“Ho visto lui che bacia la maglia, poi bacia un’altra”, con le note di uno dei tormentoni estivi possiamo presentare un qualcosa che sembra essere diventata una vera e propria moda nel mondo del calcio. Non ci sarebbe nulla di male nel baciare una maglia, ma farlo e giurare amore eterno nel calcio di oggi dove si è anche giustamente alla ricerca di offerte sempre al rialzo potrebbe essere anche evitato per una questione di buonsenso nei confronti dei tifosi.
“Ho visto lui che bacia la maglia”, un gesto privo di significato nel calcio di oggi
Negli ultimi giorni ha fatto discutere il caso Lukaku, che di maglie ne ha baciate tante, praticamente in tutti i club nei quali ha giocato. Il “flirt” con le altre squadre, tra cui anche la Juventus, ha portato i nerazzurri a cambiare obiettivo per l’attacco tirandosi fuori dalla trattativa per ottenere un nuovo prestito per il belga. Il recente passato del numero 9 lo conosciamo tutti. Tra la volontà di tornare in Premier per dimostrare il suo valore dopo lo Scudetto in nerazzurro, al voler ritornare l’anno dopo a tutti i costi, come sembrava voler rifare quest’anno passando per l’intervista rilasciata nel 2021.
Per cinque volte ha ripetuto “mai” alla Juventus ed il Milan. In un mese di silenzio e mancate risposte l’inizio del tradimento si stava consumando. Non è detto che ci andrà, i bianconeri sondano anche altri obiettivi, visto il gioco di incastri per completare l’operazione ma la sostanza non cambia. Così come a lasciare sorpresi è l’imminente acquisto di Cuadrado da parte dell’Inter. La Juventus ha scelto di non rinnovare il contratto al colombiano, dopo nove anni complessivi sembrava salutare il calcio italiano ed invece come un fulmine a ciel sereno la notizia che lo legherà ai nerazzurri. In tutta questa storia, due episodi così controversi mettono d’accordo entrambe le tifoserie nel respingere solo il pensiero nel vedere andare in porto queste operazioni. Se ad i calciatori si può chiedere di evitare queste smancerie di facciata, ai tifosi si potrà richieder una certa flessibilità visto che, purtroppo, nel calcio le bandiere hanno cessato di esistere.
“Ho visto lui che bacia la maglia”, un gesto privo di significato nel calcio di oggi
Negli anni i casi di “tradimenti” c’è ne sono stati tanti, basta pensare Higuaín con il Napoli ma restando sul tema azzurri, per esempio, ci sono state anche diverse eccezioni. Come Cavani, Lavezzi, Hamsik, Mertens, Insigne, Koulibaly, che hanno legato la propria carriera in Italia soltanto agli azzurri così come dichiarato nel corso degli anni. Perché a Lukaku o chicchessia verrà sempre preferito l’atteggiamento di Kim. Il difensore coreano è arrivato da sconosciuto ma la volontà di inserire la clausola faceva già pensare all’epilogo attuale in caso di ottimo rendimento. Allo stesso tempo, però, ha dato tutto contribuendo in maniera netta sulla conquista dello Scudetto atteso da 33 anni.
Oggi sta per andare via, tra il silenzio generale, in attesa di almeno un saluto però ha messo il massimo impegno senza fare nessun tipo di giuramento nei confronti dei tifosi. Un po’ come l’esempio dell’impatto che sta avendo il calcio arabo sui calciatori che giocano in Europa e non solo quelli a fine carriera. Tra l’ipocrisia generale molti ne parlano come una questione di ambizione o di migliora campionato nel giro di qualche anno. Viva la sincerità e la schiettezza di Koulibaly e Neves che parlano di un aspetto prettamente economico.
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Davide D'Alessio