Fiorentina-West Ham, l’errore di Igor costa caro alla viola: sfuma la seconda finale, rimandato l’appuntamento con un trofeo

Il lavoro e la continuità avuta nelle coppe sembrava poter portare la Fiorentina a raccogliere almeno un trofeo. Le possibilità sono state due, entrambe sprecate ed il digiuno lungo 22 anni è destinato, almeno per quest’anno, a continuare. Ancora più lungo quello in riferimento alle competizioni europee. L’unico trofeo vinto è quello del 1916 nella Coppa delle Coppe contro i Glasgow Rangers, poi, compreso stasera, sono quattro le sconfitte in finale.

Fiorentina-West Ham, l’errore di Igor costa caro alla viola

Alla squadra di Italiano, analizzando le due finali, sembra mancare sempre quel dettaglio che in questo tipo di partite fa la differenza. Due finali perse allo stesso modo: in primis per disattenzione difensive, non tanto per la difesa alta ma spesso per l’errore di lettura dei singoli, in questo caso Igor. Allo stesso tempo, però, prendere un gol così a partita conclusa è davvero troppo. Poi ci si può discutere sul posizionamento della difesa composta magari non da interpreti di qualità assoluta; anche se questa sorta di credo, d’identità di gioco che Italiano ha provato a dare alla Fiorentina, l’ha comunque portato almeno a giocarle due finali. L’altro aspetto simile alla finale di Coppa Italia è la mancanza di finalizzazione nell’atto conclusivo dell’azione.

Il primo tempo non ha regalato particolari giocate di qualità, spesso e volentieri sono stati scontri fisici a prevalere. E ad interromperlo anche l’inciviltà dei tifosi inglesi che hanno lanciato oggetti dagli spalti ferendo anche Biraghi alla testa. Uno spunto a testa: da una parte la conclusione dalla distanza di Rice che termina al lato di Terracciano, dall’altro la rete di Jovic annullata per fuorigioco allo scadere. Uscito dolorante l’attaccante serbo, in seguito ad uno scontro dopo l’occasione, che non si è inserito particolarmente all’interno della sfida fino a quel momento.

Al suo posto Cabral si presta più al gioco di sponda. L’inizio della ripresa continua sulla falsariga del primo tempo, poi una disattenzione di Biraghi dopo la rimessa, regala il rigore agli Hammers. Glaciale Benrahma che spiazza Terracciano. Avrebbe meritato sicuramente un epilogo diverso l’immenso Giacomo Bonaventura. Un lancio a tagliare il campo di Amrabat, trova la deviazione di testa di Gonzalez: Bonaventura si carica ancora una volta la viola sulle spalle e riaccende l’entusiasmo. Stop, controllo e destro al bacio verso l’angolino.

La grande occasione degna di nota per portarsi in vantaggio è stata sprecata da Mandragora dopo una bell’azione corale, proprio sul suggerimento del brasiliano. La Fiorentina ha provato a costruire e tenere il pallone, ma è stata punita dai classici errori più frequenti visti durante la stagione. E dal cambio forzato di Ranieri, che fino a quel momento aveva tenuto molto bene in difesa. Un finale di stagione che potrà fare esperienza sia ai calciatori che allo stesso allenatore.

Davide D’Alessio

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