La nazionale di Roberto Mancini, nella serata di ieri ha dovuto arrendersi alla forza dell’Inghilterra per la prima partita di qualificazioni ad Euro2024. Una partita che presentato il conto dei limiti al Ct adesso impegnato nell’arduo compito di dover dare la svolta ad una squadra anonima.
Mancini con la sua Italia al Maradona sorride solo a centrocampo
Sicuramente da segnare in rosso c’è il primo tempo, dove la nazionale ha davvero lasciato spazio e tempo ad ogni iniziativa inglese. La qualità messa in campo da Southgate ha dato modo a calciatori come Bellingham, Kane, Saka di poter dare sfoggio ad ogni giocata. Gli azzurri di rimessa in maniera molto confusa si sono messi in protezione della porta difesa da Donnarumma, ma con poco successo prima per mano di Rice, poi subito dopo Kane dagli undici metri non ha perdonato. Per un parziale pesante a fine primo tempo di 0-2 allo Stadio Diego Armando Maradona. Una prima frazione veramente da dimenticare per Mancini. Che tornando negli spogliatoi avrà sicuramente ripensato all’undici titolare in campo, molto evasivo per una gara dove gli italiani erano chiamati alla grande prestazione.
Mancini con la sua Italia al Maradona sorride solo a centrocampo
Nella seconda frazione, quasi d’orgoglio risponde la nazionale risponde sul campo ad ogni boato del pubblico quasi rassegnato. Pochi fronzoli per Mancini che con i cambi ha cercato di dare la svolta che arriva al minuto numero 56′ dove all’esordio Mateo Retegui piazza la rete del 1-2 finale. Purtroppo la nazionale non è riuscita nella rimonta. Ma ha visto la luce quando la palla ha iniziato a girare come doveva tra i piedi di gente come Verratti e Barella. Quest’ultimo non sicuramente in giornata dal punto di vista della brillantezza, ma la qualità di pensiero della giocata anche nella serata di ieri è stata la chiave giusta.
Alla qualità questa nazionale non può rinunciare
Tante le scelte discusse di questa nazionale, soprattutto sul piano delle mancate convocazione di Zaccagni e non solo. Punti interrogativi che lasciano l’amaro in bocca a chi vede una squadra con delle potenzialità importanti soprattutto in mezzo al campo purtroppo inespresse per demerito di chi sceglie con molto rancore e poca, ma pochissima testa.
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