L’ultimo turno di campionato è andato in archivio lasciando spazio alla sosta per gli impegni delle Nazionali. Il turno appena passato ha visto i portieri ergersi a grandi protagonisti in più occasioni ed è stato ricco di risultati a sorpresa. Analizzandolo, ecco tutti i giocatori decisivi della 12ª gionata, gli errori tattici e gli episodi chiave che hanno condizionato le partite.
Giocatori decisivi 12ª giornata. Errori tattici ed episodi chiave: Ochoa e Martinez sugli scudi, Thorstvedt show
La giornata si è aperta di venerdì sera con l’anticipo tra il Sassuolo e la Salernitana che si è concluso 2-2. La squadra di Inzaghi si è fatta rimontare il doppio vantaggio e alla fine ha dovuto ringraziare il proprio portiere e i pali della porta. Sul vantaggio di Ikwuemesi l’errore principale è di Vina. Il terzino neroverde è rimasto troppo basso, non mantenendo la linea di reparto, e ha permesso al nigeriano di essere in posizione regolare. Il raddoppio è stato di Dia grazie a un’invenzione di Tchaouna. La doppietta di Thorstvedt è stata in fotocopia: inserimento da dietro dimenticato dai centrocampisti della Salernitana. Nel primo gol è stato Maggiore a scalare male sulla torre di Defrel, sul secondo Coulibaly è arrivato tardi alla chiusura. Come detto, però, è stato Ochoa il vero protagonista della gara con almeno tre interventi decisivi su Castillejo, Toljan e Berardi nel finale.
Il Genoa ha guadagnato altri tre punti fondamentali per la salvezza contro il Verona. Per la squadra di Gilardino la rete decisiva è stata siglata da Dragusin. A favorire l’azione del gol è stato un evidente errore di valutazione di Magnani a inizio azione. Il difensore gialloblù, su un cross senza pretese di Sabelli, ha valutato male la traiettoria lasciando rimbalzare il pallone. Di conseguenza, la sfera ha perso velocità e sul disturbo di Gudmundsson ha rinviato male di testa favorendo l’assist di Haps per la conclusione vincente di Dragusin. A blindare la vittoria ci ha pensato poi Martinez che negli ultimi minuti ha compiuto un autentico miracolo su colpo di testa di Djuric.
Giocatori decisivi 12ª giornata. Errori tattici ed episodi chiave: il Var salva il Milan, la Juventus si affida ai suoi difensori
La prima sorpresa di giornata è stato il pareggio del Milan per 2-2 a Lecce. Protagonisti in negativo sono stati i terzini Gendrey e Musah (schierato fuori ruolo al posto dell’infortunato Calabria a inizio secondo tempo). Il leccese sul vantaggio del Milan si è fatto sfilare alle spalle Theo in un triangolo con Okafor. Il francese è entrato in area e servito l’assist a Giroud. Il rossonero, invece, è stato il responsabile di entrambe le segnature del Lecce, prima perdendo la marcatura di Sansone su azione d’angolo poi portando palla e perdendola in uscita sul pressing avversario. Sulla rete di Reijnders, per il raddoppio del Milan, c’è da sottolineare l’intelligenza di Giroud che con un solo movimento porta con sé due avversari lasciando strada libera all’olandese. L’episodio chiave, però, è arrivato all’ultimo respiro quando il Var ha annullato il gol di Piccoli per fallo su Thiaw.
La Juventus ha ottenuto ancora una vittoria di misura per 2-1 contro il Cagliari. Tutte le reti della partita sono arrivate da calcio da fermo. Il vantaggio è stato di Bremer favorito dalla difesa rossoblù che sulla punizione di Kostic è rimasta troppo alta arrivando poi in ritardo sul perfetto inserimento del brasiliano. Il raddoppio bianconero ha portato la firma di Daniele Rugani. Su azione d’angolo, Makoumbou ha lasciato andare lo juventino che in mischia, di petto, ha siglato il 2-0. E’ stata la serata dei difensori e Dossena, ancora da palla inattiva, ha riaperto la gara staccando di testa più in alto di Bremer, Gatti e Cambiaso troppo molli nella marcatura. Dopo pochi minuti è stato il palo a salvare la Juventus, di nuovo su colpo di testa del difensore di Ranieri.
Che errore di Gineitis! Berisha e Kovalenko affondano il Napoli
Monza e Torino si sono divise la posta in palio pareggiando per 1-1. Protagonisti in negativo sui due gol sono stati due giovani centrocampisti. Sul vantaggio di Ilic, Bondo è partito con colpevole ritardo sull’inserimento del serbo favorendone la conclusione ravvicinata. Unica sbavatura in una partita quasi perfetta del giovane giocatore di Palladino. All’U-Power Stadium, però, vige la legge Colpani, 6 su 6 davanti al proprio pubblico. Anche questa volta è stato lui ad agguantare il pareggio, favorito da un doppio errore gravissimo di Gineitis. Il centrocampista granata, da ultimo uomo sulla torre di Colombo, ha commesso due errori. Prima ha lasciato rimbalzare il pallone facendosi scavalcare dallo stesso, poi ha tentato un controllo di testa girandosi verso la propria porta, ma è stato superato in velocità da Colpani che si è ritrovato uno contro uno con il portiere del Torino e non ha avuto problemi a depositare in rete.
Il Napoli è caduto contro l’Empoli di Andreazzoli. Partita molto spigolosa e priva di occasioni nel primo tempo. Nella ripresa l’ingresso di Kvaratskhelia ha ravvivato la gara ma senza i frutti sperati. Il protagonista assoluto della gara è stato, però, il portiere toscano Berisha che, due volte su Kvara e una su Lindstrom, ha negato il gol agli azzurri con degli autentici miracoli. Nel recupero è accaduto quello che nessuno si aspettava: la rete della vittoria di Kovalenko con una prodezza balistica. Il tutto è nato dall’infortunio di Mario Rui che ha lasciato la fascia scoperta, Cajuste designato alla chiusura è arrivato in ritardo su Ebuehi che ha appoggiato per l’ucraino che ha ammutolito il Maradona.
Ingenuità di Kristiansen. Success grazia l’Atalanta, sfortunato Kristensen
Il derby degli Appennini se lo è aggiudicato la Fiorentina in una partita dai ritmi altissimi e con molte occasioni. Parecchie responsabilità dei giocatori del Bologna sul vantaggio di Bonaventura. Il gol è nato da un primo rilancio sbagliato di Calafiori che ha favorito il recupero di Arthur. Sul proseguo dell’azione, Nzola ha difeso palla prima di scaricarla sul trequartista viola che si è girato mettendo palla all’incrocio. Intorno a lui, però, c’erano ben quattro giocatori rossoblù che gli hanno permesso di fare troppo. In area di rigore un giocatore di spalle va pressato e non data la possibilità di girarsi! A questo punto sono diventati decisivi i rigori. Parisi ha toccato di mano su azione d’angolo, penalty sacrosanto che Zirkzee non ha sbagliato. Il gol vittoria lo ha siglato Nico Gonzalez trasformando il rigore assegnato per un’ingenuità di Kristiansen. Il terzino del Bologna, molto ben piazzato in marcatura, ha deciso di trattenere Ikonè che era di spalle alla porta consegnando così alla Fiorentina i tre punti.
La cura Cioffi sta facendo effetto e l’Udinese, dopo aver sbancato San Siro, ha portato a casa un altro punto contro l’Atalanta. Il risultato sta stretto ai friulani visto che al 31’ Success ha spedito sul palo il rigore del possibile vantaggio. Ma il gol è solo rimandato: sul finale del primo tempo, il tiro di Walace, è stato deviato in modo decisivo da Djimsiti spiazzando Carnesecchi. Al 93’ è arrivata la sfortuna a beffare l’Udinese. Sul cross di Zappacosta, Kristensen era posizionato perfettamente, ma è scivolato lasciando colpire di testa Ederson indisturbato. Non se ne può dare una colpa!
Derby della Capitale senza emozioni. Dimarco spiana la strada all’Inter
Lazio-Roma senza occasioni. Chi si aspettava un derby ricco di emozioni è rimasto alquanto deluso. Le due squadre sono state molto accorte ed equilibrate mostrando più tattica che spettacolo. L’episodio che poteva sbloccare la gara è arrivato sui piedi di Luis Alberto che ha stampato il pallone sull’incrocio dei pali. A beneficiare dei ritmi bassi sono state le difese che si sono ben disimpegnate. Per la Roma da sottolineare una grande diagonale di Mancini su Immobile lanciato a rete, per i biancocelesti un bell’intervento di Rovella su Bove imbeccato da Dybala. Poco altro in un derby al di sotto delle aspettative!
Nell’ultimo match della dodicesima giornata, l’Inter ha consolidato la testa della classifica battendo il Frosinone per 2-0. Per sbloccare la gara, Dimarco non poteva scegliere gol più bello e folle. Sul passaggio di Mkhitaryan, l’esterno nerazzurro ha inventato una parabola da poco dopo la linea del centrocampo beffando Turati. Su una rete del genere trovare un colpevole è impossibile, ma a essere pignoli si potrebbe attribuire qualche responsabilità a Barrenechea. Il centrocampista di Di Francesco ha sbagliato un appoggio abbastanza semplice regalando la palla della ripartenza ai giocatori di Inzaghi. Il rigore che ha chiuso la partita è stato piuttosto generoso per fallo su Thuram.
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