L’Editoriale – Napoli-Empoli, come NON detto. La tempesta prima di ulteriore tempesta. Adesso il Napoli scelga quale direzione intraprendere

Napoli Empoli tempesta

L’epilogo di Napoli-Empoli inizia con le scelte sorprendenti di Rudi Garcia nel pre-partita. Il tecnico francese che, spesso si è affidato ai suoi titolari, decide di stravolgere l’assetto titolare, un inspiegabile turnover, tra l’altro prima della sosta. Dunque passaggio al 4-2-3-1 e fuori tutta la catena di sinistra: da Natan e Mario Rui fino a Zieliński e Kvaratskhelia, privandosi degli uomini migliori e di maggiore inventiva.

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L’Editoriale – Napoli-Empoli, come NON detto. La tempesta prima di ulteriore tempesta

Il Napoli, ancora una volta sotto ritmo, spinge ma non trova mai grossi spunti e deve metterci i guantoni anche Gollini per tenere il risultato sullo 0-0. Il piano gara del saggio Andreazzoli è stato, in parte, svelato da uno dei tanti ex di turno nel pre-partita (Grassi). “Dovremo essere bravi a non far giocare il Napoli”. Il Napoli un po’ ci mette del suo, poi viene premiato anche l’atteggiamento dell’Empoli che palleggia con coraggio, anche con una linea difensiva abbastanza alta, con Caputo in avanti e le due mezzali molto pericolose a supporto.

Nella ripresa l’ingresso dei titolari non cambia la sostanza, la partita è già ampiamente compromessa ed è rivedibile anche la scelta di togliere il vero nove (Simeone) per tenere Raspadori in avanti, in difficoltà per tutta la partita tra i centrali dell’Empoli. Le occasioni migliori nel finale le hanno Lindstrom (altra gestione rivedibile) e Kvaratskhelia, respinta clamorosa di Berisha d’istinto, con le gambe, a botta sicura. Un altro frame da aggiungere nella mente dei tifosi azzurri che fotografa un po’ quella che è la stagione del Napoli. Soprattutto perché nel finale con una grande conclusione il goal della vittoria, con il mancino di Kovalenko, lo trova l’Empoli.

L’Editoriale – Adesso il Napoli scelga quale direzione intraprendere

Aurelio Andreazzoli, collaboratore decennale di Luciano Spalletti, trova la quinta vittoria su sei gare giocate contro il Napoli. La prima fu proprio nel 2013, ai tempi della Roma, al fianco di Spalletti, il restante con l’Empoli. In caso di vittoria del Napoli l’avremmo potuta definire la quiete prima della tempesta perché anche se il pallone di Kvaratskhelia fosse entrato, non sarebbe cambiata la sostanza di un qualcosa che va avanti da mesi. E che dopo la sosta avrebbe dovuto e dovrà affrontare un ciclo di partite infernali. Invece è la quiete tempesta prima di ulteriore tempesta. Al netto di ciò che ci ripetiamo da inizio anno, dove alla base della situazione attuale ci sono le scelte sbagliate della società, il tempo di Rudi Garcia al Napoli è definitivamente esaurito. Adesso toccherà ancora una volta a De Laurentiis trovare soluzioni per il futuro, preferibilmente questa volta non in totale libertà, e scegliere un tecnico che possa sollevare le sorti del club almeno fino a fine stagione. Una situazione surreale, in un campionato dove sarebbe bastato veramente poco per almeno esserci fino a stagione inoltrata a difendere lo Scudetto.

Davide D’Alessio

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