Il Napoli vive un periodo difficile dopo l’addio di Spalletti. Le aspettative sui campioni d’Italia sono alte, credono in una conferma o – ancor meglio – una lotta da favorito per il titolo. In queste prime quattro giornate di campionato ci sono state diverse cose che non hanno portato vibes positive all’ambiente Napoli. Dopo le due vittorie contro Frosinone e Sassuolo, gli azzurri hanno perso contro la Lazio e pareggiato con il Genoa. Le ultime due gare sono bastate per far andare virale l’hashtag GarciaOut. Quasi come se nessuno volesse più il tecnico francese, nonostante le poche partite a disposizione per giudicare il tutto.
Ci vuole equilibrio nell’analisi di questo contesto. Anche Sarri ha iniziato male, così come Spalletti lo scorso anno che pareggia dopo poche partite dall’inizio della stagione con Lecce e Fiorentina. I segnali, fino ad ora, sono negativi. La squadra sembra essere senza idee e senza gioco. Il gesto di Kvara dopo la sostituzione, la poca coesione (tattica) del gruppo non fa dormire sogni tranquilli ai tifosi. La gestione di alcuni giocatori come Simeone, Elmas e Lindstrom appare poco chiara. D’altro canto, le cose potrebbe cambiare e le sette partite in 18 giorni saranno decisive.
La duttilità di Elmas rischia di limitarlo, Garcia lo usa poco e male. Lindstrom post Lozano? Anche il danese gestito ambiguamente
Garcia, nelle prime tre giornate di campionato, concede solo 21′ ad Elmas. Il macedone si mette poi in mostra in Nazionale e convince il tecnico francese a schierarlo dal 1′ a Genova. Peccato che a destra non ha mai sfornato eccellenti prestazioni. Solo nell’ultimo anno con Spalletti si è intravisto qualcosa di positivo su quella fascia, ma Elmas, il cui ruolo naturale è mezzala tra le linee, cambia troppo spesso ruolo. Come vice Kvara ha aiutato spesso la squadra nella manovra offensiva rappresentando un elemento importante anche per la fase di non possesso. Ma c’è un dettaglio che non va trascurato: l’estrema duttilità del macedone può limitare la sua crescita. È chiaro come debba essere usato come vice Zielinski oppure vice Kvara.
Con Politano non al meglio Garcia avrebbe potuto dare una chance al sostituto naturale (sulla carta) di Lozano: Jesper Lindstrom. Invece Rudi sceglie di farlo esordire 15′ con la Lazio per poi non schierarlo a Genova in una situazione di svantaggio. Così come Simeone, che resta in panchina per tutta la partita. Nonostante la situazione di svantaggio Garcia fa altre scelte snobbando un calciatore che nello scorso anno ha deciso tante partite da subentrante. Insomma, la gestione di Garcia su alcuni calciatori è da rivedere, il gruppo dovrà rispondere presente in Champions col Braga per rialzare il capo e rimettersi in carreggiata.
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