La statistica applicata al calcio si occupa di misurare le prestazioni di un singolo calciatore o di una squadra in modo oggettivo attraverso molteplici varianti. Negli ultimi anni, il numero di persone che si è appassionata alle statistiche è aumentato a dismisura anche nel calcio. Sul rendimento di un giocatore pesano sempre di più i dati raccolti nelle sue singole caratteristiche, e le gerarchie sono cambiate notevolmente. La serie A, dopo 12 giornate, ci sta dicendo che l’Inter e la Juventus sono in fuga con alle spalle Milan e Napoli con grandi difficoltà. Le due romane non stanno dando continuità, soprattutto la Lazio mestamente al decimo posto in classifica. Bologna e Monza si stanno confermando a ridosso delle grandi, mentre Genoa e Frosinone sono delle piacevoli sorprese. Male la Salernitana anche con il cambio allenatore che invece ha giovato a Empoli e Udinese. Ma chi sono gli artefici di questi risultati? Ce lo dicono proprio i numeri, le statistiche e le classifiche dei singoli fondamentali forniti da Opta.
Statistiche della Serie A: Sommer una saracinesca, Di Gregorio il re delle parate! Record negativo per Silvestri e Radunovic
Se l’Inter ha la miglior difesa con soli 6 gol subiti, il merito è anche di Yann Sommer. Il portiere nerazzurro ha tenuto la porta inviolata per ben 8 volte ed effettuato l’81,25% di parate. Dietro di lui Szczesny con 7 clean sheet, mentre sul terzo gradino del podio a pari merito troviamo Milinkovic-Savic, Skorupski e Musso con 5. Unica squadra che ha subito almeno un gol in ogni partita è stata la Salernitana, nonostante Ochoa è tra i primi per interventi effettuati (41). Il re delle parate è Di Gregorio con 43 (81% sui tiri subiti), seguito a ruota da Montipò e Turati che ne hanno fatte 42. Passando ai dati negativi Radunovic del Cagliari e Silvestri dell’Udinese comandano la classifica degli errori decisivi con 2 a testa. Staccati di una lunghezza ci sono il giallorosso Rui Patricio e il granata Milinkovic-Savic.
Statistiche della Serie A: Frendrup un muro, Quarta aggressivo. Djimsiti e Ramadani di posizione
Le fortune del Genoa passano anche dalla fase difensiva dove il filtro di Frendrup è fondamentale come dimostrano le sue statistiche. Il centrocampista di Gilardino primeggia sia nella classifica dei duelli vinti (89), che in quella dei tackle (27). Un giocatore che abbina entrambe le fasi è Rabiot della Juventus che con 85 duelli vinti è saldo al secondo posto. Più staccati Nico Gonzalez (77), nonostante sia un attaccante, così come Soulè con 76. A chiudere le prime posizioni dei duelli ci sono due giocatori che fanno del fisico la loro arma migliore: Folorunsho e Bijol, rispettivamente con 75 e 74 duelli portati a casa.
Nei tackle, a seguire Frendrup, troviamo Martinez Quarta (23) e Maleh (22). I due giocatori sono elementi molto aggressivi ed era pronosticabile vederli ai primi posti in questa particolare classifica. La sorpresa è Calhanoglu. All’inizio della stagione era impensabile trovare il nerazzurro tra i primi giocatori per numero di tackle, sintomo che si è calato bene nel nuovo ruolo di mediano. A giocare di posizione e intelligenza sono i difensori dell’Atalanta che può vantare Djimsiti e Scalvini nelle prime tre posizioni per numero di intercetti. Il primo si è frapposto sulla traiettoria della palla per 22 volte, l’italiano 20 insieme a Magnani del Verona. Tra loro Ramadani del Lecce con 21 intercetti.
Thuram comanda tra i rifinitori, quanto crea Kostic! Tomori fa la voce grossa in regia e Calhanoglu è ovunque
E’ capitato tante volte di guardare o commentare un gol senza accorgersi dell’autore del passaggio che lo ha propiziato. Il miglior assist-man dopo dodici giornate di campionato è Thuram con 5. Alle sue spalle c’è un nutrito gruppetto di giocatori a una sola rifinitura di distanza con a capo Felipe Anderson e Dimarco. Appaiati a loro si trovano delle autentiche sorprese: i terzini Toljan e Marchizza più de Roon che, per i suoi compiti e posizione in campo, è difficile vedere tra i top per assist. Opposto agli assist ci sono quelle assistenze che non vengono finalizzate dai compagni. Il primato finora è di Kostic con 9 big chance create che precede il duo interista Dimarco (7) e Bastoni (6), fino ad arrivare a tre big del nostro campionato come Giroud, Leao e Kvaratskhelia fermi a 5.
Negli equilibri di una squadra è di fondamentale importanza chi organizza il gioco e quindi che tocca tanti palloni. Oltre alla quantità, è importante la qualità con il quale vengono giocati e lo si può dimostrare con la statistica sui passaggi riusciti. Questa particolare classifica è guidata da Tomori con 767 appoggi andati a buon fine, pari al 92% del totale da lui effettuati. Non potevano mancare Lobotka e Calhanoglu incaricati di fare il gioco di Napoli e Inter. Lo slovacco ha azzeccato 705 passaggi (93%), mentre il nerazzurro 700 (92%). Calhanoglu è presente ovunque: oltre a quelle già citate e quella dei rigori trasformati (5 su 5), il centrocampista turco comanda anche la classifica dei cross riusciti (23) davanti a Kostic e Dimarco con 22.
Lautaro domina tra i cannonieri, Soulè il miglior dribblatore.
Il dominatore delle statistiche offensive non poteva che essere Lautaro Martinez che guida la classifica capocannoniere con 12 gol, media di un gol a partita finora. Ma non è tutto: l’argentino detiene lo scettro anche per tiri totali e tiri nello specchio, rispettivamente 29 e 17. A inizio stagione l’unico a tenere il passo del nerazzurro è stato Osimhen che si è fermato a 6 segnature e 24 tiri totali a causa dell’infortunio in nazionale. A fargli compagnia ci sono Lukaku, Nico Gonzalez (primo per gol di testa con 3) e Colpani (tutti segnati in casa), dietro Giroud, secondo con 7 reti. Una delle squadre che tira di più in porta è proprio il Napoli che, oltre al nigeriano, presenta anche Raspadori (26) e Kvaratskhelia (24) tra i primi tiratori del nostro campionato. Ancora Nico Gonzalez e Laurientè le mine vaganti con 26 e 24 tiri totali.
Passando alla precisone, invece, possiamo notare che la classifica alle spalle di Lautaro cambia completamente. Nelle statistiche delle prime posizioni per tiri nello specchio, la medaglia d’argento attuale è di Domenico Berardi con 15 tentativi. Con 14 segue Raspadori, mentre Zirkzee guida la batteria di terzi classificati con 13, insieme a Giroud e Nico Gonzalez. Il miglior dribblatore della serie A è per distacco Matias Soulè con 43 tentativi andati a buon fine. Il gioco rapido e offensivo del Frosinone sta esaltando il giovane argentino che vanta anche il primo posto per legni colpiti (4). Kvaratskhelia (26), dribblatore principe del campionato, deve accontentarsi della seconda piazza in comproprietà con Gudmundsson, altro giocatore che ha fatto molto bene nelle prime 12 giornate. Nonostante l’avvio non esaltante dell’Udinese, Samardzic con 25 dribbling riusciti si piazza davanti a un mostro dell’uno contro uno come Leao (21).
Troppi errori per Thuram e Lucca. Il Milan la squadra più indisciplinata
Arriviamo, purtroppo, alle note dolenti per gli attaccanti: le big chance mancate. In questa particolare statistica Juventus e Udinese sono le più penalizzate avendo la coppia d’attacco presente nelle prime posizioni. Chiesa e Vlahovic hanno mancato l’appuntamento con il gol 5 volte ciascuno, mentre Lucca (6) e Success (5) sono riusciti a fare anche peggio. La presenza in testa di Thuram è una notizia così come quella di Osimhen appaiato al duo bianconero. Pippo Inzaghi era il maestro nell’eludere la trappola del fuorigioco, lo stesso non si può dire di Caputo che è finito in fuorigioco ben 12 volte seguito da Luvumbo e Nzola che ci sono cascati in 10 occasioni.
Ultima statistica presa in considerazione è quella sulla disciplina. Il Milan è al primo posto con ben 4 cartellini rossi in 12 partite, distribuiti tra Maignan, Tomori, Thiaw e Giroud. Il Lecce (Baschirotto, Kaba), il Genoa (Martinez, Martin) e il Monza (Caldirola, D’Ambrosio) seguono con due espulsioni. Anche nel computo dei gialli il comando è di un rossonero, Theo Hernandez. Il terzino rossonero con 6 ammonizioni è davanti a due big come Luis Alberto e Rabiot con 5. Gravati spesso del cartellino troviamo anche Paredes, de Roon e Faraoni. La Roma, invece, è tra le squadre che interrompe di più il gioco e Cristante con 26 falli commessi ne è l’esempio. Alle sue spalle Maleh e Buongiorno sanno farsi rispettare con 22 azioni fallose insieme a un Calhanoglu, che ripetiamo, ormai non è solo tecnica e impostazione.
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