La Fiorentina di mister Italiano, ad oggi, è la sorpresa in negativo della Serie A. Quattordicesima posizione in campionato, a più otto dalla zona salvezza dopo il settimo posto e la qualificazione in Conference League conquistata nella passata stagione. E la prossima gara contro il Verona assume un contorno importante vista la situazione attuale.
Fiorentina: bene nelle coppe, male in campionato
Una squadra che da l’idea di essere più da sfida secca, da coppa che da percorso lungo e duraturo nel tempo. Vanno meglie le cose in Conference League, con la qualificazione agli ottavi ormai in sicuro dopo lo 0-4 di Braga. Bene anche la Coppa Italia, dove gli uomini di Italiano sono ad un passo dalla finale e sfideranno in semifinale la cenerentola del campionato, Cremonese. Un aspetto sicuramente positivo perché c’è la possibilità di arrivare in fondo nelle coppe e ritornarci anche nella prossima stagione, in caso di vittoria.
Cessioni pesanti, confusione e poca chiarezza
Negativo, invece, quando si va a considerare la possibilità di far stabilire la squadra tra le grandi, almeno in lotta per un posto europeo ogni stagione. Sostanzialmente la squadra si è indebolita. A metà campionato scorso è stato venduto Vlahovic e con lui 17 goal nel girone d’andata. Il quadro si è concluso con i mancati riscatti di Torreira e Odriozola a fine stagione.
Due addii che hanno scombussolato gli equilibri in fase di copertura ma anche sul ribaltamento di fronte con il centrocampista playmaker dei toscani, decisivo anche sulla trequarti. Ai loro posti rispettivamente Mandragora e Dodò: non si discute il potenziale ma l’adattamento procede a rilento. La difesa è in difficoltà, 30 i goal subiti per non parlare della fase offensiva. In estate è arrivato anche Barak mentre Jovic a titolo gratuito. In inverno l’unico acquisto sull’esterno con Brekalo, ma ancora deve trovare la condizione per giocarsi le sue chanche.
C’è tanta confusione in casa viola e poca chiarezza sulle scelte. Nessun alibi: Italiano ha fatto un buon percorso nella passata stagione, quest’anno la Fiorentina non sta andando bene. Non si è riusciti a dare continuità a quanto fatto la passata stagione, pur spendendo tanto per degli acquisti ed una squadra che non sembra sposarsi a pennello con l’allenatore. Però l’alibi cade ancor di più, quando Pradè afferma che lo stesso tecnico ha condiviso le scelte sul mercato. Il campo ha sovvertito le “buone” premesse estive e non è stato fatto nulla sul mercato invernale per riparare i difetti più evidenti ne tantomeno qualche modifica sul sistema di gioco.
Fiorentina, numeri impietosi in attacco
In campionato la Fiorentina soltanto in due gare, la vittoria all’esordio contro la Cremonese e la sconfitta contro l’Inter, è riuscita a segnare tre goal pur. Nel resto delle gare la media di goal oscilla tra lo 0 e 1 e in cinque partite (2). Oltre la fase difensiva, il vero problema risiede in attacco. Il quattordicesimo posto e una media di un goal a partita si riscontrano non tanto nella creazione delle occasioni ma nel riuscire a convertirle in goal. Infatti i toscani occupano il secondo posto sia per possesso palla (30’58”) che per tiri effettuati (317), dieci in meno della capolista Napoli.
Dalla grossa perdita di Vlahovic, tra Piatek, Jovic e Cabral i numeri sono calati drasticamente. Piatek, ora alla Salernitana, nel campionato scorso ha portato sei goal. Jovic e Cabral viaggiano a nove goal in Conference League, ma soltanto sette in due in metà campionato. Inoltre è stato anche riproposto in alcune occasioni Kouame centrale. Presi singolarmente non raggiungono la doppia cifra, nemmeno sommando le tre competizioni.
Jovic-Cabral, una possibile soluzione alternativa
Ad un certo punto arriva il momento di dover fare delle scelte. Allora spetta ad Italiano la decisione finale. Quella di continuare su questa strada e dividere il minutaggio in questo modo tra Jovic e Cabral. Scegliendo di partita in partita a seconda delle caratteristiche. Oppure dare fiducia al brasiliano, pur essendo probabilmente lontano, dalle idee di gioco del mister ma quantomeno lascia intravedere segnali di continuità rispetto al serbo. Quattro dei tredici goal di inizio 2023 li ha segnati lui e senza infortunio sarebbero potuti essere di più.
Infine dopo la gara col Braga, che non può bastare, per tutta la Fiorentina e i due attaccanti, si sarebbe potuto mandare in campo entrambi. Utilizzando Jovic più come seconda punta, libero di compiere certi movimenti che spesso propone anche quando schierato da centravanti. Come, ad esempio, sponde e passaggi nel tentativo di allargare il gioco. Ricordiamo come ai tempi dell’Eintracht, l’allora allenatore Niko Kovac lo schierò al fianco di Haller. Al termine della stagione fece registrare 18 goal e 9 assist, tra cui rispettivamente 17 e 5 in Bundesliga.
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Davide D'Alessio