La crisi dell’Union Berlin sembra non conoscere fine. Con l’ennesimo passo falso, qualche giorno fa in DFB Pokal per 1-0 contro lo Stoccarda, passano ad undici le sconfitte consecutive. Sette, invece, quelle in Bundesliga. Eppure la stagione era iniziata nel migliore dei modi con il passaggio del turno in coppa per 0-4 contro il Walldorf e due vittorie roboanti in campionato, contro Mainz e Darmstadt, ed altri 4 goal segnati per partita. La firma in questo avvio di stagione l’ha lasciata con una doppietta anche l’ex Inter Robin Gosens. Ad un certo punto si è interrotto tutto bruscamente, una caduta libera, fino ad oggi senza spiragli di ripresa.
Oltre i risultati, nella sera del 7 ottobre si è aggiunto, per gli uomini di Fischer, anche il digiuno dal punto di vista realizzativo. L’ultima firma l’ha messa Leonardo Bonucci dal dischetto, poi il nulla cosmico. La squadra occupa la quindicesima posizione in campionato. Un solo punto divide gli Eisern dalla zona play-out occupata momentaneamente dal Bochum. Le cose non vanno meglio in Champions League nel girone con Real Madrid, Braga e Napoli. Zero i punti nel girone ed anche un pizzico di sfortuna nel vedersi sfumare sul più bello, anche la sola possibilità di assaporare un punto alla prima apparizione assoluta nella massima competizione europea. Sensazione sfumata in extremis contro Real Madrid e Braga, sconfitta anche contro il Napoli nell’unico tiro in porta della compagine allenata da Rudi Garcia.
Il caso raro di Urs Fischer
Sappiamo quanto nel mondo del calcio per gli allenatori molto, arrivati ad un certo punto, gira intorno ai risultati. L’eccezione la rappresenta Urs Fischer ancora alla guida del club nonostante la crisi infinita. Lo stesso allenatore, nell’ultimo quinquennio, ha portato il club dalla Zweite Liga alla Champions League. Una volta centrata la promozione dopo l’undicesimo posto, il percorso è stato graduale arrivando prima in Conference League, poi Europa League ed infine in Champions League. La società gli ha dato fiducia e sta continuando a farlo, lo stesso allenatore ha affermato di non volersi dimettere e soprattutto sente la vicinanza del gruppo, un altro aspetto non scontato.
Prove di cambiamento contro lo Stoccarda
L’ultima partita contro lo Stoccarda ha qualcosa da raccontarci. La volontà di voler dare una scossa pur non riuscendoci. La squadra continua a perder, in quella che sembra iniziare ad essere una sfida anche contro se stessi, una sorta di blocco nel superare questo momento negativo. Fischer ha provato a cambiare modulo passando dal consolidato 3-5-2 al 4-2-3-1. La stessa situazione rimanda alla mente la prima stagione in Bundesliga, quando in seguito ad un blocco di partite perse, il coach svizzero fece delle modifiche alla formazione e da lì la squadra iniziò a macinare punti.
I prossimi impegni dell’Union Berlin
La fiducia persiste ma è naturale che la situazione debba avere una svolta positiva a stretto giro, altrimenti anche un eventuale cambio alla guida della squadra dovrà essere preso in considerazione. C’è un ulteriore trittico, probabilmente decisivo, prima della prossima sosta ed il calendario non aiuta l’Union Berlin. Gli Eisern domenica ospiteranno l’Eintracht Frankfurt allo stadio An der alten Forsterei. Poi la doppia trasferta Champions League e campionato: Napoli e l’attuale capolista della Bundesliga, Bayer Leverkusen. Soltanto sperare in un bottino pieno è utopistico, ma dare segnali di ripresa è il minimo. Anche perché pesano e non poco i tanti milioni spesi in estate per acquistare calciatori come Gosens, Volland, Kaufmann, Tousart, l’ingaggio di Bonucci ed una serie di prestiti. Si pensava di fare il salto di qualità in vista della Champions, ma gli acquisti non hanno dato i frutti sperati. Adesso, però, è arrivato il momento di invertire la rotta, per continuare a sognare in grande, magari ancora con Urs Fischer al proprio fianco.
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Davide D'Alessio