Le urne di questa Champions League hanno consegnato al Napoli il Real Madrid, Braga ed Union Berlino. Proprio i tedeschi sono un club molto interessante, contraddistinto in questi ultimi anni per la notevole e rapida scalata di categoria. Ad oggi la squadra tedesca è uno dei club migliori in Germania. Scopriamo insieme il “mondo Union”
Champions League, alla scoperta dell’Union Berlino
FONDAZIONE – La fondazione del club avviene nel 1906, con il nome di Olympia 06 Oberschonweide. L’Olympia non era altro che la fusione di tre società, tutte basate nello stesso sobborgo di Berlino. Tuttavia, per la bassa età dei soci aderenti, l’Olympia si unì alle giovanili del Berliner Tufc Union 92, diventando così una succursale di quest’ultima.
L’affiliazione durò fino al 1909 quando a quel punto l’Olympia decise di continuare in autonomia, e si rinominò Union Oberschonweide.
Dopo tre promozioni consecutive e con la chiamata alle armi per la prima guerra mondiale, circa il 60% degli affiliati fu chiamato alle armi. Alcuni caddero in combattimento. Questo limitò notevolmente la crescita del club.
Dopo un titolo nel campionato brandeburghese e l’ammissione alla fase finale del campionato nazionale, sorsero le prime difficoltà nel 1925. Proprio durante questo periodo si diffuse tra i supporter il soprannome di Eisern Union (unione di ferro).
L’UNION TRA I DUE CONFLITTI MONDIALI – L’avvento del nazismo, nel 1933, comportò una riforma del calcio in Germania, dove le precedenti 30 leghe regionali, vennero ridotte a 16 Gauligen (le Gau erano delle divisioni amministrative della Germania nazista, quindi ogni Gauliga era un campionato). Nella Gauliga in cui fu iscritto, l’Union continuò il suo declino. Tuttavia durante la guerra, riuscì ad ottenere anche la vittoria del campionato distrettuale, ritirandosi però nel campionato nazionale contro il Rapid Vienna. Seguirono una retrocessione e una promozione tra il ’42 e ’44.
Champions League, alla scoperta dell’Union Berlino
IL POST GUERRA E I DIVIETI D’ASSOCIAZIONE – Al termine della guerra, le autorità alleate smantellarono tutte le associazioni sportive dell’ex Germania nazista. Fino al 1948 fu vietata la creazione autonoma di club sportivi: solo le autorità municipali avevano il potere di costituire associazioni sportive. Pertanto l’Union fu fu ricostituito col nome di SGO e successivamente poi col cessare del divieto come SG Union 06 Oberschoneweide.
In questo periodo storico così divisivo, tuttavia, molti giocatori iniziarono a lasciare il team, per andare a giocare nella Germania dell’Ovest, dove le possibilità di guadagno erano maggiori. E’ così che nel 1949, col divampare della crisi, il comitato d’indirizzo delle attività sportive non accettò la riforma relativa ai contratti dei calciatori, voluta dalla lega calcistica berlinese e ritirò tutte le squadre di Berlino Est dal campionato.
LA SCISSIONE – E’ qui che c’è un punto di svolta: infatti parte della squadra ben presto si stabilì nella Berlino Ovest nel 1950 e costituì un club autonomo denominato SC UNION 06 BERLIN. L’altra parte rimase invece ad Est, stabilendosi a Moabit col nome di Union Oberschoneweide.
Ad Est, il club cambiò spesso denominazione e proprietà, e questo tese ad annacquare l’identità del club, tanto che fino alla costruzione del muro di Berlino, i tifosi preferirono seguire l’SC UNION 06.
Champions League, alla scoperta dell’Union Berlino
LA NASCITA DELL’UNION BERLIN – E’ nel 1965-66 che l’ormai TSC Berlin (fusione di due squadre controllate dall’esercito militare confluite in una polisportiva con tale nome) riuscì a raggiungere l’SC Union in Oberliga. Nel mentre erano stato ideato un progetto in virtù del quale ogni distretto della Repubblica Democratica Tedesca dovesse avere un solo club di livello. E’ così che il 20 Gennaio 1966 nasce l’1.Fussballclub Union Berlin
I GIORNI NOSTRI – Facendo un grande salto temporale nel 2005, tra anni di alti e bassi e praticamente nessun titolo nazionale, l’Union è stato vicino al fallimento. E’ in quell’estate che una sottoscrizione popolare raccolse 1,46 milioni di euro per salvare il club. La squadra trovò ben presto stabilità e fu promossa in Regionaliga Nord. L’anno successivo vince la 4° Coppa di Berlino e nel 2007/08 viene promossa in 3.Liga. Nel 2008/09 l’Union vince la quinta Coppa di Berlino e viene promosso in 2.Bundesliga, dove vi resta per 10 anni.
E’ infatti nella stagione 18/19 che l’Union viene promosso per la prima volta in Bundesliga.
Al primo anno il club ottiene un piazzamento in 11° posizione, ma negli anni seguenti conquista un 7° posto, e quindi una qualificazione in Conference League, un 5°posto (EL) e infine lo scorso anno con la quarta posizione in campionato si è qualificato in Champions League, proprio dove affronterà il Napoli.
Champions League, alla scoperta dell’Union Berlino
STADIO
Lo stadio in cui gioca l’Union è lo Stadio An der Alter Forsterei, sito nel quartiere di Kopenick, ed è situato nella zona Sud-Est di Berlino.
L’Alter Forsterei è stato costruito nel 1920, salvo poi essere ristrutturato più volte nel corso di questi 102 anni. L’ultimo intervento si è avuto nel 2013. Curiosità è che nel 2009 l’Union Stadionbetriebs AG, vendette le azioni sulla struttura a 4141 soggetti tra soci e sponsor club, per un valore complessivo di 2,73 milioni di euro. Ad oggi lo stadio è il primo di un campionato professionistico tedesco che è parzialmente di proprietà dei tifosi.
La struttura presenta 22.012 posti a sedere e coperto in tutti i settori, con manto erboso in erba.
COME ARRIVARE – Lo stadio non è molto centrale rispetto a Berlino. Prendendo in considerazione Alexanderplatz, situata nel cuore di Berlino, si può raggiungere l’impianto utilizzando i bus di linea e le metro. Con i mezzi ci vorranno circa 50 minuti per raggiungere lo stadio dal centro, mentre dall’aeroporto centrale di Berlino, la distanza è di 27 minuti.
SETTORE OSPITI – Il settore ospiti del Forsterei ha una capienza di 2.400 spettatori, ed anche qui gli spalti sono posti a ridosso del campo: occasione per i supporters azzurri di vedere ancor più da vicino i propri idoli.
Champions League, alla scoperta dell’Union Berlino
TIFO – A dispetto di quanto si narri, l’Union non ha una tifoseria politicamente schierata a sinistra. Come visto precedentemente, i supporters berlinesi hanno patito a lungo l’influenza sovietica e la repressione che ne è venuta tra gli anni ’50 e ’60, fin quando non si è giunti alla costituzione effettiva del club e alla caduta del muro e ad un occidentalizzazione sociale della Germania dell’Est.
E’ però giusto dire che il tifo dell’Union è composto dalla “middle class” berlinese, gli stessi che aiutarono nel 2008 il club a ricostruire lo stadio o che prestarono aiuto per salvare la società dal fallimento mediante un’azione popolare.
E’ pertanto corretto ricordare la matrice sociale, ma altrettanto anche dire che come tifo, l’Union ha teso ad unire persone di diverse estrazioni sociale, differenti correnti di pensiero politico: basti pensare alla subcultura punk da cui ne è derivato l’inno di Nina Hagen.
Quel che è certo, è che la passione Union è anti-sistemica ed anti-buisness. Rimane ancora oggi una delle tifoserie più calde in Germania, dove si conservano i nostalgici posti in piedi e dove c’è cura della collettività. Basti pensare che alla prima partita in Bundesliga, nel 2019, la società ha promosso una coreografia presentata dai tifosi. Questi hanno esposto delle foto dei loro compagni scomparsi in anni recenti, per rivendicare che essi erano lì a sostenere il club.
Champions League, alla scoperta dell’Union Berlino
FORMAZIONE E GIOCATORI DI PUNTA
Vecchie conoscenze del nostro calcio, appena approdate a Berlino, sono Bonucci e Gosens. Quest’ultimo è il giocatore più pagato nella storia del club (13 milioni) ed ha già messo a segno due gol all’esordio. Altro calciatore noto sul palcoscenico internazionale è il tedesco Volland, ex Monaco e nazionale.
Il tecnico Fischer predilige il 3-5-2, con Ronnow in porta, ex Schalke e Francoforte.
Leite, Doekhi, Knoche, a completare il terzetto di difesa in attesa di Bonucci.
Trimmel, calciatore che può giocare anche in mediana o come braccetto di difesa, agisce la maggior parte delle volte come esterno destro nei 5 di centrocampo, seppur si parla di un calciatore difensivo. A sinistra vedremo Gosens.
Interessante è invece il centrocampo, con il mediano Kral, ex West Ham e Schalke 04, approdato questa estate all’Union. Calciatore di rottura è dotato di stazza fisica imponente. Affrontò il Napoli già in Europa League nella stagione 2021/22, quando era un calciatore dello Spartak Mosca.
A completare il terzetto di centrocampo c’è Laidouni, affiancato e Brenden Aaronson, mezz’ala ed esterno americano che lo scorso anno in forza del Leeds, con cui ha giocato 36 partite lo scorso anno, facendo un gol e tre assist.
In attacco l’ex Under 21 Chelsea e Molde, David Fofana, che nel 2022 si è distinto con il Molde, segnando 15 gol in 24 partite. Affianco ci sarà Becker, attaccante velocista che lo scorso anno ha segnato 11 gol, fatto 7 assist in 34 partite.
Il match che vedrà quindi impegnato il Napoli in Champions, quindi, sarà sicuramente ostico, contro un club in forma e che mira a crescere sempre di più sul campo e fuori. Dunque, avversario da non temere, per la squadra di Garcia, ma nemmeno da sottovalutare, soprattutto in Germania, dove la squadra di Fischer ha costruito un vero fortino negli ultimi anni. Del resto, quel che è accaduto in 102 anni di storia di questo club non è mai stato banale.
SCRITTO DA: Marco Chiavazzo
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Marco Chiavazzo