Finale Europa League, Trotta: “Siviglia favorito, è superiore anche in termini di rosa”

Ivano Trotta, ex calciatore del Napoli ha parlato della finale di Europa League di questa sera tra Siviglia e Roma a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

Finale Europa League, Trotta: “Siviglia favorito, è superiore anche in termini di rosa”

Previsione sulla finale di Europa League?
“Ritengo il Siviglia avvantaggiato. È abituato a fare questo tipo di partite ed alla competizione, inoltre gode di una qualità superiore nella rosa. Ciononostante, le finali a gara secca sono sempre partite con una storia tutta da scrivere. La Roma parte svantaggiata, ma non spacciata…”
Chi vedrebbe come sostituto di Spalletti?
“E’ una scelta sicuramente difficile. Chi verrà sarà chiamato a raccogliere un’eredità importante. Non sarà un compito facile ripetersi o far bene. Tra i nomi fatti, Luis Enrique è il profilo che più mi farebbe felice. In azzurro garantirebbe ottimi risultati”
Cosa pensa della decisione di non penalizzare ulteriormente la Juventus?
“E’ un ennesimo autogol del calcio italiano. Non so possono togliere punti, poi rimetterli e poi togliersi nel bel mezzo di un campionato. Questa stagione è stata, tuttavia, decisiva. Credo possa esserci una rivoluzione tecnica, soprattutto con un cambio di guida tecnica”
Perché crede che De Laurentiis e Spalletti si siano separati?
“Dopo la famosa cena tra i due credo sia una decisione da imputare al tecnico. Dopo due stagioni molto intense, in cui la piazza porta via tanto al livello mentale, l’allenatore ha fatto delle valutazioni che vanno soltanto rispettate. Si è detto di malumori tra il patron ed il tecnico, ma dopo le recenti dichiarazioni non credo si possa parlare di rapporti difficili, se non di una scelta di vita. Spesso, come detto da Luciano, ci si può lasciare anche per troppo amore…”
Casadei protagonista con l’U20 ma ormai i Inghilterra: cosa deve fare il calcio italiano per non permettere più l’addio dei propri talenti?
“Se ne parla da tantissimo tempo. Ciò che è necessario è cambiare la strutturazione dei club e dei loro settori giovanili, ma soprattutto la mentalità. La retrocessione del Napoli, in tal senso, è davvero un risultato spiacevole. Le giovanili sono un settore fondamentale, capace di garantire ulteriore lustro ai club”

Pasquale Caldarelli

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