La difesa del Napoli si rivela l’arma in più di Spalletti. La retroguardia impressiona per rendimento ed efficacia, ed un dato lo testimonia.
Il dato sulla difesa azzurra che consacra la dimensione del Napoli
Il Napoli straordinario di questa stagione non smette di stupire critica e tifosi. Le prestazioni della squadra di Spalletti abbagliano per un calcio estremamente godibile nel suo fluido estetismo. Un gioco che, però, nella sua bellezza ritrova una assoluta efficacia. Gli azzurri, infatti, sono tra le squadre più vincenti d’Europa.
Ricetta fondamentale del successo – con buona pace di Zeman – è tuttavia anche l’affidabilità e solidità di un reparto arretrato. In tal senso, gli azzurri non mancano di confermarsi squadra tra le migliori del continente.
Il dato sulla difesa azzurra che consacra la dimensione del Napoli
La difesa azzurra si giova, infatti, di essere tra le più apprezzate del panorama internazionale. Le esibizioni domenicali (e non solo) forniscono motivi di vanto per i tifosi campani. A conferma di ciò, un dato in particolare offre la giusta misura di quanto sinora detto.
Nella classifica delle squadre con il minor numero di reti subite, nei top cinque campionati europei, gli azzurri si piazzano infatti secondi. Al primo posto un Barcellona impenetrabile vanta soltanto sette marcature subite (0,32 a partita). Sul podio la Juventus con le sue 17 reti incassate (una media di 0,74 per match), ed immediatamente dopo Real ed Atletico con 17 gol subiti (0,78 per partita). Il quinto posto si concede alla sorpresa Lens, con 19 marcature incassate (0,8 a partita). Il Napoli, dunque, riesce ad occupare la seconda posizione – a pari merito con il Newcastle – forte dei suoi soltanto 15 gol subiti (0,65 per match). Basti pensare, inoltre, che i campani vantano la bellezza di ben quindici clean sheet in stagione.
È il fattore determinante del successo. Requisito indispensabile alla vittoria, la difesa legittima gli azzurri del loro cammino. È una ulteriore consacrazione, che inserisce la squadra campana tra le rivelazioni del calcio europeo, e forse ne denota l’affermazione. Le pendici del Vesuvio avevano già visto simili eccellenze, in un passato non troppo lontano. Ma il dominio di questo Napoli pare preludere ad un presente da protagonista, tanto in patria quanto in Europa.
Non si può fare a meno, inoltre, di menzionare il tecnico quale artefice di un simile capolavoro. Luciano pare vicino alla definitiva consacrazione, finalmente maturato delle tante esperienze (e delusioni). Lo stesso Spalletti che Sarer definì ‘Ministro della difesa’. D’altronde, tra maestri ci si intende.
Il Napoli, dunque, è una macchina perfetta. Una squadra che non accenna a balbuzie, e che non rifiuta la ricerca del perfezionismo in ogni sua espressione. Guai a limitarsi ai singoli, od al reparto. È la massima espressione di gruppo che concretizza un percorso straordinario, in tutte le accezioni del suo gioco. Perché gli azzurri, questa volta si, sono grande squadra davvero, in ogni suo undicesimo.
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Gennaro Albolino