In Italia crescono sempre meno talenti, ma Monza e Udinese credono nei loro attaccanti

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In Italia ci si lamenta spesso di allenatori e club che non puntano sui giovani. E’ ormai un dato di fatto, basta guardare la formazione della Nazionale italiana, anche quella degli under 21. Pafundi, ad esempio, tende ad esaltarsi con la maglia del proprio paese ma con l’Udinese non gioca (quasi) mai. Si investe sempre meno nei settori giovanili, la cultura in Italia sta cambiando ed i giovani sono spesso attratti da altro. Che siano i social o qualsiasi altra cosa, in età adolescenziale lo sport passa in secondo piano. C’è meno disponibilità al sacrificio, è vero, ma a contribuire al tutto è spesso anche la malafede. Nel calcio di oggi girano molti soldi, non è una novità. Lo sport è business ed il denaro prende sempre di più il sopravvento anche sul talento. Giocatori ventenni arrivano in Serie A ma passano sempre in secondo piano. I club tendono a prelevare giocatori dall’estero pur di non puntare sugli italiani. un vero e proprio problema considerando anche la potenza delle altre nazioni. In Spagna, ad esempio, Lamine Yamal ha esordito con la propria Nazionale alla sola età di 16 anni.

In Italia crescono sempre meno talenti, ma Monza e Udinese credono nei loro attaccanti

Quest’anno Lecce e Monza, però, potrebbero dare inizio ad un nuovo ciclo. Colombo e Lucca, giovani promesse già da tempo, avranno a disposizione un’intera stagione per crescere e dimostrare, dato l’alto indice di titolarità. L’Udinese ha perso Beto e Lucca, di ritorno dal prestito dall’Ajax vuole riscattarsi dopo i sei gol in stagione con i lancieri. L’attaccante – alto 2.01 m – è arrivato in prestito dal Pisa per 800 mila euro: nel sistema gioco dell’Udinese potrà esaltare le sue caratteristiche. Discorso simile per Colombo, che è approdato al Lecce in prestito dal Milan, nello scorso anno ha segnato cinque gol con la maglia del Lecce. Le sue qualità sono emerse, seppur a tratti, nella massima serie.  Ora tocca ai calciatori dimostrare, ma per alzare il livello del campionato italiano occorre investire maggiormente nei settori giovanili e schierare, senza timore, le giovani promesse.

Pasquale Caldarelli

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