Doppio Kvara e intensità, a Verona il Napoli ritrova il successo

Verona Napoli Kvara

Il Napoli ritrova la vittoria al Bentegodi di Verona, superando gli scaligeri grazie alla doppietta di Kvara e la realizzazione di Politano.

Doppio Kvara e intensità, a Verona il Napoli ritrova il successo

Il Verona comincia fortissimo. La pressione (altissima) e la veemenza conducono la squadra di Baroni a recuperare palla sin da subito. Nei primi due minuti i padroni di casa costringono Meret all’intervento di reazione su sviluppi di calcio d’angolo.

Il Napoli si fa vedere al settimo su calcio di punizione. È Raspadori, defilato sull’angolo sinistro dell’area di rigore, a sollecitare la respinta di Montipò. Gli azzurri acquisiscono le giuste misure col trascorrere dei minuti e gli scaligeri abbassano il baricentro a protezione dell’area. Al quarto d’ora le prime occasioni su azione manovrata per i partenopei, con Politano che prova la conclusione dai venti metri, costringendo Montipò alla deviazione in angolo.

I veneti fanno densità nella zona centrale della trequarti, inducendo il Napoli a costruire sulle fasce e sollecitare Di Lorenzo agli scambi con Politano e Zielinski. L’arma principale di Baroni è il proprio numero undici. Il lancio lungo è un rifugio costante dalla pressione ospite e le difficoltà di fraseggio, con Đurić che può costituire il rifinitore aereo.

L’ottantuno azzurro si conferma ispirato. Prima su palla da fermo, quando sui venticinque metri è ancora lui a liberare un destro potente. Poi – soprattutto – è dai suoi piedi che, al 27′, parte l’azione che porta al vantaggio degli azzurri. Una conduzione palla insistita, e condita dalla solita delizia tecnica, consente a Raspadori di crossare dalla sinistra e, con la palla che sorvola tutta la difesa, trovare il mancino preciso di Politano.

Il Verona pare accusare il colpo. Non c’è traccia di ripartenze o reazione, gli uomini di Baroni ripiegano ulteriormente ma senza la compattezza necessaria. Ogni azione ospite sembra suggerire un pericolo. L’impressione è che per il Napoli possano esserci spazi ed opportunità per trovare il raddoppio. La conclusione di Serdar (35′) suggerisce ai compagni la strada da percorrere.

E allora il Verona ci prova. La squadra si alza, e si tenta la costruzione, seppur senza particolare successo. In una delle sortite offensive, tuttavia, il contropiede ospite trova praterie inattese. In un sanguinoso tre contro tre, Politano conduce palla sulla destra e salta l’avversario, scaricando su Kvaratskhelia sul lato opposto del campo. A quel punto, il georgiano non può che esibirsi nel repertorio del grande campione. Con una finta repentina brucia il proprio marcatore, allungandosi la sfera sulla traiettoria di corsa. Il destro è forte, gelido. L’effetto è lo stesso per Montipò, che si ritrova a dover raccogliere il pallone dalla rete.

Il Napoli conclude meritatamente in vantaggio un primo tempo che l’ha visto dominante. Il Verona, senza idee ed evanescente, rientra negli spogliatoi con più inquietudini che domande.

Doppio Kvara e intensità, a Verona il Napoli ritrova il successo

In apertura di secondo tempo Bonazzoli prova subito a scuotere i suoi, con un esterno sotto porta che, da posizione defilata, non sorprende Meret. Il Verona non ha alternative. Il doppio svantaggio obbliga gli scaligeri a proporsi con maggiore frequenza (e presenza) in attacco. Il palleggio si sviluppa nella metà campo del Napoli, ma il rischio è di prestare nuovamente il fianco in contropiede.

Le avvisaglie non mancano. Prima con Politano, poi con Raspadori, i veneti rischiano di farsi trovare scoperti dalle ripartenze degli azzurri. Il colpo letale, però, arriva al 55′. Gli uomini di Baroni perdono ogni misura ed abbandonano alla fruttuosa solitudine il settantasette dei partenopei. Su lancio di Politano Kvaratskhelia divora trenta metri di campo, in piena corsa verso l’una contro uno con il portiere. La sterzata è il tocco magico che non può mancare nelle opere del talento georgiano, rifinendo sul palo più lontano per il triplice vantaggio.

Cinque minuti più tardi i padroni riescono a colpire, inaspettatamente. Un gol fortunoso, condito dall’incomprensione tra compagni di reparto. Un cross, innocuo, dalla destra, sorprende Di Lorenzo, complice anche il mancato intervento di Natan. Una carambola che serve un rigore in movimento per Lazovic, che scaraventa sotto la traversa la rabbia di una prima metà di colpevole assenza (gialloblù).

La gara diventa improvvisamente vibrante. Quantomeno uno scontro tra contendenti, lontano dalla sfida a senso unico dei primi sessanta minuti. Nei minuti successivi sono Đurić e Cajuste, rispettivamente, a costituire fonte di preoccupazione per le avversarie. Al 73′ Meret si esalta con un intervento di reazione, a mano aperta, sul piazzato volante di Bonazzoli. Qualche secondo dopo è Simeone, con un controllo orientato, a non concretizzare una ghiotta occasione all’altezza del dischetto.

Negli ultimi minuti si esauriscono anche le energie residue del Verona. Il Napoli riesce, dunque, a gestire il doppio vantaggio ed accompagnare il risultato sino al termine.

Gennaro Albolino

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