

A Catania mi son ripreso decisamente, ma il ritorno al Vicenza è stato piuttosto difficile. La società vista la difficile situazione economica del club decise di mandarmi a Crotone, dove ho incrociato Gasperini. Ci faceva allenare tantissimo e pretendeva tanto da noi giocatori. All’inizio sembrava esagerato, ma i dubbi iniziali dopo un mese son passi tutti. Ha avuto una grande capacità nel migliorarmi e nel creare la giusta condizione per farmi esprimere al meglio. Lì ho avuto la miglior condizione fisica della mio percorso, giocai 42 partite segnando 15 gol. Mi son trovato benissimo!”

Finalmente la Serie A. Ballardini prima e Allegri poi a Cagliari…

“Inizialmente ero indeciso se andar a Cagliari a Bologna, semplicemente perché i sardi erano ultimi in Serie A mentre gli emiliani primi in Serie B. Dopo tanti anni di Serie B, decisi di giocarmi le mie carte nella massima serie. Incrociai prima Ballardini, un allenatore super preparato dal punto di vista tattico, poi Allegri. Si vedeva che era un allenatore adatto alla Serie A e che avrebbe vinto, dimostrava fin da giovane la sua intelligenza calcistica”

Subito dopo Cagliari, due step importanti a Novara e a Lecce.

“Andar via da Cagliari mi è dispiaciuto tantissimo, ma dove mi sono trasferito ho trovato comunque ambienti molto belli. A Novara ho trovato una città piena di vita e si viveva davvero bene, appena arrivato pensavo di trovarmi in una città molto fredda. Ovviamente anche l’anno di Lecce in A è stato tra i più belli della mia carriera tra i professionisti”

Raccontaci le tue esperienze tra i dilettanti: Pergolettese, Acqui, Nuorese, Potenza, Casarano, Seregno, Vimercatese Oreno e Muggiò…

“Arrivato a 34-35 anni iniziavo a veder il calcio in maniera diversa, preferivo iniziare a prepararmi per diventar allenatore e capir altri meccanismi”

Quale giocatore lo ha impressionato maggiormente in campo?

“I giocatori che mi hanno impressionato maggiormente contro sono stati sicuramente Ibra, Seedorf, Zidane, Del Piero… ma Totti era davvero eccezionale, quando era in forma riusciva a cambiar le partite da solo”

 

a cura di Emanuele Cantisani

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