Quello sguardo da sognatore in attesa della sua occasione: a Marassi gli occhi di Simeone sono spenti e Garcia lo dimentica in panchina

Garcia dimentica Simeone

Esattamente un anno fa Giovanni Simeone con il suo colpo di testa regalò la vittoria al Napoli per 1-2 contro il Milan. Tre punti pesantissimi, anche se ad inizio campionato, furono quasi come una sorta di passaggio di consegna dello scettro di campioni d’Italia. Il Cholito, l’uomo del destino, consapevole di essere arrivato nell’anno della miglior stagione di Osimhen a Napoli, sotto la saggia guida di Spalletti, accettò con grande tranquillità ed intelligenza il dover aspettare il suo momento e lasciare il segno nel poco spazio a disposizione.

Tant’è che nella gara contro i rossoneri e l’infortunio di Osimhen, lasciò il segno dopo essere subentrato a Raspadori. L’attaccante argentino la sua qualità l’ha già dimostrata nelle esperienze pregresse, ma poterlo scoprire ancora di più attraverso il lato umano, dal percorso che va dal suo primo goal in Champions fino alla conquista dello Scudetto è stato molto bello. La forza del campo si riflette anche nelle sue parole, nei suoi giudizi, quando parla sembra che stia narrando ed i suoi occhi lo fanno altrettanto con uno sguardo sognante e sempre positivo.

Quello sguardo da sognatore in attesa della sua occasione: a Marassi gli occhi di Simeone sono spenti e Garcia lo dimentica in panchina

Se è vero che gli “occhi non mentono mai”, lo sguardo catturato dalle telecamere durante Genoa-Napoli, non è quello che abbiamo imparato a conoscere durante la cavalcata vincente della passata stagione. Uno sguardo triste e preoccupato. Per lui una media di 12′ giocati in tre partite. Questo non sarebbe nemmeno il problema maggiore, avendo l’esempio della passata stagione, anche se allo stesso tempo per ciò che richiede il mister ad Osimhen, evidenzia i limiti tecnici del nigeriano e dunque anche lui nelle ultime due giornate è andato in difficoltà.

La situazione di confusione maggiore è avvenuta contro il Genoa con il cambio Kvaratskhelia-Zerbin. Nulla contro quest’ultimo, ci mancherebbe altro, anche Spalletti quando ha potuto gli ha concesso del minutaggio. Il Napoli, però, aveva bisogno di ribaltare il risultato e non accontentarsi del pareggio. Simeone è uno che di goal pesanti e di punti aggiunti in classifica e non lasciati per strada se ne intende. Tante partite le ha risolte proprio lui nella passa stagione, facendo tesoro del discorso di Spalletti, di qualità e non quantità. Oltre la possibilità di lasciare Kvicha in campo, in panchina oltre Simeone c’era anche il nuovo acquisto Lindstrom, entrambi lanciati nella mischia contro la Lazio e dimenticati a Genova.

 

Davide D’Alessio

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