Obiettivo Roma, Caira: “Champions? Obbligo sportivo ed economico già prima della decisione sulla Juve. Sul caso Zaniolo…”

Stefano Caira, agente FIFA ed ex procuratore della Roma e di Francesco Totti, è intervenuto a “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, parlando dell’obiettivo da raggiungere per i giallorossi in Serie A. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Roma, Caira: “Nn sono una squadra in grado di imporre il proprio gioco neppure allo Spezia”

“Atteggiamento difensivo della Roma con lo Spezia? Non è la prima volta in stagione… Tuttavia, il fine giustifica i mezzi. La Roma non è una squadra in grado di imporre il proprio gioco neppure allo Spezia. A livello del valore dei calciatori, escludendo Dybala, nessuno tra i giallorossi potrebbero imporre il gioco della squadra”.

Futuro Zaniolo, Caira: “Uno dei giovani italiani più forti però è necessario abbinare anche la testa al talento”

“Zaniolo è in procinto di lasciare la Roma… È uno dei giovani italiani più forti, almeno degli ultimi 5 anni. Tuttavia, è necessario spesso abbinare anche la testa al talento, qualcosa ancora non funziona. Secondo me resterà alla Roma, anche se non sta rendendo al meglio. Ad oggi vuole cambiare aria, in ballo non c’è nessun aspetto economico o nessun discorso di ambizioni. È un giocatore che appassiona quando gioca bene, ma quando non riesce a rendere il discorso è differente. Non ha trovato la continuità adeguata per diventare un ottimo calciatore, anche se non ha i colpi del campione. Ha una grande forza fisica, forse è un interno di centrocampo, più che un esterno. Tuttavia, non riesce a disciplinarsi maggiormente.

I fischi ricevuti motivo della decisione di Nicolò? Non offendendo nessuno, credo sia un discorso legato esclusivamente ad un suo aspetto mentale. Tutti i calciatori devono essere pronti mentalmente a qualsiasi reazione del pubblico, altrimenti non si può giocare in Serie A o in determinati palcoscenici. Ho conosciuto giocatori i quali si nascondevano dietro gli armadietti… È necessario avere qualcosa in più per giocare su un rettangolo di gioco, sono aspetti determinanti”.

Obiettivo Roma, Caira: “Champions? Era un obbligo sportivo ed economico già prima della decisione sulla Juve”

Obiettivo Roma
Obiettivo Roma

“Juve penalizzata in classifica: qualificarsi alla Champions un obbligo per la Roma? Era un obbligo sportivo ed economico già prima della decisione sulla Juve. Si trattava di un obiettivo rilevante sin dall’inizio. Ad oggi raggiungere il quarto posto è possibile, soprattutto con una Juve in meno, anche se bisognerebbe prendere in considerazione anche l’Atalanta. Sicuramente sarebbe un percorso importante centrare la qualificazione alla prossima Champions, soprattutto con un’eventuale successo in Coppa Italia.

Parere su Napoli-Roma? Quando si incontrano due squadre la quali presentano le migliori difese del campionato, cosa c’è da dire? Sarà una gara bloccata, sarà tutto aperto. Il Napoli ha qualcosa in più rispetto alla Roma, la gara potrebbe decidersi a partire dal centrocampo in su”.

Napoli-Roma, Caira: “In partite come queste il singolo è fondamentale”

“Quanto conta il singolo? Quali calciatori faranno la differenza in Napoli-Roma? In queste partite il singolo è fondamentale, poiché non è agevole, infatti, superare difese di questo livello. Soltanto colpi di grandi calciatori potrebbero decidere questo genere di gare. Per il Napoli direi Kvara, per la Roma Abraham o Dybala. Da questi calciatori potrebbero provenire giocate importanti per scardinare la partita.

Spalletti è cresciuto nel corso degli ultimi anni? Ho notato tante differenze con gli anni passati, anche dal punto di vista dell’abbigliamento. È il numero per quanto concerne la trasmissione del suo pensiero e del suo atteggiamento. Tuttavia, buoni non si diventa… Per fare l’allenatore ad alti livelli, è necessario essere presuntuosi, altrimenti non ci si potrebbe prefissare di fare sempre qualcosa in più. Spalletti sta soltanto gestendo il proprio tasso di presunzione, gestione agevolata anche d’ambiente, oltre che dall’esperienza degli anni. Tra Mourinho e Luciano, tuttavia, punterei sul secondo”.

Davide D’Alessio

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