Il Napoli rifila una storica cinquina alla Juve nella sfida scudetto del Maradona, e la stampa estera non manca di glorificare gli azzurri.
Notte da favola al Maradona, la stampa estera celebra il Napoli
Il Venerdì 13 a Napoli – città rigorosamente scaramantica – non verrà più associato a sventure e malaugurio. La squadra ha saputo rifilare una storica manita alla Vecchia Signora, in una serata in cui era chiamato a garantire risposte. Una dimostrazione di forza ‘urlata’ ed un messaggio chiaro alle contendenti, oltre che a tutto il calcio italiano (di cui, forse, assisteremo una rivoluzione geografica). Il successo azzurro si accresce di straordinarietà, giunto infatti con l’addizione del dominio palese sui bianconeri. Una vittoria, dunque, che si connota come impresa e che non poteva non essere ripresa e (giustamente) glorificata dalla stampa estera. I più importanti quotidiani sportivi, europei e non, hanno dedicato spazio ed analisi sulla notte magica del Maradona, sul suo Napoli straordinario e sulla unicità della sua stagione.
Notte da favola al Maradona, la stampa estera celebra il Napoli
I francesi de L’Equipe parlano di “schiaffo” e di “messaggio del Napoli”. Per Sport “il Napoli è semplicemente di un altro livello”. In Spagna As afferma di un “profumo di scudetto, mentre Marca sottolinea la “batosta storica per la Juventus”.
La mattanza del Maradona riecheggia nel mondo a buona ragione. La Vecchia Signora è squadra dalla tradizione enorme, con un blasone che non conosce limiti. La continuità storica dello spessore della squadra torinese si testimonia con l’eccezionalità della debacle. L’ultima volta che la Juventus aveva subìto cinque gol in una partita fu nella stagione ’92-’93. Testimonianza chiara del ruolo dominante della Juve nel calcio italiano e, quindi, della grandezza d’impresa degli azzurri.
Cinque reti sono l’enormità ‘episodica’ che verrà ricordata negli anni, frutto meritevole di un progetto che è sinonimo di calcio. Rifilare una manita agli avversari storici è cosa rara e proibitiva, perché i bianconeri hanno sempre costituito l’élite di un calcio aristocratico e si fregiavano, inoltre, della miglior difesa (prima della notte del Maradona). Un esito memorabile, che per i messaggi trasmessi e la storicità di significato assume la parvenza di un golpe ad un calcio italiano schiavo della sua storia.
L’argentino Olè scrive di una “Goleada storica del Napoli. La capolista della serie A balla con la Juve e porta il divario a 10 punti”. Anche i portoghesi di Record parlano di una “Sconfitta storica per la Juve, a 10 punti dal Napoli”. Rmc Sport aggiunge “Soli al comando. Il Napoli ha 10 punti di vantaggio sulla seconda in classifica. Che stagione!”.
Si può optare di titolare sugli avversari, che di blasone non sono certo carenti. Tuttavia, la scelta è stata quella di dedicare il focus sui vincenti meno quotati. Non soltanto una decisione frutto della storicità di un risultato incredibile, ma inevitabile riconoscimento di un percorso encomiabile. Il cammino degli azzurri è un percorso fatto di lavoro e cultura sportiva, che fa del calcio il fulcro dei propri sforzi. Ragion per cui, non può non catalizzare simpatie ed elogi degli addetti ai lavori.
A ciò si aggiunge, non certo con enfasi minore, lo spessore sportivo e morale del suddetto percorso. Il Napoli guida – e comanda – un campionato che non accetta deroghe o discussioni, un dominio incontrastato che non è parso mai realmente in discussione. Dietro gli azzurri sembra esserci un vuoto insito di fame (sportiva) e sudore. Sempre attentando la competitività di un campionato finora domo, gli azzurri sui campi italici divorano, con sistematicità impressionante, prati ed avversari. La famelica attitudine degli uomini di Spalletti forgia un campionato che sin qui ha saputo esser sinonimo di dominante infallibilità.
L’epicità del viaggio napoletano verso l’eternità si nutre anche delle sue difficoltà. Il Napoli è soltanto quarto per monte ingaggi, con fatturati (molto) distanti dalle rivali d’alta quota. Ma il Napoli è come il calabrone, non lo sa e vola lo stesso, guidando la città verso un successo che manca da decenni a tutto il Sud del Paese.
L’auspicio di milioni di tifosi azzurri è quello di vedere altre pagine dedicate alla propria squadra, in altrettante serate storiche. Sarebbe il sintomo di una continuità che potrebbe condurre la città all’estasi sportiva (e non). Di strada da fare ne manca ancora molta, irta di ostacoli e difficoltà. Soltanto la storia decreterà l’immortalità di un gruppo, e l’epicità delle loro gesta.
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Gennaro Albolino