Con i posticipi tra Cremonese-Roma ed il derby della “Mole”, si chiude la ventiquattresima giornata di Serie A. Allo “Zini” di Cremona accade l’imponderabile. La Roma chiamata a rispondere al successo di misura della Lazio, per riprendersi la zona Champions, cade in casa del fanalino di Coda. Un risultato, quello di 2-1, in favore dei padroni di casa destinato ad entrare nella storia. Con la vittoria odierna la Cremonese ha interrotto il lungo digiuno più ampio di sempre, per una squadra di Serie A ovvero 30 anni al pari dell’Ancona (1993 al 2004). Tra l’altro la Roma è l’unica squadra ad aver perso due volte in stagione contro i grigiorossi, sia in campionato che in Coppa Italia. E se volessimo osservare al contrario, oltre la Roma, per due volte, la Cremonese è riuscita a battere solo Ternana e Modena nelle gare di Coppa.
Roma, non basta la fisicità
E allora non si può ridurre per l’ennesima volta tutto a casualità ed episodi, che Mourinho puntualmente contesta ad ogni non vittoria. Ad esempio nella gara di ritorno contro il Salisburgo, la squadra era riuscita a sfruttare i punti deboli degli avversari. Cosa che non si è verificata in questa partita; questo è un aspetto che spesso si verifica in casa Roma, quello di non riuscire ad esprimere un qualcosa di longevo sul piano del gioco oltre i lanci lunghi e la fisicità. Ancora più grave quando nel primo tempo non si verifica un tiro in porta. Perché poi quando non si riesce a sfruttarla – spesso – i risultati sono questi qua. Nulla è precluso tra campionato ed un Europa League ancora in essere, ma l’accelerazione necessaria nel momento opportuno non è stata data. Se il mezzo per la permanenza di Mourinho, dovesse essere quello di avere una squadra che nella prossima stagione debba lottare per lo Scudetto, in tal senso l’addio allora è più vicino. Ma su questo eventualmente le colpe non saranno solo della società, anche il portoghese avrà la sua bella fetta di responsabilità.
Juventus, quarta vittoria consecutiva per Allegri
La Juventus torna a rivedere un ruolino di marcia importante. L’ultimo era stato quello delle otto vittorie consecutive, prima del fracasso contro il Napoli. Oggi i successi salgono a quattro e nella prossima partita ci sarà proprio il confronto contro la Roma, all’Olimpico. Il derby della Mole termina 4-2 in favore dei bianconeri, dopo aver rincorso il risultato per ben due volte nel primo tempo. I calci piazzati fanno la differenza: bisogna saperli battere come così segnare. Tutto più semplice quando a calciarli sono Di Maria, Chiesa e Kostic, bravi a finalizzarli Danilo, Bremer e Rabiot. Un capolavoro l’ennesimo assist di Kostic, finalizzato dal quinto Cuadrado, sempre più uomo derby. Non dispiace affatto il Torino, ma la Juve è precisa nell’approfittare degli errori in marcatura dei granata. Negativo il caso Radonijc, entrato al 60′ ed uscito quindici minuti dopo, con Juric totalmente insoddisfatto sull’atteggiamento del serbo.
Juve, il debutto di Barrenechea e finalmente Pogba
Due novità sono da sottolineare in casa Juve. Una è il debutto di Barrenechea, preferito a Paredes, per sostituire lo squalificato Locatelli. L’argentino – secondo i dati Opta – diventa difatti il primo titolare a debuttare nel derby di Torino nell’era dei tre punti. In generale, l’ultimo calciatori a riuscirci fu Franco Semiole nel 2001 con i granata. Inoltre una prova sufficiente per l’argentino che da ragione alla scelta di Allegri. L’altra, invece, è finalmente la prima di Pogba in stagione. Il suo rientro in campo riscalda gli animi dello Stadium e non solo. Le sue doti fisiche unite alla qualità, trovano in lui quel calciatore che è mancato in questa stagione alla “Vecchia Signora”. Da una sua giocata ottiene la punizione, che consente ai bianconeri di chiudere definitivamente la gara. Sicuramente un fattore importante per le battute finali di questa stagione ed un Europa League non impossibile, per il grande organico che la Juventus dispone. 35 punti in classifica, a meno sei dall’Atalanta. Sarebbero stati cinquanta senza penalizzazione, tre lunghezze davanti a Milan ed Inter. Allegri continua a fare calcoli e spera nel giorno in cui è stato anche presentato il ricorso al Coni per la revoca della penalizzazione. Ad ogni modo marzo, non solo sul rettangolo verde, sarà un mese impegnativo per la Juventus. Come affermato da Tuttosport, a metà marzo la Corte di giustizia europea si esprimerà sulla questione SuperLega-Uefa mentre il 27 ci sarà la prima udienza per l’inchiesta Prisma.
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Davide D'Alessio