Per un Napoli formato Mondiale, dopo la bella versione ammirata sia in Italia che in ambito continentale saranno soltanto due calciatori a continuare a rappresentare gli azzurri in Qatar22. Piotr Zielinski e Kim Min-Jae conquistano la qualificazione agli ottavi in extremis, niente da fare per Lozano, Olivera e Anguissa.
Lozano vince la sfida a distanza, ma a passare è la Polonia di Zielinski
Agli ottavi di finale c’è solo un posto tra Zielinski e Lozano. Il primo impegnato nella sfida complicatissima contro l’Argentina, il secondo contro la sorpresa Arabia Saudita. Per il centrocampista azzurro anche questo match si rivela difficile a causa del sistema di gioco estremamente difensivo espresso dalla compagine polacca. Inoltre l’Argentina ha interpretato la gara in una maniera decisamente positiva, rispetto alle prime due apparizioni in Qatar 2022 contro Arabia Saudita e Messico. A tenere in parità la sfida ci pensa ancora una volta Szczesny che para il secondo rigore consecutivo, questa volta a Lionel Messi che si fa ipnotizzare a testa bassa.
Nella ripresa basta la firma di Mac Allister ed il destro imparabile di Julian Alvarez a regalare il primato all’Albiceleste. Evitato lo spauracchio Francia, per Scaloni agli ottavi ci sarà l’Australia. Un’altra prestazione non esaltante per Zielinski, oscurato dalla passività della Polonia con l’unico obiettivo di non subire l’imbarcata. C’è tanto da migliorare in vista del complicatissimo ottavo di finale contro i campioni in carica. Non tanto per alimentare le speranze di passare il turno, ma quantomeno per poter dire la propria senza rinunciare completamente a giocare.
Lozano ed il Messico vanno fuori dal Mondiale per la differenza reti
L’Arabia Saudita non mantiene le aspettative create dall’esordio contro l’Argentina e la buona prova complessiva, nonostante la sconfitta contro la Polonia. La squadra di Herve Renard cade sotto i due colpi inflitti dal Messico, non abbastanza per accedere agli ottavi. I primi 45′ nonostante la supremazia territoriale e la tante occasioni per i messicani, terminano 0-0. Nella ripresa l’uno due in 5′ di Martin e Chaves restituisce tanta speranza al “Tata” Martino. Sperare nella qualificazione fino alla fine, sembrava quasi impossibile alla vigilia della sfida visti gli incastri per ottenere la meglio. Da quel momento, però, cambia poco.
L’Argentina non sferra ulteriori colpi alla Polonia, mentre all’87’ Antuna vede annullarsi il goal qualificazione per fuorigioco. Poi al 95′ segna l’Arabia con Al-Dawsari che approfitta di una dormita difensiva. In realtà la rete non cambia molto, il Messico con un goal sarebbe comunque qualificato ma il tempo non è alleato e dopo 4′ Michael Oliver con il triplice fischio mette fine alle speranze del “Chucky Lozano”.
Zero goal per lui in questo Mondiale, ma un’altra prestazione positiva. Uno dei più attivi della gara, sia sulla corsia sinistra che quella opposta prova a trascinare i suoi in qualsiasi modo. Ed effettivamente gli manca solo il goal che ha sfiorato a più riprese, soprattutto al 67′ con Al Owais che si rende protagonista di un grande intervento.
La Corea di Kim si regala un sogno nel finale, non basta la doppietta di De Arrascaeta per l’Uruguay di Olivera
Kim è l’unico assente di giornata tra i cinque convocati del Napoli. Paulo Bento dopo averlo rischiato già contro i Ghana, questa volta ha preferito concedergli un turno di riposo. Il Portogallo cambia qualcosa, ma parte forte e trova subito la rete del vantaggio con Ricardo Horta. Cristiano Ronaldo non rinuncia a giocare nonostante la qualificazione già archiviata e proprio il fuoriclasse portoghese si rende protagonista di un episodio negativo. Un intervento goffo nella propria area di rigore che spiana la strada al pareggio firmato Young-Gwon Kim. Nel finale di gara si verifica l’episodio che cambia in positivo le sorti di Kim e compagni. Il Portogallo sfrutta malissimo un calcio d’angolo in proprio favore, contropiede fulminante di Son che serve Hee-Chan Hwang.
In contemporanea c’è in campo l’altro azzurro, Mathias Oliveira. Per il Ghana c’è un’opportunità ghiotta, dinamiche diverse ma che non può non riportare alla mente le immagine del lontano 2010. All’epoca sul dischetto si presentò Asamoah, questa volta il rigore lo sbaglia Andre Ayew. Il Ghana non passa in vantaggio, ma la doppietta di De Arrascaeta non basta per l’Uruguay. Gli uomini di Diego Alonso lasciano la competizione per la differenza reti che sorride agli uomini di Bento, sostituito dal vice Sergio Costa per squalifica. Partita sufficiente per il terzino sinistro del Napoli, in campo per tutta la durata della gara. Non si espone a grossi rischi sia nella fase offensiva che difensiva. Qualche grattacapo in più quando è Kudus ad avanzare dalle sue parti, ma la prestazione è piuttosto ordinata.
Il Camerun di Anguissa segue le orme di Australia e Corea, ma l’impresa in questo caso non basta
Al Camerun di Anguissa non basta la vittoria con la spizzata di testa di Aboubakar ad inizio recupero. Per gli uomini di Song si è rivelata decisiva la sconfitta di misura in apertura contro la Svizzera. Gli Elvetici hanno battuto 3-2 una delle potenziali sorprese che poi si è rivelato un vero e proprio flop, ovvero la Serbia di Vlahovic. E per poco non hanno sfiorato l’impresa di mettersi il Brasile alle spalle, soltanto un goal ha scongiurato questo scenario per i verdeoro. Così come Olivera, anche per il centrocampista camerunense la sufficienza è raggiunta. Una prestazione tutto sommato lineare che aumenta di livello con lo scorrere della gara.
Agli ottavi di finale due sfide almeno ai blocchi di partenza sia per Zielinski che Kim. Il primo affronterà i campioni in carica della Francia, mentre il secondo un’altra della favorite per la vittoria finale, il Brasile di Tite. Due gara dall’esito apparentemente scontato, ma nel Mondiale delle sorprese mai dire mai. Soprattutto in virtù di un calcio che si è livellato parecchio rispetto alle ultime stagioni.
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Davide D'Alessio