Parte del successo ottenuto dal Napoli è arrivato anche grazie al grande contributo degli esterni. In particolar modo quello di Kvicha Kvaratskhelia, che è arrivato in punta di piedi nel campionato italiano fino a diventare l’Mvp della Serie A. Togliendo i 26 gol di Osimhen, il secondo marcatore in rosa è proprio il georgiano con 12 reti. Per gli amanti della pallacanestro, possiamo dire che Kvara ha raggiunto la doppia-doppia. Perché il Napoli è inclusione, capace di accogliere tanti calciatori provenienti da piccoli paesi e riuscire a realizzare il sogno di un popolo così grande. L’ex Dinamo Batumi non ha segnato solo 12 reti ma ha realizzato anche10 assist.
Napoli, questione di ali per continuare a volare
Discorso completamente differente per gli altri esterni offensivi. 3 gol e 3 assist per Lozano in campionato, altrettanti per Politano. Inoltre bisogna mettere in conto anche due rigori per l’italiano ed uno per il messicano. Zero per Zerbin in 10 apparizioni complessive, dove la maggior parte sono stati spezzoni di partite.
Un discorso un po’ simile alla stagione precedente quando Lorenzo Insigne. L’attaccante del Toronto dopo una delle migliori stagioni con 19 reti, realizzò 11 gol ma nove erano calci di rigore. E Politano e Lozano rimasero rispettivamente a tre e cinque reti. Entrambi hanno saputo trovare la chiave per arrivare al cuore dei napoletani dopo momenti non sempre fatti di feeling assoluto, fino ad incidere sulla propria pelle un ricordo che segnerà un legame indissolubile con la città di Napoli. Gli sviluppi di mercato, però, possono portare anche a fare scelte diverse e magari offrire anche una soluzione diversa in avanti a mister Garcia.
Un aspetto che potrebbe essere rispolverato da Rudi Garcia
Nella giornata di ieri sono arrivate le prime parole di Rudi Garcia come allenatore del Napoli. Una scelta fatta da Aurelio De Laurentiis, per dare continuità al lavoro portato avanti da Spalletti nell’ultimo biennio. La possibilità di portare avanti il 4-3-3, ma anche nel trovare alternative a seconda di ogni avversario che si troverà sul cammino, come ad esempio il 4-2-3-1 e non solo. Parole determinate, dritte al punto, senza giri di parole da parte del nuovo tecnico azzurro a conoscenza dell’importante eredità che andrà a raccogliere e del lavoro da fare per tenere alta la tensione dopo un successo così importante.
Ai tempi di oggi è ormai risaputo che, in fin dei conti, i moduli grosso modo rispecchiano soltanto dei numeri. Ad esempio, già nello scorso anno, in fase di non possesso, abbiamo notato come Zielinski andava a ricoprire quella parte di campo al fianco di Osimhen per pressare la ripartenza degli avversari. Molto lo si scoprirà strada facendo, durante il doppio ritiro e ancor meglio partita dopo partita. Gli esterni giocheranno un ruolo fondamentale per la squadra di Rudi Garcia. Nelle sue esperienze passate sono tanti gli esterni che sono riusciti ad ottenere le migliori fortune andando in doppia cifra: Hazard, Thauvin, Ocampos, Sow, Kalou.
Sulla sinistra ci sarà l’intoccabile Kvaratskhelia, mentre sulla destra ci sarà anche il mercato a far chiarezza. Ad oggi in rosa c’è sia la possibilità di puntare l’avversario e rientrare sul piede forte (Politano), ma anche l’alternativa, quella preferita dal tecnico francese, nell’attaccare la profondità per crossare in mezzo (Lozano).
Per la produzione offensiva possono salire e sognare di essere ancora più decisivi anche Zielinski, Elmas e Raspadori considerando anche l’importanza di chi andrà a ricoprire quella zona di campo. E di esempi passati potremmo riproporre Sanson oppure Payet. In questo sarà utile il venire incontro degli attaccanti e dialogare con il resto della squadra per aprire gli spazi e favorire questo tipo di inserimenti, come già accaduto nella passata stagione. Per quanto alcuni principi possano essere simili, assisteremo ad un Napoli leggermente diverso, con qualche soluzione differente ma non verrà di certo snaturato o rivoluzionato rispetto al passato.
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Davide D'Alessio