Allo stadio Lusail di Doha è andata in scena la prima semifinale del mondiale in Qatar, tra Argentina e Croazia. Lo spartito della gara ha subito messo in chiaro la supremazia della squadra di Scaloni, vista la grande pericolosità in fase offensiva. Mentre la formazione di Dalic ha provato ad imporre la sua manovra fin dalle prime battute della gara in maniera importante.
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La partita fin da subito regala un ritmo alto condito soprattutto dal peso del premio in palio, la Croazia nella prima fase di gara si è subito dimostrata padrona della situazione avendo partecipato per molteplici volte ad semifinale mondiale. il gioco croato nella prima mezz’ora regala geometrie, con l’impressione di poter davvero tenere testa alla squadra di Scaloni in grande affanno sul giro palla della squadra di Modric. Ma tutto cambia al minuto 34′ quando Lionel Messi, si presenta dagli undici metri e fulmina Livakovic che non può nulla sul sinistro del numero 10 argentino. L’episodio del rigore, cambia l’inerzia della gara portandola in del tutto dalla parte sudamericana, la Croazia perde convinzioni e misure e proprio al minuto 39′ segna la sua prima rete della serata, dopo una serie di rimpalli Julian Alvarez.
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La seconda frazione la Croazia prova ad essere più intraprendente, ma la sua poca predisposizioni di uomini in fase offensiva ha costretto Dalic e la squadra ad essere poco incisiva sotto porta. Scaloni ha preso di petto l’avversario imponendo il suo gioco, ma soprattutto mettendosi nelle piene mani di Lionel Messi, che ha sfornato una prestazione degna di una grande competizione con l’ennesimo assist con la nazionale, mettendo in porta per la seconda volta nella serata il pupillo del City il ragazzo con la maglia numero 9 Alvarez. La prestazione dell’albiceleste ha mandato un grande messaggio alla prossima alla finalista di questo mondiale che sarà decretata da la vincente di Francia-Marocco.
La Croazia tenuta in vita da Modric
La squadra di Dalic dopo il 3-0 secco di questa sera lascia il mondiale dopo una prestazione davvero deludente, dove si sono visti tutti i grandi limiti della squadra che propone gioco con la grande batteria di centrocampisti, ma non finalizza per la mancanza di una punta alla Mario Mandzukic che ha trainato per anni la nazionale croata nelle sue soddisfazioni.
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