Finalmente Italia, ottima prova contro l’Ucraina e successo vitale

Italia successo Ucraina

L’Italia, a San Siro, torna alle recenti – ed incoraggianti -abitudini, raccogliendo un convincente successo per 2-1 contro l’Ucraina.

Finalmente Italia, ottima prova contro l’Ucraina e successo vitale

L’Italia è laboriosa e verticale sin da subito. L’obbligo dei quattro punti contro gli ucraini è un traino che incide sulle menti – e le scelte – dei calciatori. Aggressività ed impeto accompagnano una manovra che vuole ferire con immediatezza l’avversario.

La velocità nello scambio assurge a necessità per le esigenze di classifica. Proprio un fraseggio rapido porta Di Lorenzo, al decimo, a servire Raspadori. L’azzurro si aggiusta il pallone in palleggio ma, a centimetri dalla porta, carica troppo il destro che sorvola la traversa.

Due minuti più tardi l’aggressività si fa virtù, e si accompagna alla concretezza. La pressione azzurra consente a Zaccagni di recuperare un pallone pericoloso sulla trequarti sinistra. Un tre contro due che, questa volta, l’Italia non fallisce. Frattesi è libero di ricevere in area e prendere la mira. Destro sul primo palo che gela Bushchan e porta l’Italia in vantaggio.

Confidenza ed ottimismo sono il carburante migliore per una tecnica che impreziosisce il fraseggio degli azzurri. L’inconcludenza e la ridondanza (in manovra) viste sabato sono solo un ricordo sbiadito. Gli uomini di Luciano viaggiano spediti nella fluidità di palleggio, non disdegnando di concretizzare la mole di gioco.

Il raddoppio, pertanto, non è casuale. Il giusto merito che – finalmente – gli azzurri raccolgono. Zaniolo si accentra in uno dei suoi frequenti dribbling sulla corsia destra, il tiro viene intercettato da Frattesi che in seconda battuta respinge in gol. Dopo l’analisi del Var Spalletti e i suoi possono concedersi ai festeggiamenti.

Raddoppio in mezz’ora e dominio totale del campo. L’Italia offre attesa dimostrazione di qualità, e capacità di decidere il proprio destino. Non più in balìa degli eventi, ma fautori di futuro.

Finalmente Italia, ottima prova contro l’Ucraina e successo vitale

Come prevedibile gli ospiti, spinti dal moto d’orgoglio, mostrano una veemente ed improvvisa reazione. A dieci dalla fine gli ucraini costringono Donnarumma al primo intervento dopo un pallone velenoso perduto sulla trequarti.

Un campanello d’allarme inascoltato. La superiorità lascia spazio alla superficialità, soprattutto in marcatura ed interdizione. A quattro dalla fine un filtrante imbecca Dovbyk che, defilato, vede negarsi il vantaggio da una prodezza di Donnarumma. Sulla respinta è però Dimarco a regalare il comodo appoggio a Yarmolenko. Il sette ucraino ringrazia ed a porta vuota accorcia le distanze.

Ad inizio ripresa l’Ucraina prova a fare sua un po’ della concretezza degli azzurri. L’imprecisione gioca però a favore dell’Italia. Il possesso dei padroni di casa perde verticalità e si fa più attendista.

L’aggressione della prima metà sbiadisce, e l’Italia lascia il palleggio agli ucraini. La scarsa attitudine con il possesso induce gli ospiti all’errore dai venti metri. Zaniolo recupera e pesca Raspadori isolato nel duello contro Bushchan. Il portiere ucraino, però, compie un miracolo ed impedisce la gioia del tre a uno.

I ritmi del secondo tempo risentono del dispendio di energie dei primi quarantacinque. Ciononostante, l’Italia conserva la gestione del pallone. Un fraseggio meno diretto, ma non meno efficace. Al 68′ gli azzurri si divorano la terza realizzazione in un’azione concitata che si conclude con la traversa di Locatelli.

I diversi cambi, operati nel corso della ripresa, hanno l’obiettivo di garantire freschezza alla squadra. Più degli strappi, però, quel che riesce egregiamente agli azzurri è la gestione del risultato. Nessun rischio corso e conduzione palla ottimale. Anzi, nel finale l’Italia lascia anche spazio al rimpianto.

Dopo il catastrofismo di Skopje torna il sereno. Non si poteva pretendere troppo da Luciano Spalletti dopo appena cinque giorni, così come era lecito non aspettarselo questa sera. Non che un pareggio in terra macedone possa essere preventivabile. Ma gli azzurri di San Siro hanno mostrato sin da subito carattere e determinazione. Se il primo tempo, infatti, lascia ben sperare sullo scetticismo qualitativo che aleggia sul calcio italiano, la ripresa è una manifestazione di nuovo legame tra la squadra ed il risultato. Tre punti conquistati ma anche cercati, dunque. Tre punti vitali, che lasciano ancora margine per decidere in autonomia il proprio destino (europeo). In attesa che Luciano ci metta una mano sapiente…

Gennaro Albolino

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